N.496 - Casa Berò detta dei Carracci

Cartigli

L'edificio è un esempio significativo di architettura borghese del XVI secolo; la facciata si presenta ricca di ornamenti in terracotta.

Guidicini

Casa di Andrea del fu Antonio Archi, marito di Laura del fu Bartolomeo Beccadelli, valutata, li 30 giugno 1525, mille durati d'oro, ed assegnata dai suddetti coniugi parte in permuta, e parte in dote a Ginevra unica loro figlia, e moglie del famoso dottor in leggi Agostino del fu Matteo Berò. Rogito Sebastiano Roversi.

La fronte della facciata era di piedi 34, aveva di profondità piedi 60, e confinava con vie pubbliche a levante ed a settentrione, con Vincenzo ed Alessandro Marchesini a mezzogiorno, e coi Nobili nella parte posteriore a sera.

La famiglia Archi, detta anche dall'Arco, terminò nella suddetta Ginevra, che testò li 9 febbraio 1573. Rogito Alessandro Chiocca.

1532, 28 settembre. Il dottor Agostino Berò compra da Vincenzo, Galeazzo e Lodovico, padre e figli Marchesini, alias dall'Olio, una casa posta sotto S. Damiano nella via delle Grade. Confina con Bonaparte Ghisilieri a mezzodì, con Andrea Archi a settentrione, e con una chiavica di dietro. Rogito Lattanzio Panzacchia.

Questa casa è l'annessa alla precedente di diversa facciata, e che in appresso furono unite ed incorporate, come dice il detto Berò nel suo testamento fatto nel maggio del 1553. Rogito del suddetto Panzacchia.

Il Berò morì li 14 settembre 1554.

Nel 1569 la porta della casa Marchesini era murata.

1556, 10 novembre. Marco Tullio, Carlantonio ed Ercole fratelli, figli del dottor Agostino Berò, comprano da Guglielmo ed altri della famiglia Nobili una casa antichissima e ruinosa posta sotto Sant'Andrea degli Ansaldi, con ingresso in Battibecco, per L. 2000. Confina colla via pubblica che va direttamente a S. Domenico (ora via Garofalo), coll'altra via pubblica che va alla piazzola dei Calderini, cogli eredi del fu Giacomo Ringhieri a mezzodì, e coi compratori di dietro, cioè a levante. Porzione di questa casa era ad uso di stalla con porta e finestre sulla via che va alla piazzola nel confine dei Berò. Rogito Lattanzio Panzacchia.

1570, 29 maggio. Il Senato concede a Marco Tullio Berò, che possa dirizzare il muro nel vicolo laterale dalla parte sinistra, (strada delle Scuole Pie), presso la casa dei Barbieri, collocandovi modioni esteriori, a condizione però che nella parte posteriore di detta sua casa non possa alzarvi muro sopra, oltre piedi 10, e se prima non sia demolito il vecchio muro in confine della casa di Domenico Maria Renghiera posta in via Garofalo.

Sull' origine dei Berò vi è fra i cronisti disparità di opinioni. Il Dolfi la fa di scendere da Riniero di Lamberto Berò (nota Breventani: che è de Bero o de Bejo), che nel 1133 donò una gran parte dei beni che possedeva sul colle di S.Vittore ad Alberio priore di quel monastero. Che questa donazione sia stata fatta non si mette in dubbio, ma che il donatore si chiamasse dei Berò nel 1133, e che fosse un ascendente della famiglia di questo cognome, non si può ammettere.

Che Agostino di Matteo, giureconsulto famoso, dottor in leggi, colleggiato, lettor pubblico con 800 scudi d' oro di stipendio, fosse di oscura e bassa condizione, come qualcuno ha detto, è pure inverosimile, poichè un Tommaso di Giovanni era scrittore e notaro nel 1380, e forse da lui i Berò si dicevano alias Scrittori, sopranome poi abbandonato da Matteo padre del dottor Agostino.

Matteo di Tommaso e di Elena Sampieri, fu padre del sullodato dottor Agostino e di Girolamo. Dal primo discese il ramo da S. Domenico, terminato nel conte Ercole bastardo leggittimato di Gio. Francesco, che lasciò Olimpia unica figlia maritata nel conte Angelo Sacchi, morta li 14 giugno 1736. Dal secondo discese il ramo di Strada Castiglione, terminato in Ginevra Marianna del conte Gio. Agostino, moglie di Carlantonio di Guglielmo di Gaetano Dondini, morta li 11 ottobre 1761 nella sua villa fuori di Budrio.

Questo stabile passò al ramo di Strada Castiglione, e Gio. Agostino di Federico lo vendette li 19 settembre 1753 al conte Filippo Carlo Sacchi per L. 8700. Rogito Gaspare Sacchetti. Ultimamente era dei Casanova.