Piazza del Pavaglione o delle Scuole

Denominazione moderna(2015): Piazza Luigi Galvani.

Guidicini.

Nella Piazza del Pavaglione vi sboccano le strade di Borgo Salamo , della via del Cane, della via dei Libri, della Corte dei Galluzzi, e della via del Pavaglione.

Non divenne piazza che del 1563, e prima di quest’ epoca dicevasi Pavaglione, perchè vi si teneva annualmente la fiera dei Bozzoli da seta. Fu nel secolo XIII che la Provincia Bolognese si diede a questa preziosa coltivazione, e progredì con tale, e tanta industria, che fu una fonte di ricchezza per i coltivatori , e per i manifatturieri di orsogli, di drappi, organdini e specialmente dei veli tanto stimati per tutta l’ Europa. Manchiamo di notizie dei raccolti dei Bozzoli delli antichi tempi, ma dal 1568 fino al presente se ne è tenuto un esatto conteggio dal quale risulta che il massimo prodotto si ebbe nel 1687 in libre 1,306,073. 6, e il minimo nel 1704 in libbre 98,985. 10.

Nello Statuto del 1249 al 1250 lib. 8° si trova la provvisione che nessuno compri folicello fuori della Città, ma che tutti lo vendino nella Città, e nei Borghi. Da ciò si vede il principio di fissare il luogo al Mercato dei Bozzoli.

Li 27 giugno 1449 la camera decretò che il Pavaglione dovesse esercitarsi in perpetuo in una casa della fabbrica della chiesa di S. Petronio nella parte posteriore della chiesa stessa invece di fare il solito casone di legno , e pagando alla fabbrica annue lire 50 rogito Matteo Monticelli.

Li 27 luglio dello stesso anno 1449 il luogotenente decretò che il Dazio del Pavaglione dovesse incantarsi, ed erigersi nella casa detta Canova del Gilio di ragione della Fabbrica di S. Petronio posta nella parte posteriore della corte dei Bulgari contribuendo l’annuo affitto di lire 50.

Passarono convenzioni li 22 marzo 1522 con Lorenzo Comi per rifare il Coperto abbrucciato sopra il Pavaglione, accordandogli la mercede di lire 15 la pertica. Rogito Ascanio Bonfii.

Nel 1653 il numero dei Mescolieri del Pavaglione era di 250. Li Mescolieri erano i facchini, che dopo essersi pesato il folicello nel Pavaglione lo trasportano alle Caldiere dei rispettivi compratori. Nello stesso anno si contavano in Bologna 330 filatogli, si arguisca da ciò quante famiglie vivevano in Bologna mercè il commercio della seta.

Pio IV con suo Breve delli 20 novembre 1563 ordinò che sui prodotti delle condanne Criminali si prelevassero ogni anno 150 scudi d’ oro di Camera da pagarsi alla fabbrica di S. Petronio, in compenso di rendite perdute per l’atterramento di un isola di case fatto di suo ordine per formare un piazzale d’ avanti le pubbliche scuole, il quale del 1566 dicevasi Piazza dell’ Accademia, Piazza dell’Archiginnasio, poi delle Scuole, ma più comunemente del Pavaglione.

Li 2 dicembre 1566 fu ordinato a Cornelio Malvasia depositario della Gabella Grossa di pagare a Floriano Dolfi lire 2450 per la demolizione di parte di una sua casa posta nella piazza dell’Accademia e lire 190 per danni sofferti in certo stabile in faccia del monte di pietà.

Allorché per circostanze straordinarie di feste, o di sede vacante era occupata la Piazza Maggiore, serviva quella del Pavaglione al mercato degli erbaggi e dei commestibili, e se ciò accadeva in tempo dei raccolto dei Bozzoli da seta, la fiera di questi passava nella Seliciata di S. Francesco.

La notte del 9 venendo il 10 febbraio del 1578 fu data in questa Piazza dall’ Accademia dei Desti un Torneo che fu denominato "La costanza d'amore", e nel 1628 li 20 marzo li Accademici Torbidi diedero il magnifico spettacolo.

Particolare tratto dal Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".

Piazza Galvani (ha questo nome da quando fu inaugurata la statua nel novembre 1879), già Piazza della Pace e Piazza del Pavaglione.