N.71 Chiesa parrocchiale di Santa Maria di Porta Ravegnana

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Chiesa parrocchiale di Santa Maria di Porta Ravegnana, di Santa Maria del Carobbio, ed un rogito di Guido Guidoni di Modena del 16 gennaio 1412 la chiama Santa Maria Roversa alias del Carobbio.

Questa chiesa è reputata per una delle più antiche di Bologna. Si pretende che fosse sotterranea, e che sopra di essa vi fosse innalzata una seconda chiesa della quale si ha memoria del 1195. Il jus patronato l' avevano i parrocchiani.

Si è preteso da qualcuno che prima del 1284 vi stessero suore Camaldolesi, e che in detto anno si allontanassero, poi vi ritornassero nel 1389 ma per poco tempo mentre nel 1508 era parrocchia. Il P. Melloni è di parere che presso Santa Maria di Porta Ravegnana non vi abbian mai risiedute monache di alcuna religione, che la chiesa del Carrobbio sia sempre stata parrocchiale governata da un prete, e che Innocenzo III ne faccia menzione in una Decretale.

Venendo ora alla etimologia del Carobbio, o delle Carobbie, si trova uno storico che crea una famiglia Carobbi con una casa nella piazzetta della Mercanzia, e fondatrice della vicina chiesa, ma tutte queste dicerie sono un vero sogno.

I Beccadelli vendettero una casa cum Carobbio et Banchis. I Garisendi, che erano cambisti, ebbero un Carobbio che fu comprato dal Comune. La strada del Comune fino a Porta Ravegnana era detta Trebbo dei Banchi, perchè questo tratto di strada era pieno di botteghe da cambisti. La residenza della compagnia dei cambisti era presso Santa Maria di Porta Ravegnana, la qual chiesa si cominciò a chiamar Carobbio nel secolo XV.

I Cambisti prestavano ad usura contro pegno.

Da tutto questo si desume che Carobbio era una bottega da cambio, alcune delle quali erano di legno con mobili a foggia di Cassoni, che stavano sulla piazza Maggiore, che avevano quattro ruote siccome un carro. Un utensile dei nostri coltivatori nel bolognese veniva pur chiamato carobolo, ed aveva esso pure due ruote.

La chiesa di Santa Maria di Porta Ravegnana fu chiusa li 14 agosto 1808, e li 8 novembre 1810 fu venduta a Gaspare Aria.

L'Alidosi e il Lasarola (Salaroli) dicono che per Carobbio debbasi intendere i banchi dei cambiatori, che ogni giorno seco traevano per esercitarvi il loro mestiere. Queste botteghe però dovevano servire ai cambiatori di basso rango, mentre i primari stavano in botteghe stabili. - Case cum Carobbio et Banchis -. Dunque il banco era cosa ben differente dal carobbio.

L'Alidosi chiama Santa Maria di Betlem, Santa Maria di Bilieme, la quale era la chiesa che poi fu detta Sant' Ambrogio di Villanova.

Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

Santa Maria di Betlemme.

Parrocchia antichissima detta ancora del Carrobbio, vicina al Foro dei Mercanti.

Nel 1195 fu fondato quivi un convento di monache Camaldolesi.

Nel 1210 abbruciò la chiesa, che fu poi rifatta nel 1212.

Nel 1284 una parte di dette monache andarono in Santa Maria Nuova.

Il 21 gennaio 1799 questa parrocchia fu traslocata in S. Bartolomeo di Porta. Un decreto del 24 giugno 1805 univa alla parrocchiale di S. Bartolomeo, quelle di S. Agata, di S. Donato, di S. Nicolò degli Albari, di S. Cecilia, e di S. Matteo degli Accarisi, delta delle Pescarie.

Il 15 agosto 1808 fu aperta questa chiesa, e vi si celebrò la festa, ma terminata la giornata, furono levati tutti gli arredi sacri, e perfino le finestre.

Il parroco di S. Bartolomeo abitò per lungo tempo la canonica annessa a questa chiesa, la quale fu poi venduta, messa ad uso di magazzeno di legname.