N.262

Le cronache raccontano che gli Ubaldini abitavano in Strada Maggiore dov'è la torre dei Musotti. Questi Ubaldini erano del ramo detto della Pila da Mugello, forse qui ritirati in causa delle persecuzioni dei Fiorentini. Ugolino di Albizo Ubaldini fu padre d'Ottaviano, Arcidiacono poi amministratore del Vescovato di Bologna. Ottaviano juniore, e Schiatta fratelli, furono nipoti di Ottaviano seniore, amendue Vescovi della nostra Chiesa.

Gli Ubaldini di fazione Ghibellina furono esigliati nel 1284 poscia ripatriarono nel 1296 vendettero Capreno al Comune di Bologna.

Pare che i Fiessi nel 1412 abbiano avuto in questo luogo uno stabile che era separato da quello dei vicini Isolani da una strada che doveva essere la via LaMagna conservata tuttora in parte posteriormente a questo edifizio, ma chiusa dal portone sulla piazza S. Stefano. Sembra anche applicabile al detto N° 262 la vendita fatta da Catterina Fantuzzi Lupari rammentata in un rogito di Bartolomeo Panzacchia del 9 dicembre 1454 nel quale si tratta di una casa sotto S. Michele dei Leprosetti in confina di due strade, di Giovanni Felicini, e di Bartolomeo Gessi. Fin qui non sono che congetture tratte dagli storici, e per poco o nulla appoggiate a documenti.

1458 18 giugno. Francesco Canonici vende a Bartolomeo di Nicolò Carlini due case contigue sotto S. Michele dei Leprosetti. Confinano il dott. De Surisi, gli eredi di Bartolomeo di Porta, e il compratore di dietro per L. 800. Rogito Matteo Caprari.

1458 26 ottobre. Mastro Baverio Bonetti medico figlio di Mastro Bonetti da Imola comprò da Bartolomeo di Nicolò Carlini un casamento grande in Strada Maggiore in cappella S. Michele dei Leprosetti, presso Gio. di Filippo Felicini, presso Agostino, e nipoti Isolani, presso la casa di Bartolomeo dott. di Porta presso la via chiamata "La Magna" con un orto in detta contrada, per L. 2,200 d'argento pagate al Carlini colla garanzia a favore del compratore fatta da Jacopo Marsili, da Gio. Bolognini, da Jacopo Orsi, e da Galeazzo Carlini. Si ha qualche notizia dei Carlini al principio del secolo XV. Erano speziali, e quando nel 1427 si cominciò la fabbrica dell'ospitale della Morte un Carlini era massaro della Compagnia. Rogito Paolo Orsi.

1458 26 ottobre. Baverio Bonetti comprò da Marco Lupari per L. 100 una casa sotto la porta di S. Stefano nella via dei Sorghi in confine di Francesco Franchini, di Bartolomeo Carlini suddetto. Rogito Paolo Orsi.

1459 2 novembre. Baverio Bonetti comprò una casa da Giovanni Felicini dalla parte degli Isolani per L. 50 d'argento. Rogito Paolo Orsi.

1466 21 febbraio. Il detto Biverio comprò la casa di Franchino e di Giovanni Antonio Franchini alias Ubaldi per L. 700 d'argento posta nella via dei Sorghi in confine del compratore da due lati, di Matteo, e Filippo Bolognini. Rogito Lodovico, e Cesare Panzaccha.

1467 25 febbraio. Compra il dott. Baveri da Bartolomeo Carlini la parte di una casa sotto S. Michele de' Leprosetti in Strada Maggiore. Confina il compratore, e il venditore. Pagata L. 750 d'argento. Rogito Jacopo Zanettini.

1483 6 agosto. Dote d'Ippolita del dott. Baverio Baveri moglie di Alessandro Volta di L. 2,000. Rogito Boattiero Boattieri.

1496 18 gennaio. Testamento di Lodovico Baveri col quale instituisce erede universale Lasia Brocardi sua madre proibendo di vendere la sua casa sotto S. Michele dei Leprosetti, che confina la via pubblica detta la grande — La Magna — la via pubblica di Strada Maggiore, e i Gessi. Prega Lasia di adottar per figlio Sforza d'Alessandro della Volta, e d' Ippolita sua sorella con questo che si chiami dei Baveri. Rogito Ercole Borgognini.

1505 28 gennaio. Testamento di Lasia Brocardi Baveri, col quale instituisce erede universale Galeazzo alias Sforza d'Alessandro Volta suo nipote. Rogito Ercole Borgognini.

1505 11 febbraio. Possesso dell'eredità Baveri preso da Sforza dalla Volta. Rogito Girolamo Zani.

1505 22 aprile. Stipulazione dell'inventario legale della predetta eredità. Rogito Ercole Borgognini.

1690 14 aprile. Locazione fatta da monsignor Giuseppe Musotti ad Antonio, e Francesco Canonico fratelli e figli di Giacomo Tortorelli per anni 7 di una casa grande in Strada Maggiore sotto San Michele dei Leprosetti per annue Lire 720.

La famiglia Musotti fu innestata nella Ghisellardi, e degli Ghisellardi furon eredi i Tortorelli, che ora posseggono questo stabile il quale ha tutta l'apparenza d'esser stato fabbricato nel davanti dai Musotti. La porta di questa casa era la più larga di quante esistevano in Bologna.