Riva Reno, la Grada, Il Canale di Reno e il Navile

Il Canale di Reno alla Canonica, dove c'era il Molino Canonica. Questa località deve il suo nome ai Canonici Renani, che qui avevano l'antichissimo monastero di Santa Maria di Reno.

Lavandaie in opera sul canale all'altezza della Grada. La parete che si vede di fronte è quella della chiesa di San Valentino e Santa Maria della Grada.

Stampatore/Editore: Pini C.A., Bologna

Bibliografia:

1) Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 113

Cartolina n. 185

2) Tiziano Costa, "Il grande libro dei canali di Bologna", Bologna, Costa editore, 2008, p. 57

Appena dentro alle mura, oltrepassata la Grada. In fondo a destra si vede la chiesa di Santa Maria della carità e l'edificio che è alla sua sinistra è lo scomparso oratorio di San Sebastiano.

Stampatore/Editore: Mengoli, G., Bologna

Bibliografia: Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 112

Tratto del Canale di Reno corrispondente a via della Grada. L'edificio che si intravede a destra è quello dei Bagni del Reno, e copre la chiea di Santa Maria della Carità, in via San Felice.

Stampatore/Editore: Pini, C.A., Bologna

Bibliografia:

1) Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 112

Cartolina n. 182

2) Tiziano Costa, "Il grande libro dei canali di Bologna", Bologna, Costa editore 2008, p. 57

Stampatore/Editore: Mengoli Giovanni, Bologna

Questo scatto fu effettuato dal ponte della Carità. L'edificio sulla sinistra è quello dei Bagni del Reno. Sulla destra sopravvivono le antiche casette oggi sostituiti da moderni condomini. In fondo il tuttore esistente opificio della Grada e dietro la chiesa di San Valentino e di Santa Maria della Grada.

Autore: Cecchi, F., Bologna

Stampatore/Editore: Fot. Falb, Siena

Bibliografia: Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 113

Cartolina n. 184

Il ponte della Carità. La didascalia è sbagliata: non si tratta della chiesa di Santa Maria della Carità, ma dell'Oratorio di San Sebastiano, sede di una confraternita laicale, soppressa in epoca napoleonica. L'oratorio fu gravemente danneggiato durante la guerra e poi definitivamente abbattuto con la copertura del canale. Dietro si vede (con la sua insegna) l'edificio dei Bagni del Reno.

Quanto è rappresentato in questa cartolina è completamente scomparso. Sulla destra, più o meno dove si trovano le lavandaie, oggi si apre via Brugnoli. Poco più avanti, sempre sulla destra, oggi vi è Piazza Manfredi Azzarita. Alle spalle via della Lame con la chiesa della Madonna della Lame.

Stampatore/Editore: Beretta e Giacomoni, Bologna

La chiesa della Madonna della Lame, tuttora esistente (anche se il canale è stato sostituito da un parcheggio). Gli edifici sulla destra sono oggi sostituiti da moderni condomini. Appena passato la chiesa vi è il ponte delle Lame.

Stampatore/Editore: Pini C.A., Bologna

Sulla sinistra ancora esistenti le vecchie case. Sulla destra la ex-manifattura tabacchi. Il ponte che si vede è il Ponte di Santa Maria Nuova. Dietro vi è la chiesa della Madonna delle Lame. Dove è l'ex manifattura tabacchi c'era il convento di Santa Maria Nuova, soppresso sotto Napoleone e destinato allora alla lavorazione del tabacco L'edificio, tuttora esistente, fu costruito nel 1906. Prima di allora la manifattura occupava gli edifici originali del convento di Santa Maria Nuova.

Stampatore/Editore: Beretta e Giacomoni, Bologna.

Ponte delle Lame e chiesa della Madonna delle Lame. In questo tratto la via pubblica (che si chiamava Via di Reno o Dietro a Reno) era su entrambi i lati del canale.

Stampatore/Editore: Beretta e Giacomoni, Bologna

Il nome dell'editore è riportato sul verso, in basso a sinistra ed è preceduto dal n. 87876.

Foto scattata prima del 1906. Il convento di Santa Maria Nuova, con la chiesa riconoscibile sulla via, a destra della chiesa della Madonna della Lame, è ancora al suo posta, anche se convertito dall'inizio del 1800 alla lavorazione del tabacco.

Stampatore/Editore: Fale, Siena.

Bibliografia:

Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 124.

Cartolina n.206.

Il Canale di Reno in questo tratto prende il nome di Canale delle Moline, ed è compreso tra via Capo di Lucca e via Alessandrini (già via Berlina).

Stampatore/Editore: Rommler & Jonas, Dresda

Il Canale di Reno in questo tratto prende il nome di Canale delle Moline, ed è compreso tra via Capo di Lucca e via Alessandrini (già via Berlina).

Stampatore/Editore: Rommler & Jonas, Dresda

Bibliografia:

1) Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 69

Cartolina n. 97

2) Tiziano Costa, "Il grande libro dei canali di Bologna", Bologna, Costa editore, 2008, p. 108

Un ramo del Canale di Reno si stacca all'altezza dell'incrocio tra via Marconi e via Riva di Reno, formando il canale Cavaticcio, che poi in prossimità delle mura alimenta il porto delle navi. L'edificio al centro, oggi scomparso, era l'edificio della Dogana, noto anche come la cisa di lavander (chiesa dei lavandai), per la sua forma e per l'attività delle lavandaie nei suoi paraggi. Da notare la passerella che congiungeva la via del Porto, sulla destra, con l'altro lato del canale, ove era una osteria.

Bibliografia:

1) Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 127

Cartolina n. 213

Edizioni G. Mengoli - Bologna.

Qui è dove il canale usciva dalle mura di Bologna. Sulla destra l'edificio della dogana e le lavandaie all'opera.

Stampatore/Editore: Alessandrini E.

Il nome dell'editore compare sul verso, in basso a sinistra, preceduto dal n. 2234.

Vedi Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 128.

Stessa immagine Cartolina n. 214

Canale Cavaticcio e Porto di Bologna. Sulla sinistra la dogana ed al centro la passerella che permetteva il passaggio (pedonale) tra la via del Porto e la via del Rivale (non più esistente) che attraversava uno spazio aperto noto come Prato di Magone, nei pressi della Salara.

Stampatore/Editore: G. Vettori, Bologna

Bibliografia: "Le tradizioni di Bologna" Vol. I "Basta ch'ai sia la salùt", a cura di Giancarlo Bernabei, Bologna, Santarini, 1994, pagg.158-159

Le mura dove esce il Canale che da qui in poi si chiama Navile. Dentro si intravede il fianco dell'edificio della dogana e la via del Porto. Un bimbo gioca con i piedi nell'acqua.

Stampatore/Editore: Giov. Mengoli,Bologna

Bibliografia:

Antonio Brighetti - Franco Monteverdi "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 128.

Cartolina n. 215

In Canale Navile nelle campagne fuori di città

Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 130.

Cartolina n. 218.

Edizioni G.Mengoli, Bologna.

Il Canale Navile a Malalbergo.

Il Canale Navile a Malalbergo.