Le Porte e le Mura

Vedi Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 16.

Cartolina n. 171

Dati di stampa mancanti.

Vedi Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 107.

Stessa immagine della Cartolina n. 172

Edizione C.A. Pini - Bologna.

Spedita nell'anno 1903

Vedi Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 102.

Cartolina n. 162

Edizione G.Mengoli - Bologna.

Spedita nell'anno 1913

N. inv.: BRI 02494

Stampatore/Editore: Mengoli Giovanni, Bologna

Luogo e anno di edizione: Bologna, 1903 c.

Nota:

L'interno della Porta appare ancora in tutta la sua maestà settecentesca, anche se si notano i primi esiti della trasformazione che avrebbe subito nel 1903 (a destra, la muraglia non compare più). A sinistra, si nota un passaggio ricavato nella muraglia per motivi di viabilità, proprio nel punto in cui si apriva il varco cinquecentesco. La prima costruzione risalente al XIII secolo fu poi fortificata con una rocca nel 1507 per volere di papa Giulio II. Nel 1770 fu ricostruita su progetto di Gian Giacomo Dotti. Questa Porta era considerata la più importante dell'intera cerchia cittadina, poichè si trova sul tracciato dell'antichissima via Emilia ed attraverso di essa passava tutto il traffico diretto a Roma e viceversa. La sua mole diede il saluto di Bologna a papi e sovrani. Da qui transitarono anche Giuseppe Garibaldi (nell'ottobre 1859) e re Vittorio Emanuele II (nel 1860).Nel 1903, a seguito della sciagurata politica di demolizione delle mura e di alcune porte, anche questa venne atterrata. Tuttavia, comparse tra le macerie le antiche vestigia della porta duecentesca, dopo un'aspra battaglia civica, fu deciso un restauro che sarebbe stato diretto da Alfonso Rubbiani. Nel 1909 fu dunque "ricostruito" quello che doveva essere il primitivo volto dell'edificio.

Vedi Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 85.

Cartolina n. 128

Edizione G.Mengoli - Bologna.

Vedi Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 78.

Stessa immagine della cartolina n. 115

N. inv.: BRI 00808; BRI 00809

Titolo proprio: Bologna, Porta Lame (esterno)

Bibliografia:

1) Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline. Volume secondo. Vedute della città", Cuneo, L'Arciere, 1986, pag. 123;

Cartolina n. 204.

2) Giancarlo Roversi, "Le mura perdute. Storia e immagini dell'ultima cerchia fortificata di Bologna", Casalecchio di Reno (Bo), Grafis, 1985, pag. 293

Nota:

L'esterno di Porta Lame ci viene restituito prima dei lavori di demolizione delle mura. Gli spalti cingono ancora il varco della città, ricostruito nella seconda metà del sec. XVII° da Agostino Barelli. Gli astanti -a piedi e in bicicletta- fissano l'obiettivo del fotografo.

N. inv.: da BRI 00924 a BRI 00926

Titolo proprio: Bologna, Porta Sant'Isaia, parte esterna

Stampatore/Editore: Mengoli Giovanni, Bologna

Bibliografia:

Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline" Vol. II, Cuneo, L'Arciere, 1986, pag. 114

Cartolina n. 186.

Nota:

La Porta venne costruita su disegno di Pietro Fiorini (o, secondo altre fonti, di Ottaviano Mascherino) e venne dedicata a papa Pio V, da cui derivò la sua originaria denominazione di Porta Pia. L'inaugurazione avvenne il 23 maggio 1568 con un solenne ingresso della Madonna di San Luca. Nella cartolina si può notare che il tratto di mura sulla destra è già scomparso, demolito nel 1902. La Porta venne poi atterrata nell'estate del 1903, dopo che nella primavera dello stesso anno il crollo fortuito di un pezzo di cornicione aveva ucciso un cavallo in transito e ferito un'ortolana che portava verdure in città con il suo biroccino. Tale fatto accelerò la demolizione dell'edificio, la cui distruzione era comunque già stata programmata.