Banzi

Si favoleggia che sia di questa famiglia la beata Giuliana bolognese, vissuta nel IV secolo. Il primo dei Banzi menzionato è Guglielmo, amministratore del ponte d'Idice nel 1250. Zaccarello andò ambasciatore per l'Oleggio a' Genovesi nel 1356, per congratularsi dell' essersi sottratti al dominio visconteo e per far lega con loro (1). Girolamo e Vincenzo furono professori di leggi nel declinare del secolo XVI nel nostro studio, e il secondo lesse anche nello studio di Salerno. I Banzi ebbero il marchesato d' Acquaria nel modenese dal duca Rinaldo e il titolo di conte da Ranuccio II duca di Parma (2). Sussistono tuttavia.

Avevano casa torrita in strada Maggiore (ora n. 271) nella parocchia di s. Tommaso, presso all'angolo della via Gerusalemme. Pietro, Zaccarolo e Albertuzzo possedevano nel 1278 metà della torre; l'altra metà indivisa era de' Bombelli (3). Marchesina, del già Albertuzzo sunnominato, divenuta padrona della terza parte della casa e della quarta parte della torre sopraddetta ne faceva vendita nel 1282 a Pietro di Guidottino de' Banzi, per 70 lire. Erano confinanti Pietro Banzi suddetto, gli eredi del già Beltramino Banzi ed i Sarti (4).

(1) Ghirardacci, Hist. v. 2. pag. 233. Dolfi Cronologia d. famig. nob. di Bol., pag. 72.

(2) Fantuzzi, Notiz. v. 1, pag. 341. Mazzetti, Repert.. pag. 38. Guidicini, Cose not. v. 3, pag. 173. Dolfi, Cronolog., pag. 75.

(3) Docum. n. 106.

(4) Docum. n. 118.