N.1031,1032(4)

Casa nobile dei Mangini, o Manzini, discendenti da un mastro Vitale di Tommaso falegname, che viveva nel 1436. Gio. Battista di Carlantonio era matricolato nell'arte dei falegnami, e Gio. Battista iuniore si adottorò in leggi li 22 aprile 1623 e fu figlio di Girolamo ricco gioielliere. Avendo lite civile con Costanzo Zambeccari, che aveva assunto il titolo di marchese, egli pure per non essere nelle scritture e negli atti inferiore all'avversario procurò d'avere il titolo di marchese e l'ottenne dalla Corte di Savoia. Girolama sua figlia, vedova del conte Luigi Griffoni e ultima dei Manzini, si rimaritò con Scipione Fantuzzi, e morì nel 1706. Gli eredi Fantuzzi di Fantuzzini stabilirono il loro domicilio in questa casa, nella quale il senator Scipione vi fece tre ingressi come Gonfaloniere, nè l'abbandonarono che nel 1749 o 1750 per passare ad abitare nel palazzo Fantuzzi di Strada S.Vitale, come pretesi successori del fidecommesso di quel ramo estinto.

Nel 1762 fu comprata da Antonio Mazzetti nativo di Sibano della montagna bolognese, la cui nipote ex filia, Teresa di Alessandro, la portò colla sua eredità al marchese Virgilio del senator Giuseppe Davia suo marito. La Mazzetti Davia lo vendette poi a un certo Garagnani di Crespellano.