N.2796,2797

Il 2 maggio 1498 Giovanni II Bentivogli acquistò in via di permuta da Filippo di Giacomo Bentivoli Balduini da Milano, suo segretario, questa casa posta nei Castagnoli, in confine di Filippo e fratelli Beroaldi mediante cloaca dalla parte posteriore, di Gio. Sabadini rispetto a certa casa, che fu già di Giacomo Contaglini da Saliceto, e del compratore. Il Balduini ebbe una casa in Strada S. Donato. Rogito Francesco Salimbeni e Alessandro Bottrigari. (Vedi N. 2598). Questa casa toccò in divisione ad Alessandro di Gio. Bentivogli, il quale, a rogito di Gio. Maria Boldoni, li 20 ottobre 1517 la cedette qual stabile ruinoso posto in via dei Castagnoli, in confine del Guasto, della detta via, e dei Bentivogli, a Ginevra Poeti da usufruttuare e migliorare. con patto che tornando a Bologna detto Alessandro potesse ripigliare la sua casa, pagando però i miglioramenti a detta Ginevra. Il Bentivogli non la ricuperò non avendo mai potuto rimpatriare.

1553, 19 gennaio. I Mangioli avevano una casa in via Castagnoli, che confinava col Guasto, coi Tabadini e con Alessandro Magnani, venduta il 9 gennaio 1553 a Pompilio Orsi. Rogito Marcantonio di Alessandro Golfardi.

Passò ai Primaticci o Primadizzi, famiglia distintissima e nobilissima, che fra gli illustri che la composero ebbe il celebre pittore Francesco di Gio. Francesco passato in Francia nel 1539, abbate Commendatore di S. Martino di Troies, che testò li 20 gennaio 1562, instituendo erede Gio. Paolo ed Emilio fratelli, e figli di Raffaele Primaticci, ai quali sostituì il primo maschio di Claudia loro sorella, moglie di Antonio Anselmi, e poscia il primo maschio di Costanza Primadizzi, moglie di Gio. Battista Beccadelli. Questa disposizione fu fatta in S. Germain en l' Haje, sottoscritta dal testatore, come risulta da un rogito di Girolamo Chiocca. Non si sa se fosse Francesco che acquistasse questa casa, ma è certo che appartenne e fu abitata da Giovanni di Raffaele suo erede e marito di Maddalena Maria di Museau di Parigi, la quale l' 8 giugno 1577 la vendette al conte Giovanni Mario del conte Ercole Isolani, per L. 14000. Rogito Francesco Barbadori. Questi prima del 14 maggio 1580 la cedette a Violante del conte Filippo Sartori, vedova del conte Cesare Boschetti.

1582, 16 giugno. Cornelio Bentivogli concedette al conte Paolo Emilio e a Baldassare Boschetti sei pertiche di terreno del Guasto, col patto di restituirle al Bentivogli, o a' suoi eredi, a loro piacere.

II Senatore Francesco di Girolamo Boschetti l' alienò li 16 aprile 1611 a Lodovico di Matteo Griffoni, per L. 23000. Rogito Domenico Albani. Si dice confinare il Guasto Bentivogli da un lato, dall'altro i Bianchini, e di dietro Pietro Magnani e il Guasto predetto.

Il Griffoni l'accrebbe, la migliorò, e specialmente per aver fatto un grosso muro dietro il Guasto Bentivogli a difesa dei danni che derivavano dal terrapieno. Nel 1634 fu valutata L. 24000. Passò ai Manzini, e da questi a' suoi eredi i Fantuzzi del ramo dei Vignacci da S. Domenico. Li 27 aprile 1741 era alla subasta ad istanza dell'Opera dei Vergognosi, e fu acquistata da Carlantonio Tondelli mercante da veli, che la restaurò, e poi fu venduta nel 1790 dal di lui figlio Giuseppe Maria, ultimo siniscalco degli Anziani, a Petronio di Carlo Cavallazzi per L. 24000, il quale poi li 16 aprile 1791 comprò tavole 59 e piedi 29 del vicino Guasto per L. 5000. Passò per compra a Gio Gaetano del dott. Carlo Rusconi, dopo la cui morte seguita in Roma fu venduta dai di lui eredi a Giuseppe del dottor medico Carlo Berti.