N.254 - Chiesa, e collegio dei PP. Teatini detta di S. Bartolomeo di Porta Ravegnana

Cartigli

Chiesa di San Bartolomeo

Costruita su disegno di G. B. Falcetti, elaborato da A. Barelli (1653-84), sorge sul luogo dell'incompiuto palazzo priorale Gozzadini iniziato da Andrea da Formigine nel 1517, di cui rimane il portico ornato di candelabre in arenaria. All'interno si conservano affreschi di A. M. Colonna e G. Alboresi (1667), M. A. Franceschini e L. Quaini (1685 c.), fratello Rolli (1691), G. A. Burrini e M. A. Chiarini (1695 c.) e dipinti di L. Carracci, G. Reni, F. Albani, L. Massari, A. Tiarini, U. Gandolfi.

Indirizzo:

strada Maggiore, 4

Taruffi

Sontuoso Tempio , o Chiesa dedicata all' Apostolo S. Bartolomeo posseduto da' Reverendi Padri Teatini dell'Ordine di S.Gaetano, fondata da S.Petronio del 432. brugiò la detta Chiesa del 1210., fu rifatta del 1298. fu riedificata del 1516., e del 1530 fu finita dall'Architetto Andrea Formigine , e la presente nuova Chiesa ebbe principio dell' Anno 1652,., che poi dell'Anno 1654. , era per la maggior parte terminata.

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Chiesa, e collegio dei PP. Teatini detta di S. Bartolomeo di Porta Ravegnana.

L'antica Chiesa sotto della quale ve n'ebbe una sotterranea tuttora esistente aveva la direzione da ponente, a levante, e il suo ingresso dov'era quell'avanzo di fabbrica nella piazzetta di Porta Ravegnana rincontro la torre Garisendi. Aveva una sol navata, piccola, e di cattiva architettura, e di larghezza eguale a quella di uno degli archi, che sostengano la cupola, e di lunghezza non oltrepassante il muro della cappella del Purgatario al mezzo dei due pilastri della cupola grande dalla parte della cappella di San Gaetano. Aveva due porte ma laterali, una sotto il portico Gozzadini presso la cappella della Madonna di Loreto, l'altra in strada S. Vitale sotto un portico che fu demolito. Vi si saliva per 4 gradini, e dalla parte del Vangelo si andava, per una corticella, alla sagristia, e all'abitazione del cappellano.

Questa Chiesa fu comprata da Giulio Cesare Gozzadini nel 1547 per L. 160.

In appresso fu prolungata verso la piazzetta delle due torri, e fino ove in oggi è la porta grande che conduce all'oratorio della Concezione, la quale servi d'ingresso alla Chiesa. Aveva tre cappelle per parte, e la detta ampliazione si cominciò del 1625, e si finì nel 1632.

Il Savioli dà sotto li 11 dicembre 1068 il rogito di Pietro notaro conservato nell'Archivio Nonantolano, col quale Pietro, e Bonardo figli d'Alberto, Arardo figlio d'Ugo, e Ildebrando figlio d'Alberto detti d'Arammo Bolognesi investono il Monastero Nonantolano della chiesa di S. Bartolomeo apostolo nei borghi di Bologna fuori di Porta Ravennate, e di tutte le sue pertinenze.

Fu posseduta dai monaci Fruttuariensi, che vi tenevano un priore dipendente dell' abbate di Fruttuaria diocesi d' Ivrea. Per lo scisma al tempo di Gregorio IX sloggiarono da Bologna i Francesi, e con essi questi monaci. Poco prima della fuga dei Fruttuariensi era priore D. Riniero dei conti di Valperga, che era passato abbate di S. Procolo, e che anch'esso partì coi Francesi. Dopo tale abbandono fu installato in questa Chiesa un prete col titolo di priore che eravi fin dal 1380.

Li 20 settembre 1381 il pubblico diede questo priorato che fu secolarizzato a Battista Aristoteli, e gli Aristoteli lo tennero con successione di vari priori quasi fino alla metà del secolo XV. Giulio Ghiavarini priore del convento di Sant'Antonio di Bologna (poi Montalto) ottenne per Bolla del 15 luglio 1489 d'Innocenzo VIII il priorato di S. Bartolomeo di Porta Ravegnana rendente 100 fiorini d'oro di camera, e ciò in caso di mancanza, e rinunzia dell'ultimo priore. Ottenuto questo priorato da Gio. di Bernardino Gozzadini immaginò di fare un magnifico palazzo per il priorato commettendo i disegni all'Arduino.

Li 7 febbraio 1516 si mise mano alla fabbrica che non piacque anche perchè non era in isquadro; per cui fu atterrato il già fatto, e ricominciato coi disegni, e direzione di Andrea Fomigine, ma fu sospesa perchè il Gozzadini essendo governatore di Reggio fu assassinato in quella cattedrale dalla fazione dei Baldi in età d'anni 40, la domenica 28 luglio 1517. Qualcuno però pretende che si continuasse a lavorarvici fino al 1530.

La chiesa antica di S. Bartolomeo fu levata nel 1516 dal mezzo dov'è ora la fabbrica, e portata paralella a strada S. Vitale per dar luogo all'erezione del suddetto palazzo.

Li 28 giugno 1515 il Senato fece il seguente decreto: Volendo Giovanni Gozzadini restaurare per intiero la chiesa e la casa del priorato di S. Bartolomeo gli vien concesso per detta fabbrica piedi 5 di suolo verso Strada Maggiore dalla parte della torre Asinelli anche perchè il Gozzadini cede piedi 15 di suolo dalla parte di S. Vitale a modo che sarà ampliata la piazza fra le dette case, e le torri Garisendi, e Asinelli. I bassi rilievi che ornano i pilastri del portico furono intagliati da mastro Domenico, da mastro Lombardo, da mastro Teporino Lombardo, e da mastro Bargellesi da Bologna, così ci vien riferito dal manoscritto di Pietro Lamo.

Pretendesi dagli Storici ma senza fondamento che nel secolo XIV le case dei Passipoveri occupassero qualche parte del portico di S. Bartolomeo.

La porta sotto il portico di Strada Maggiore che ora introduce alla porteria metteva al vestibolo del Monte di Pietà detto di S. Bartolomeo che fu instituito nel 1556, poi traslocato nel maggio 1621 vicino alla chiesa della Morte dove prese il nome di Monte della Scala. Il benefizio col titolo di priore di San Bartolomeo di Porta Ravegnana di nomina Gozzadini fu commutato in benefizio semplice a favore dei Gozzadini stessi per Breve di Clemente VIII emanato il 15 giugno 1593.

La spesa dei due Brevi fu fatta in comune e per la sua parte cedette il Gozzadini una piccola casa che serviva al cappellano, e che confina dove oggi è il campanile, e la porta detta di S. Giacomo in Strada S. Vitale, come da rogito di Francesco Barbadori delli 23 settembre 1599.

Nel 1603 furono iniziate le trattative per l'acquisto di tutta l'isola Gozzadini, cioè il circoscritto dalla piazzetta delle Torri, da Strada Maggiore, dal Vicoletto già Broilo Asinelli, dall'altro detto dei Padri, e da Strada S. Vitale comprendendovi il Mangano contingente all' isola, in confina del giardino dei Padri, della stalla già Gozzadini venduta ai Teatini, e della strada detta Viazzola.

1603 3 dicembre. Si permette ai Teatini di fare un arco sopra la strada che framezza il loro Collegio e la casa dei Crescimbeni da essi comprata.

1611 22 dicembre. Concessione ai Padri Teatini di fare un corridoio di le gno sopra la via detta la Fossa in strada S. Vitale per passare alla casa comprata poco tempo prima di là da detto Vicolo.

1606 23 ottobre. Comprano i Teatini dal dott. Virgilio Crescimbeni una casa ruinosa ad uso di stalla sotto S. Bartolomeo poi di S. Donato detto la Fossa vicina ad altre casette comprate dai detti Padri dagli eredi di Leonardo Crescimbeni per il loro Collegio. Confina il detto vicolo, la casa del mangano, e le suddette casette per L. 800, rogito Vittorio Biondino.

Nel 1607 Virgilio Crescimbeni vendette ai Padri una stalla ed una loggia rimpetto alla sua casa in strada S. Vitale più quattro casette e una bottega tutte dalla stessa parte, pagate L. 6130.

Nel 1611 i Teatini comprarono da Vincenzo Dosi una casa in strada San Vitale, che confina a settentrione la predetta strada, a oriente il vicolo Tialto, a occidente l'altro vicolo detto la Fossa, a mezzodì la casetta del Fioravanti. Questa casa aveva tre cortili, con tre porte sotto il portico, e una quarta nel vicolo della Fossa, che corrispondeva in parte dov'è il corridoio grande sopra il portico chiuso in strada S. Vitale, e dove vi sono alcune camere che guardano in Castel Tialto, non che dov'è il cortile, e la galleria. Il prezzo di L. 15,000 fu saldato il 2 aprile 1618 a rogito Vittorio Biondini.

Nell'eredità di Marco Pontelli, che testò li 8 settembre 1610, vi fu compresa una casetta posta nella strada detta la Fossa, in confina dei Landì, e dei Fioravanti, la quale fu inchiusa nel Collegio, e che era stata venduta a Marc' Antonio Pontelli per L. 700 il 5 gennaio 1577 da Agamennone del fu Alessandro Grassi, rogito Ippolito Poppi.

Nel 1620 20 ottobre a rogito Tiberio Castellani notaro di Roma fu stipulata la compra di tutta l'isola col cardinale Andrea Lodovisi allora priore, in prezzo di L. 68,791 13 8 che fu confirmata in Bologna li 20 dicembre anno stesso, obbligandosi i Teatini di conservare le armi gentilizie Gozzadini intagliate nei pilastri del portico opera di Andrea da Formigine.

I Teatini avevano comprato la casa enfiteutica del priorato, che era rimpetto alle Torri, e che coincideva nel luogo dove sono le cappelle della Madonna di Loreto, e della Beata Rita della Chiesa attuale, per L. 13,000.

1621 27 settembre. I Teatini comprarono l'alto dominio e il jus di fabbricare per L. 8000.

La domenica 22 giugno 1653 a ore 2 fu posta la prima pietra dell'attuale Chiesa, che si cominciò ad ufflziare la domenica 14 dicembre 1664 nelle prime quattro cappelle di ciascun lato della Chiesa dalla parte dell'ingresso alla medesima.

Nel 1684 fu terminata assieme alla torre delle campane.

Costò la fabbrica di detta Chiesa L. 159,469,3 ,0 -

Ebbero per elemosine e per vendita di cappelle L. 70,248,12,4

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Spesi da' Teatini L. 89,220,10,8

Spesi in fabbriche nel Collegio L. 40,732,8 ,8

Spesi in acquisti per fare il Collegio,

e in stabili nelle sue vicinanze L. 182,479,0 ,8

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Totale L. 312,431,15,-

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Fu intimata la soppressione ai Padri Teatini il 21 marzo 1797, che evacuarono il Collegio li 31 dicembre 1798.

Li 9 ottobre 1797 fu qui traslocato il Capitolo di Santa Maria Maggiore dietro istanze del medesimo, che vi rimase fino al 6 giugno 1798 giorno nel quale fu soppresso.

Li 21 gennaio 1799 fu qui trasportata la Parrocchia di Santa Maria di Betlem alias del Carrobbio.

1286. I Bisilieri si radunavano nel Claustro di S. Bartolomeo di Porta Ravegnana.

Nel 1358 sotto l'antica Parrocchia si trova nominata la via del Lanzi.

L'Oratorio sopra il portico che guarda a ponente dedicato alla Concezione era frequentato da una Congregazione che principiò il 16 aprile 1694.

Descrizione dell'antico locale di San Bartolomeo di Porta Ravegnana

Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

Santa Maria detta della Concezione.

Oratorio unito alla chiesa di San Bartolomeo edificato nel 1664, mentre fabbricavasi la chiesa predetta dei Teatini.

S. Bartolomeo.

Residenza dell'arte dei Bisilieri.

S. Bartolomeo di Porta.

Monastero e parrocchia antica, poi collegio dei Teatini.

Questa dicesi fosse fondata da S. Petronio e quella che oggi si vede è sopra la chiesa sotterranea ufficiata dai primitivi cristiani.

Nel 1210 abbruciò.

Nel 1288 era chiamata S. Bartolomeo de Purpuribus.

Nel 1298 fu riedificata.

Nel 1510 fu rinnovata da Giovanni Gozzadini, e nel 1530 finita con disegno d'Andrea da Formigine.

Il 25 maggio 1599 la chiesa fu concessa ai Teatini, i quali vi vennero il 9 luglio dello stesso anno.

L'ingerenza parrocchiale lo stesso giorno fu tolta e distribuita al Carrobbio, a S.Donato, a S. Michele dei Leprosetti, ed a S.Vitale.

La domenica 22 giugno 1653 a ore 22, fu posta la prima pietra della chiesa attuale.

La domenica 14 dicembre 1664 si incominciò ad ufficiarla, essendo messe a termine le otto capelle minori. Sotto la navata di mezzo fu trovata l'altra chiesa sotterranea.

Nel 1684 fu compita la chiesa ed il campanile.

Nel 1682 fu eretta la statua di San Petronio in piazza Ravegnana.

La Torre degli Asinelli fu edificata nel 1109 atta piedi 316, e lontano dalla Garisendi piedi 20.

Nel 1387 in dicembre vi fu posta la campana, che si liquefece nel 1399 quando abbruciò la sommità della Torre, i tasselli, e le scale. Fu rovinata la campana, e la torricella, i corridori ed i merli furono fatti di pietra.

Nel 1210 abbrucciò la maggior parte della città, la quale era quasi tutta fabbricata in legno.

Questo fu l' ottavo convento sopresso il 21 marzo 1797, ed evacuato il 31 dicembre 1798.

Il 21 Gennaio 1799 fu quivi traslocato la parrocchia del Carrobbio, come pure tutti i libri di S Agata, di S. Maria dei Foscarari , del Carrobbio, di S. Matteo delle Pescarie, e di S. Donato. Non cosi avvenne delle altre, perchè un decreto arcivescovile fece dei cambiamenti al decreto Reale.

Qui passò il capitolo di Santa Maria Maggiore, come si potrà vedere all'articolo di quella chiesa.

In questo collegio dalla parte di strada S. Vitale, e sotto precisamente al dormitorio grande, fu fatta una fabbrica per la residenza della municipalità di S. Giacomo. Era pressochè finita, quando fu sospesa, e la casa fu poi affittata, indi fu proposta per il giudice di Pace.

Alla suddetta parrocchia di S. Bartolomeo furono incorporate, S. Agata, S. Donato, S. Nicolò degli Albari, Santa Cecilia, S. Matteo degli Accarisi, S. Michele del Mercato di Mezzo, e S. Vitale.

Pietro Lamo (Graticola di Bologna)

E venendo in su verso piazza a mano destra vi è la chiesa di S. Bartolomeo, dov'è un portico da due lati con li pinastri quadri, e sono 16 pillastri in tutto. cioè 9 dal lato lungo, e 7 dall'altro lato. In esso sono scolpiti in pietra macigno delli trofei di basso rilievo molto lodevoli, e li fece fare messer Giovanni Gozzadini protonotario gentiluomo Bolognese.