Gomito (Via del)

Via del Gomito

Da via Ferrarese a via Calamosco.

Quartiere Navile dal numero 1 al numero 7 e dal numero 2 al numero 30, San Donato dal numero 30/4 alla fine.

Delib. podest. 3 giugno 1933.

Gombito è il toponimo riportato nelle carte topografiche di Jean Baptiste Nolin, Le Comté et Legation de Boulogne Divisée en Plaine de Boulogne et la Montagne Par la Via Emelia, del 1702, di Giovanni Antonio Magini, Legazione di Bologna, del 1710, di Luigi Maria Casoli, Luigi, Carta topografica levata dalle carte geografiche del Magini, e d’altri, e ridotta in misura per quanto s’estende il paese, ove sono le valli, et inondazioni del Bolognese, del 1726.

La pianta di Ambrogio Baruffaldi, Chorografia del ducato di Ferrara, del 1782, reca l'indicazione di Molino della Dozza per quel molino (la cui struttura è in gran parte ancora esistente) indicato nelle carte ottocentesche come Molino del Gomito.

Il molino peraltro è documentato semplicemente come Molino nella carta del Sacenti del 1698.

Gombito, o Gomito, e Dozza si riferiscono pertanto assai probabilmente alla canaletta derivata dal vecchio corso del Canale di Savena che in corrispondenza del molino forma un gomito, ovvero una curva accentuata. Con questo significato, come osservò il Fanti (I, 416) gombito fu usato anche da Leonardo da Vinci (Moto delle Acque, VI, 26).

La via (indicata come Strada del Gomito nelle mappe ottocentesche) è indicata con il percorso attuale (salvo una lieve variante nel punto di innesto nella via Calamosco) nella pianta di Andrea Chiesa del 1740.

Fonti citate in questo articolo.

Sacenti: Camillo Sacenti, (perito pubblico); Senato di Bologna (dedicatario), All’ill.mo Senato di Bologna Camillo Sacenti perito publico la presente geografia del territorio bolognese in testimonio della sua servitù humiliss.te dedica e dona, 1681 di novo per le mutationi seguite ridotta al stato presente 1698.

Chiesa (1740): Benedetto XIV (dedicatario); Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.), Carta del bolognese per quanto esso si estende seguitamente dalle radici della collina sino al Modonese, Ferrarese, ed alla Romagna, 1732-1738. Stampata a Bologna nel 1740.

Mayr: Tommaso Arezzo (dedicatario); Tommaso Barbantini (direttore lavori); Carlo Mayr (dis.); Achille Stucchi (inc.); Stanislao Stucchi, Topografia della provincia ferrarese, della pianura bolognese e di una parte delle provincie di Romagna con l'indicazione dei lavori idraulici eseguiti dal 1767 a tutto giugno del 1825, Milano, 1825.

Facchini: Carta topografica della provincia di Bologna, seconda metà sec. XIX, disegnata e incisa da L. Facchini. Dalla Cartografia Storica Bolognese della Biblioteca Digitale dell'Archiginnasio di Bologna.

Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.

SIT: Sistemi Informativi Territoriali del Comune di Bologna.