N.1142 - Palazzo Belloni

Cartigli

Palazzo Belloni

All'interno si conserva una scala, costruita su progetto di Giuseppe Antonio Torri, che venne decorata di statue e di affreschi in occasione del soggiorno a Bologna di Giacomo III Stuart, pretendente al trono d'Inghilterra, nel 1717. Le statue in arenaria di Ercole e Orfeo sono di Andrea Ferreri.

Indirizzo:

via de' Gombruti, 13

Guidicini

Casa, o palazzo Belloni, fabbricato da Gio. Angelo di Gio. Battista da Codogno, morto li lo dicembre 1729. È composto di varie case, e cioè:

1. Quella in confine del N. 1141 fu di Angelo Michele di Carlantonio Bedori, venduta li 21 marzo 1642 al marchese Girolamo di Silvio Albergati per L. 11000. Rogito Lelio Roffeni. È detto essere sotto S. Marino nei Gombruti, in confine dei Cattalani a mezzodì, dei Merighi a settentrione, e dei Laurenti di dietro.

2. La seconda pare che avesse appartenuto ai Cattalani, anzi fosse la cosi detta casa vecchia dei Cattalani, e che poi divenne proprietà di Lorenzo Barbieri.

3. La terza, assieme alla seconda, era già stata dei Cattanei, e Diamante Cattanei moglie di Gio. Giacomo Grati la vendette a Domenico e Carlo Cattalani per L. 12000 li 31 gennaio 1633. Rogito Cristoforo Sanmartini. Questa si diceva la casa grande dei Cattalani, che assieme alla vecchia furon stimate nel 1669, per conto dei creditori Cattalani, L. 30000. Nel detto anno la casa vecchia era abitata da Sebastiano Rolandi Cancelliere di Legazione, che ne offerse L. 10000.

4. Nell'angolo di Barbaria e dei Gombruti vi era la casa che fu già di Annibale del fu Gio. Francesco Scardui, e da lui abitata quando li 16 aprile 1565 la vendette a Filippo del fu Gio. Battista Ostesani per L. 4000. Rogito Cristoforo Pensabene e Annibale Belvisi.

5. In Rocca Merlata, ossia vicolo Tintinaga, vi era una casa dei Castellani ad uso di stalla, teggia, e rimessa, stimata L. 2000. Rogito Domenico Maria Boari.

1620, 19 ottobre. Casa di Lodovico Ostesani nell' angolo dei Gombruti, che aveva due ingressi, uno in via Gombruti, l' altro in Barbaria. Confinava i Mangi, e Tommaso Cattanei. Rogito Bartolomeo Uccelli.

Gli Scardui, o Scardovi, o dalle Scardove, si credono oriundi da Gorano vicino a Solarolo, e di origine lanaroli, o drappieri. Fu famiglia nobile, che poi decaduta terminò in Annibale di Francesco iuniore sul finire del secolo XVII.

Nel 1617 la casa degli Ostesani in via Barbaria l'ebbe Pannina di Annibale Ostesani, moglie di Antonio Luna, la quale li 19 ottobre 1620 la vendette al conte Astorre Ercolani. Si qualifica per essere nell'angolo della via dei Gombruti e di Barbaria, in confine dei Mangy e dei Cattani.

Gli Ostesani, detti ancora Astesani, vengono da Ostesano di Rolando, o Azzolino da Padova, che viveva nel 1260, e finirono in Curzio di Annibale, dottor in leggi, morto in età d' anni 24 li 30 agosto 1620 a S. Gio. in Persiceto ove villeggiava, del quale fu erede la suddetta Pannina di lui sorella.

Li 25 maggio 1660 Girolamo del fu Tommaso Cavosi comprò da Alberto del fu Diomede Casarenghi la casa che fu di Pannina Ostesani Luna, sotto S. Barbaziano, in Barbaria, per L. 3349, 9. Rogito Gio. Battista Roffeni.

L' ultimo dei Belloni fu Gio. Angelo di Antonio morto li 6 maggio 1810, del quale fu erede Pellegrino Tommasoli Laziosi discendente da Maria Clementina d' Antonio Francesco Belloni, moglie del conte Lorenzo Pellegrino di Bartolomeo Laziosi di Foulì, il quale la vendette al conte Cristoforo Sora Munarini di Modena.

L'Oretti pretende che il collegio di S. Tommaso d'Acquino fosse in Barbaria in una casa di proprietà Belloni, e che fa parte di questo locale.