1191-1200

1191

(HB) L'imperatore Enrico concede a Bologna di battere moneta propria.

(HB) Mulini, forse i primi, vengono costruiti sul canale di Reno che ora passa per il borgo del Pratello.

(SB) Bologna ottiene dall'imperatore Enrico VI il privilegio di battere moneta propria.

(IP) E' Documentata una Guaita Pizola (in S.Procolo).

(OT) Si nomina in una donazione di Rundo q. Testa di Casio a S.Maria di Montepiano Linaro.

(26) Si costruiscono 4 molini su un ramo del canale di Reno che passa per il Pratello.

(13) Secondo alcuni autori, in quest'anno viene costruita la chiusa sul Reno a Casalecchio e viene condotto un canale fino alla città, canale che passa per il Pratello. Tale opera è da attribuire ai Ramisani, società di privati. Secondo altri l'opera è invece di natura pubblica.

(C1) L'imperatore Enrico VI prende sotto la sua protezione il monastero di Montepiano ed i suoi beni, tra cui la corte di Casio.

(E1) Bolla imperiale di Enrico VI a favore di Ferrara. Nel documento si cita la località Pons Ducis.

(HE) E' podestà Angelo (Agnellus) di Mantova.

(HE) Febbraio: Enrico, che sta andando a Roma per essere incoronato, si ferma per qualche tempo a Bologna e forse ha rapporti con i giuristi Azo e Lotario; poi concede a Bologna di battere moneta propria. Durante il soggiorno conquista alla sua causa il vescovo Gerardo Gisla.

(HE) Lotte tra Brescia, che appoggia Milano, e Bergamo, che è sostenuta da Cremona: Bologna si schiera con questi ultimi.

(HE) Inverno: Bologna non appare più tra gli alleati di Cremona e pare mantenere una cauta neutralità.

(HE) La moneta bolognese avrà lo stesso cambio di quella ferrarese, indicando la dipendenza economica di Bologna da Ferrara.

(HE) Jacobus Alberti de Urso è presente ad una donazione del vescovo Gerardo. Gli viene attribuito il titolo di magister.

(HE) E' documentato il Ramus Reni.

(HE) Con il permesso di Enrico VI, si coniano monete usando il sistema di Ferrara. I bononienses, come i ferrarienses, valgono un terzo degli imperiali. Ferrara ha il permesso da Federico I.

(W3) Nella moneta, il cui conio è stato concesso dall'imperatore, è impressa la legenda Enricus IPRT (=imperator) mentre sul rovescio compare la scritta Bononia, con l'ultima "A" in posizione preminente.

(W3) E' documentata una scola che si congrega nella chiesa di S. Sisto, ovvero nella cripta dell'abbazia benedettina di S. Procolo. Probabilmente è un sodalizio corporativo artigianale.

(W6) L'universitas di studenti lombardi acquista un terreno.

(CA) Donazioni all'abbazia di Montepiano per tenere efficiente il ponte di Castrola.

1192

(HB) Il vescovo Gerardo Scannabecchi è podestà, ma ne viene scacciato dopo 2 anni per intemperanza politica.

(IP) La cerchia dei Torresotti esiste.

(AF) 15 giugno: (papa Celestino III, Imperatore Enrico IV) il vescovo Gerardo depone le reliquie dei santi martiri Teodoro e Marcello sotto la croce di S.Martino (porta Procola) (LAPIDE).

(IP) E' documentato un burgus turlionis, munito di fossato di difesa.

(MG) Il conte Alberto di Prato (e Mangona) giura amicizia al comune di Bologna, che gli promette ogni aiuto possibile contro i Pistoiesi.

(14) Donazione a Montepiano di Accorso di Baldo di Linaro (26 maggio).

(B5) Il vescovo Gerardo rinviene oltre ai resti dei SS. Teodoro e Marcello anche le reliquie dei SS. Gervasio e Protasio presso la croce dei Santi (Saragozza-Barberia) ed anche i resti dei 40 martiri (che avrebbero dovuto essere presso la croce dei Santi a porta Stiera).

(E4) La chiesa di S.Pietro al Santerno è ricordata tra quelle che pagano un censo alla Corte Romana.

(HE) Il vescovo Gerardo Gisla, con il favore di Enrico VI, diventa podestà.

(HE) 7 febbraio: patto difensivo tra il conte Alberto di Prato, che si vede minacciato da Firenze e da Pistoia. Viene concessa ai bolognesi la riscossione delle boaterie sulle terre della diocesi di Bologna a lui soggette e vengono concesse esenzioni da pedaggi, aprendo la strada di Toscana ai mercatores bolognesi.

(HE) 1 luglio: il conte Alberto di Prato compra in Guayta Marchexana una casa con fondo da Guido Bazilieri per 300 lire pisane. Tale compera fu forse imposta dal comune di Bologna per avere una garanzia dal conte.

(HE) Albertus Gerardi de Gisla è miles justitie.

(HE) Il vescovo e podestà Gerardo ha accanto a dè dei milites iustitie.

(HE) (?) Giudici d'appello su incarico del podestà trattano una causa il cui valore supera certamente le 25 lire oltre le quali, secondo il trattato di Costanza, avrebbe dovuto intervenire un giudice imperiale.

(HE) La chiesa di S.Tecla viene indicata entro Bologna. (24 agosto).

(W2) Nuova rotta di Ficarolo, sul Po: variazione idraulica che forma il Po di Venezia.

(W3) Sul colle della Guardia ha origine un eremitorio femminile si iniziativa di una giovane bolognese di nome Angelica.

(W6) (?) Muore il lettore Rogerio.

(W6) (?) Muore il lettore Piacentino.

(W6) (?) Muore il lettore Giovanni Bassiano.

(W8) Rotta del Po a Ficarolo. La conseguenza è l'apertura di un nuovo alveo verso il mare (Po Grande o Po di Venezia) a nord di Ferrara, con impoverimento del Po di Volano e del Po di Primaro.

(TO) Documentato Alberico di porta Ravegnana.

(CA) 7 febbraio: il conte Alberto di Nontigiova degli Alberti accetta che le sue terre poste nel vescovado di Bologna paghino i pubblici pesi al comune di Bologna ad eccezione di Baragazza, Bruscoli e Castiglione.

(CA) Donazioni all'abbazia di Montepiano per tenere efficiente il ponte di Castrola.

1193

(HB) Guerra aperta tra i consoli ed il vescovo Gerardo. Viene espulso Giacomo Orsi, forse sostenitore del vescovo, e ne viene distrutta la casa. Gravi incidenti.

(FI) Notizie di prime leggi sulle torri.

(FI) Viene abbattuta la torre di Alberto d'Orso per punizione.

(62) Compaiono da quest'anno abbastanza regolarmente i consoli dei mercanti e dei cambiatori nei documenti ufficiali.

(92) Trattato con Ferrara in cui sono presenti i consoli dei mercanti e dei cambiatori.

(14) Donazione a Montepiano di Oliviero di Vetragna (gennaio) e Martino di Albertino (febbraio).

(HE) Gerardo Gisla viene riconfermato podestà.

(HE) Lotte in Lombardia: Bologna non viene nominata.

(HE) 10 marzo: trattato tra Bologna e Ferrara che pone fine alle scaramucce tra le due città. Bologna aveva forse sollevato l'antica pretesa di libero passaggio attraverso il territorio ferrarese. Il trattato prevede che Bologna rinunci al progetto di aumento del dazio ai ferraresi. Inoltre vengono stabiliti dei pedaggi per le merci da o per Venezia, Lombardia e oltr'Alpe.

(HE) Si fa sentire l'opposizione al vescovo Gerardo Gisla, che viene accusato assieme a Giacomo d'Alberto d'Orso (che deve ricoprire una carica importante) di mettere in pericolo la libertà cittadina.

(HE) 13 aprile: sollevazione che porta alla elezione di consoli e all'allontanamento di Giacomo d'Alberto d'Orso. Uno dei consoli è Albertus de Rusticanis. Gerardo però riprende il potere e lo tiene fino alla fine dell'anno.

(HE) Il Villola così dice: 1193 Ydus aprilis fuerunt ellecti consules, quam plures de maioribus civitatis Bon. contra voluntatem ipsius episcopi fuerunt potestatis (potestates ?), nomina quorum sunt hec: Tomaso Albertus de Rustiganis, Guillelmus de Malavolta, Auxelletus, Scogozapresbiter, Petrus Millanzoli cum multis aliis. Eo anno fuit magnum bellum inter ditos consules et dictum episcopum et sequenti die inter ispios consules et Jacobum Ursii, tunc capta fuit domus et turis ipsius Jacobi et postea destructe fuerunt per ditos consules con la aggiunta con calligrafia diversa et ipse Jacobus fuit expulsus.

(HE) 10 marzo: al patto tra Bologna e Ferrara è presente uno Jacobus, che forse è Jacobus Alberti de Urso.

(HE) Secondo Pietro Ravennate sono eletti 9 consoli, i cui nomi sono: d. Buvalellus, Hugutio de Ocilettis, Maius de Carbonexiis, Muxottus de Gozadinis, Petrus, Morosus de Gallutiis, Georgius de Asinellis. Tali consoli però forse sono da riferire al 1187. Pietro Ravennate continua dicendo che Albertum de Ursi ... vouit transferre libertatis regimen. [...] Guilelmus de Malavoltis Surixanum castellum comunis Bononie combussit. Alberto, padre di Jacobus Alberti de Urso, ebbe rapporti con Galliera, vicino a Surusano, per cui può darsi che là si sia rifuguato il figlio Jacobus.

(HE) 19 luglio: il vescovo Gerardo si impossessa nuovamente del governo della città.

(HE) 10 dicembre: un documento testimonia Gerardo ancora al potere: tale Raynoldus lascia possedimenti a S.Bartolomeo di Musiano in cambio di impegni che l'abate si deve accollare ... ut ipse d.abbas de presenti eum liberaret de manibus et potestate d. Gerardi episcopi et nunc potestatis Bononie et eius consulum, quibus pro quodam suo facto fit alligatus, si po(sset?), seu 20 solidos imperiales vice talis liberationis ipsi adtribueret.

(HE) 10 marzo: nel trattato con Ferrara sono presenti assieme a Gerardo ... Ramisinus et Guezus consules Bononienses.

(14) gennaio: actum in Castreula in domo de supradicto Gallico. Si tratta probabilmente di un converso di Montepiano che ha la casa a co' del ponte sul Limentra presso Castrola.

(HE) Il vescovo e podestà Gerardo ha accanto a dè dei consules, tra cui tale Ramisinus.

(HE) (?) Vengono conservati i milites iustitie e gli iuduces comunis. Il numero di questi officiales varia a seconda delle necessità.

(HE) Accordi con Ferrara per cui si stabiliscono dettagliate tariffe doganali, mentre per Ferrara viene mantenuto il Passagium.

(TO) Scogozzaprete dei Prendiparte è uno dei nove consoli eletti per tentare di mettere fine alla supremazia del vescovo filoimperiale Gerardo Gisla, che ora è podestà di Bologna.

(CA) Donazioni all'abbazia di Montepiano per tenere efficiente il ponte di Castrola.

(TO) Auxillittus di Auxillittus ricopre il consolato, che risulta tormentato a causa dell'opposizione del vescovo Gerardo III di Gisla, che ricopre anche la carica di podestà filo imperiale.

(TO) Alberto Ramponi è console.

1194

(FI) Viene ricordata la torre dei Papazzoni (Ger.) in Piazzetta S.Simone.

(12) Documento sugli accordi tra Uguzzone e Cavazza Papazzoni per l'uso di case e torri che possiedono in comune.

(F6) Documento del vescovo Gerardo in cui si nomina l'ospedale di S.Biagio di Casagliola e la ecclesiam sancte Marie de Monte Guardie.

(HE) 11 febbraio: vengono definiti meglio i pedaggi dell'accordo del 10 marzo dell'anno scorso. Inoltre Bologna e Ferrara garantiscono di non ostacolarsi a vicenda nella frequentazione dei mercati stranieri. Ferrara proibisce il trasporto del sale sui corsi d'acqua ferraresi e permette solo il trasporto del pesce verso la Lombardia.

(HE) 1 luglio: scontri sanguinosi. Soccombe il partito di Gerardo Gisla, che pure probabilmente si era dovuto appoggiare a elementi popolari.

(HE) Prima della metà di novembre: i nemici di Gerardo eleggono un podestà di Pistoia (Guitocinus), che risulta già al governo il 13 novembre. Abita nella casa di Albertus de Rusticanis.

(HE) Dicembre: Bologna rinnova l'alleanza con Faenza, alleanza ancora rivolta contro Imola. I Faentini intanto hanno combattuto con successo contro Guido Guerra (appoggiato da Enrico VI).

(HE) La Chron. Loll. dice che quest'anno sono consoli Egidius de Pretore et socii.

(HE) 11 febbraio: accordo deganale a cui è presente il console Guidottus de Urso (non è parente di Jacobus), il massaro Victorius, Albertus Gerardi de Gisla arbiter; è presente anche Ramisinus Rodulfi Rainerii, Chalanchinus consul mercatorum e Guido de Terafogolis rector societatum.

(HE) 1 luglio (Vill.): tumulti in cui Pietro Scannabecchi (Petrus Schanabizi) perde la mano destra e molti altri sono uccisi nella casa e curia di S.Ambrogio (residenza del comune).

(HE) I consoli, da varie fonti, devono essere: Rambertus, Guidottus de Urso, Egidius de Pretone, Joxep et socii.

(HE) I massari Victorius e Lambertus fanno le seguenti spese (giudicate in seguito criticabili): 33 soldi imperiali per lo scolaro Enricus, qui portavit apellationem coram domino episcopo; 20 soldi imperiali a Ribaldus, qui ivit Romam; 20 soldi imperiali pro quodam scolari mortuo in prelio; somme pagate a consoli, giudici e sè stessi pro ferratura equorum; inoltre 40 sol.imp. a Guidottus de Urso pro mendo cuiusdam sui equi 20 sol. imp. a Egidius Pritonis pro uno endegario perdito più 40 sol. imp. pro mendo unius panzerie sibi a Rainerio Fregnani ablate; 4 lire a Oseph pro mendo cuiusdam sui equi ed ancora 16 lire imp. pro trabibus et gradiciis. Forse non verranno giudicate criticabili altre spese: 40 sol. imp. a Petrus de Milanzolo per la perdita del cavallo, Scogoçapresbiter riceve 26 lire bon. pro dispendio domo sue e Auxellettus riceve 6 lire imp. pro mendo domo sue.

(HE) 20 luglio: privilegio di Enrico VI a Gerardo Gisla con la concessione di prerogative nei processi e niente altro.

(HE) Trattato tra Ravenna e Rimini che mostra gli effetti dell'accordo dell'arcivescovo Guglielmo già avvenuto (in data non precisata). Tale accordo prevede la cessione al comune di Ravenna da parte dell'arcivescovo dei diritti politici e commerciali su Cervia.

(14) Uno di Verzuno vende a Barone quondam Loterengo del terreno per 20 soldi bolognesi.

(HE) Il nuntius che giura per la cittadinanza nella contio viene semplicemente chiamato da ora nuntius (e non più portonarius).

(HE) Sono documentati gli iudices al seguito del podestà: si tratta di membri della così detta familia del podestà.

(HE) Il vescovo Gerardo fa partecipare un consul mercatorum al trattato commerciale con Ferrara. Tra i bolognesi presenti vi è un rector societatum.

(HE) (?) Muore lo iudex Tommaso de' Toschi in seguito ai disordini per il vescovo Gerardo.

(HE) Accordi con Ferrara per cui si stabiliscono dettagliate tariffe doganali, mentre per Ferrara viene mantenuto il Passagium.

(HE) Per la prima volta si nomina ... in Bononia in strata maiore ... (16 gennaio).

(W1) Nasce a Jesi Federico, figlio di Enrico VI.

(W3) Viene posta la prima pietra di una chiesa sul colle della Guardia. In tale chiesa viene posta l'immagine di una madonna dipinta, si dice, da S. Luca.

(TO) Documentato Alberico di porta Ravegnana.

(TO) Tumulti causati dai ghibellini prima nella corte di S.Ambrogio, poi nel vicino palazzo comunale. Muore Tommaso Toschi ed uno degli Oselletti. I Ghibellini si scagliano contro le case degli avversari facendo danni che il comune alla fine decide di rifondere. Ad Oselletto Oselletti vengono riconosciute 6 lire imperiali pro mendo domo sue.

(TO) Divampano cruenti scontri provocati dai seguaci di Gerardo III Gisla. Alberto Ramponi tenta di sedare una zuffa accesasi presso la corte di S. Ambrogio, ma il suo intervento fallisce ed il giorno dopo gli scontri riprendono all'interno del palazzo del comune. Alberto Ramponi viene ferito gravemente.

1195

(HB) Un giusto podestà, Guiduccino da Pistoia, perde tutti i denti per avere applicato le leggi contro i potenti ...

(SB) Si passa dal 1195 al 1197 al regime podestarile.

(FI) Viene costruita la torre dei Rustigani, di parte lambertazza, in P.za Maggiore.

(FI) Viene abbassata di cinque ponti la torre dei Sabbadini.

(F2) Martino, priore generale dei Camaldolesi, fonda il monastero di S.Maria, lungo la via di Toscana. Tale monastero è dedicato inizialmente a S.Salvatore, alla Vergine e a à tutti i Santi.

(F6) Giugno: Toso da Affrico dona tutti i suoi beni alla Badia di Fontana Taona e così pure Iuncta del quondam Brazolfo da Savignano.

(F6) 25 giugno: Benintendi di Grassolo, Orfio di Malagamba e Fredo di Giovanni Morone donano a Parisio, abate di S.Michele della Corte del Reno tutti i loro possedimenti.

(HE) Torello (dei Torelli di Ferrara) possiede una casa (al posto dell'antico palazzo del comune).

(HE) 17 novembre: è menzionato il nuovo podestà Guido de Vimercato che succede a Guitocinus di Pistoia, che ha subito maltrattamenti in seguito ad altri tumulti.

(HE) 31 luglio: Bologna è presente alla seduta della Lega.

(HE) Prima del 20 maggio: risposta di Enrico VI all'alleanza di Bologna con Faenza. Elegge Marcovaldo di Anweiler dux Ravennae et Romandiolae.

(HE) Maggio: Enrico risale dall'Italia meridionale e si ferma prima a Faenza e poi a Bologna, accolto probabilmente festosamente.

(HE) Estate: Marcovaldo di Anweiler proibisce il trasporto via terra del sale di Cervia ad ovest di Imola, colpendo così i Bolognesi.

(HE) (?) Dopo la caduta di Gerardo vengono fatte concessioni solo ai grandi mercanti ed ai banchieri. Essi partecipano a volte al governo della città (i mercatores siedono al consilium).

(HE) (?) I 4 consoli dei mercatores ed i 3 consoli dei campsores hanno mansioni ufficiali per quanto riguarda contratti commerciali ed anche di patti politici.

(HE) Novembre: negli ultimi 12 mesi vi sono state 5146 lire di entrate nelle casse del comune e 3785 lire di uscite.

(HE) Viene fondato presso Bologna un eremo camaldolese.

(HE) S.Giovanni in Monte viene per la prima volta indicata entro Bologna.

(W6) Esiste una confratria scholarium ultramontanorum composta da studenti francesi, spagnoli, inglesi.

1196

(HB) Corbaria e Sassatello presso Imola vengono sottomessi. Grosse multe per ribellione ai castelli di Montecatone, Dozza e Fagnano.

(HB) Campagne militari presso Faenza, Forlì e Cesena.

(FI) Viene costruita la torre dei Carbonesi, Lambertazzi, di fronte a S.Pietro.

(ST) Donazioni di uno dei dominatores di Vigo all'abate di S.Maria di Montepiano, che in seguito farà costruire un ospitale a Greglio. Il dominator era Barone di Loteringo. Ci sono strascichi giudiziari e falsificazioni in cui fu coinvolto l'abate.

(31) Donazione in villa Gutiani di Barone all'abbazia di Montepiano di uno donicato posito in loco ubi dicitur Grellgo confinante sul terzo lato con la terra Rotinchi.

(62) Promozione di due fiere, una a S.Procolo ed una sul Reno.

(12) Documento che fissa le norme che regolano l'organizzazione della consorteria dei Carbonesi.

(HE) 19 novembre: è menzionato il nuovo podestà Matteo da Corigio.

(HE) 4 novembre: Bologna è presente alla seduta della Lega.

(HE) 9 settembre: Enrico VI concede ai cattani di Monteveglio di ricostruire il castello distrutto dai bolognesi. Restituisce loro inoltre tutti i diritti e possedimenti perduti. Così finisce certamente il sentimento filoimperiale a Bologna. Enrico vuole probabilmente trattenere truppe bolognesi a ovest per controllare meglio la situazione a est.

(HE) E' documentato Jacobus Alberti de Urso avere relazioni con i Carbonesi.

(HE) Il governo incarica dei cognitores rationum di controllare l'attività degli ultimi massari, e trova criticabili alcune spese del 1194 dei massari Victorius e Lambertus.

(14) Donazione di Barone quondam Luteringo da Vigo di un dominicato presso Greglio e di altri beni compresi tra Fontana di Pietra Maggiore (Verzuno) e Fontana Viduli (Camugnano) a S.Maria di Montepiano (che vi costruirà in seguito l'ospedale di S.Antonio di Greglio).

(HE) Fraternitates laiche documentate: scola S.Sisti e le societates S.Jacobi e S.Blasii. Forse sono un embrione delle società delle arti.

(HE) Compaiono gli inquisitores o cognitores tarionis, con il compito di commissione straordinaria per controllare l'operato dei massarii degli ultimi anni.

(HE) Prima documentazione della fiera di Bologna, che si tiene nella seconda metà di agosto, nei pressi del mercato sul Reno, e dal 1 maggio in poi nei pressi di S.Procolo.

(HE) Giugno: negli ultimi 8 mesi le entrate comunali sono state 5792 lire e le uscite 5003.

(G8) I Carbonesi costruiscono una casa ed una torre attigua di fronte alla cattedrale e giurano la comproprietà e di aiutarsi sine fraude e se la torre è necessaria ad uno di loro alii teneantur ei dare jam dictam turrim cum domo et cum ea adiuvare nec contrarium facere.

(W1) Viene costruita la torre dei Carbonesi nei pressi della cattedrale.

(W1) 12 aprile: atto notarile di otto membri della famiglia Carbonesi, che, avndo costruito una casa con torre in comune, giurano reciproco aiuto ed eleggono due rettori della consorteria.

(CA) Barone di Loteringo, dopo essersi fatto converso di S. Maria di Montepiano, lascia al monastero tutti i beni alla morte, con il gravame dell'usufrutto della moglie alla quale bisogna pure restituire la dote.

(TO) Accordo tra elementi della famiglia Carbonesi per costruire una torre situata tra la cattedrale e l'antico castello imperiali.

1197

(HB) Il podestà esercita nella casa di Bulgaro non avendo niente di meglio ...

(HB) Muore Bassiano, noto giurista, ed è sepolto in S.Pietro, accanto alla tomba di un altro noto giurista: Tancredi.

(HE) In un processo i conti di Amola svsnzano pretese su Casula che si può identificare con S.Martino in Casola, a nord ovest di Amola.

(HE) 18 settembre: il vescovo Gerardo Gisla è presente alla stesura di un atto riguardante la città

(HE) 21 giugno: è ancora podestà Matteo da Corigio.

(HE) 14 agosto: è podestà Uberto Visconti, eletto oggi. Uberto proviene da Piacenza.

(HE) Autunno: muore Enrico VI. Il testamento lascia al papa il patrimonio matildico, eccetto Medicina e Argelato, che vengono date a Marcovaldo di Anweiler La morte di Enrico lascia un vuoto di potere notevole.

(HE) Bologna assume la difesa di Rocca Corneta nella valle del Dardagna contro Modena che sta rafforzando la sua posizione in montagna. E' la prima azione ostile degli ultimi tempi contro Modena. Per qualche anno rimarrà però anche l'unica.

(HE) Innocenzo III progetta di creare uno stato territoriale pontificio, approffittando della latitanza dell'imperatore. Ottiene la fedeltà dei cattani di Monteveglio.

(HE) 3 dicembre: viene emessa una sententia a Medicina che induce a pensare al possesso imperiale. La sentenza è di Lupicinus sacrii palatii iudex et potestas Medicine.

(HE) Tale Ramisinus è consul iustitie.

(HE) Un podestà viene eletto (?) nell'estate di quest'anno (e durerà in carica fino al 1199).

(HE) E' documentato Gerado Ariosti, arcidiacono.

(W1) 28 settembre: muore Enrico VI, giovane, a soli 32 anni. La vedova Costanza chiede al papa Innocenzo III di accudire al figlio Federico, mentre intanto contendono sull'impero Filippo di Svevia e Ottone di Brunswick.

1198

(HB) E' eletto vescovo Gerardo Ariosti.

(HB) Muore Passipovero Pascipoveri, uomo benvoluto da tutti.

(AP) Si sottomette al comune di Bologna Carviano, dove prospera un ramo dei conti di Panico.

(AP) Ubaldo Malavolti, signore di Loiano e Scanello è tra i maggiorenti di Bologna e come tale assiste all'assoggettamento degli uomini di Monteveglio.

(AP) Castel dell'Albero tradisce Bologna e viene distrutto. I suoi abitanti passano a Castel S.Pietro.

(AP) Si sottomette il popolo della Croara.

(IP) E' documentata la guaita porte Sancti Cassiani, più tardi detta di S.Pietro, in direzione nord.

(S7) Muore Averroè.

(HE) Monteveglio riconosce ancora una volta il governo bolognese. Il papa non è in grado di sostenere Monteveglio.

(HE) 1 maggio: i consoli del comune di Argelato datano i loro documenti secondo il governo del podestà bolognese, segno che Argelato è ora controllato dai bolognesi.

(HE) Anche Medicina ora è bolognese.

(HE) I bolognesi sottomettono Croara, Sassatello, Monte Catone, nell'ambito dell'annessione del comitato di Imola, spartito con Faenza.

(HE) Si pensa a creare Castel S.Pietro, fidando poco dei conti dell'Arbore.

(HE) ? Si pensa ad una lega guidata da Bologna e Faenza, ma questa intesa decade quando Marcovaldo di Anweiler viene allontanato da Cesena, suo ultimo caposaldo.

(HE) Mainardino degli Aldigeri rilascia documenti (a Nonantola ?). Sarà vescovo di Imola e filoimperiale.

(HE) Temporanea conquista di Cervia da parte di Forlì.

(HE) Ravenna tenta di ottenere un prestito in Bologna.

(AP) Carviano viene sottomesso ai bolognesi. Il toponimo Castellaro ed il fatto che Carviano sia terra di un ramo dei conti di Panico (conti di Carviano) inducono a pensare che qui esista un castello.

(HE) Cazanimicus è miles iustitie (equivalente di console ?).

(HE) Vengono nominati per la prima volta i procuratores in numero di due. Ad essi spetta l'amministrazione dei beni comunali.

(HE) Vengono insediati due extimatores, con l'incarico delle divisioni di proprietà e dei pignoramenti.

(HE) (?) Si va imponendo lentamente la norma di sostituire nei loro uffici gli officiales comunis ogni sei mesi.

(HE) Documentati (per al prima volta ?) gli statuti comunali.

(HE) E' documentato Gerado Ariosti, arcidiacono.

(HE) E' documentato Enrico della Fratta, canonico di S.Pietro.

(HE) 7 novembre: muore il vescovo Gerardo Gisla. Gli succede Gerardo Ariosti.

(W1) Viene eletto papa il giovane Alessandro III.

(W1) (?) La vedova di Enrico VI, Costanza, chiede al papa Innocenzo III di accudire al figlio Federico, mentre intanto contendono sull'impero Filippo di Svevia e Ottone di Brunswick.

(W1) Il comune della curtis di Argelato, antica terra soggetta alla casata di Canossa, redige un elenco (parziale) delle terre appartenenti alla collettività: 37 tornature di bosco (1 tornatura = 2080 mq), 75 tornature circa di terra arabile (di cui una trentina di recente messa a cultura), 8 tonature di prato naturale, il tutto ripartito in una decina di appezzamenti su ciascuno dei quali bosco, prato e campi seminati si mescolano.

(TO) Gerardo Ghisilieri è tra i consoli.

1199

(HB) La famiglia Griffoni ha fatto costruire l'ospedale di S.Bernardo.

(HB) La neve è cadute per 3 giorni in agosto.

(SB) Viene fondato il primo borgo franco: Castel S.Pietro.

(HE) Podestà bolognese a Reggio (nemica di Modena).

(HE) Si impone ai montevegliesi di acquistare beni immobili in Bologna per 1500 lire bolognesi.

(HE) Iniziano le ostilità ad est. Le città verso est sono ostili a Faenza, con l'eccezione di Cesena.

(HE) Fine anno: fine del mandato del podestà eletto nel 1197.

(W6) (?) Azone definisce Pepone come nullius nominis, di nessuna fama.

(TO) Viene costituito il borgo franco di Castel S. Pietro.

(TO) Gerardino degli Alberici viene eletto tra i consoli.

(TO) Alberto Ramponi, rimessosi in sesto dopo gli avvenimenti del 1194, ricopre nuovamente il consolato.

1200

(SB) Si inizia la costruzione del Palazzo del Podestà.

(FI) E la piazza Maggiore Nuova.

(FI) Viene costruita la torre dei Bonconsigli, di parte geremea, nel borgo delle Balzole.

(FI) Viene demolita la torre dei Guidofredi (ger.) in P.Maggiore.

(FI) Viene demolita la torre dei Torelli (Ger.) in P.zza Maggiore Nuova.

(FI) Viene demolita la torre Atticonti (Lam.) in via Accuse.

(FI) Assieme alla torre Atticonti viene demolita la chiesa di S.Silvestro e di S.Giusta

(HB) I bolognesi costruiscono Castel S.Pietro.

(HB) Il castello di Argenta sul Po viene preso ed incendiato dai Bolognesi.

(IP) Viene fondato Castel S.Pietro.

(FB) Apertura di Piazza Maggiore.

(MG) Arbitrato del vescovo di Lucca tra Bologna e Pistoia. Tra il vescovo di Bologna ed il podestà di Pistoia. Il Vescovo lamenta danni alle pievi di Casio, Guzzano,

Sùccida

. Il vescovo di Lucca chiede a Pistoia di non arrecare più danni; Il vescovo di Bologna ed i pievani chiedano i danni. Inoltre, i Pistoiesi, fino a Montecavalloro escluso, possono abitare nelle borgate e nei poderi appartenenti al vescovo di Bologna e coglierne i prodotti agricoli.

(S8) Forse quest'anno è lettore di diritto canonico l'anglico Johannes Wallensis.

(31) Lotte tra Pistoia e gli Alberti per il possesso delle terre dell'alto versante tra Reno e Setta. Il vescovo di Bologna si lamenta e pretende risarcimento per i danni causati alle pievi di Guzzano, Casio e Sùccida. I consoli pistoiesi devono giurare (arbitro il vescovo di Lucca) di non danneggiare più le chiese del vescovado di Bologna ed i loro beni.

(HE) Un documento parla del Renus mortuus che limita ad est il territorio di massa Taurani (presso Argelato), mentre il Renus veclus lo limita ad ovest.

(HE) Petrus, Salinguerra, (figli di Torello) ed il nipote di questi, Albertinus, vendono al comune la casa di Torello

(HE) Per iniziativa del papa si giunge ad un compromesso tra il vescovo di Bologna e Pistoia.

(HE) (?) Da adesso in poi si viene affermando lentamente, nel comitato, l'uso di nominare un podestà bolognese con accanto un massarius del luogo.

(HE) (?) Il consilium credentie ha potere legislativo ed elegge tutti gli officiales comunis. Tra questi sono importanti i milites iustitie, successori dei consoli, che svolgono funzioni giuridiche e di rappresentanza del comune. Sono molto numerosi. Gli officiales comunis (procuratores, milites iustitie, iudices comunis e notarii comunis) formano una specie di senato della curia.

(HE) (?) Si fissa dal primo gennaio per un anno la durata della carica di podestà.

(HE) La zecca dipende dai consoli dei mercatores e dei campsores.

(HE) (?) In questo periodo esiste un solo massarius.

(HE) Notizie documentarie di possesso della Chiesa a Fiesso.

(HE) Documento sulla nazione tedesca a Bologna, che pare organizzarsi come una confraternitas laica.

(HE) Si iniziano gli acquisti dei terreni per la futura piazza Maggiore.

(HE) Si emettono documenti sub voltis pal. com. .

(W1) Viene costruito il Palatium vetus .

(W3) Un documento d'archivio, l'atto del passaggio di consegne tra consoli uscenti e consoli entranti, elenca gli attrezzi e strumenti della zecca (vasi, mestoli, padelle, cesoie, molle, tenaglie, martelli, lime, mantici, paioli, stampi, etc).

(CA) (?) In questo secolo esiste un ponte sul Brasimone che congiunge la Serra dei Frascari con Montepiano.

(CA) Congresso di Badi, in cui Bologna e Pistoia eleggono Guido, vescovo di Lucca, arbitro della contesa sorta a causa di aggressioni dei pistoiesi al castello di Bargi. Il vescovo sentenzia che i pistoiesi non tocchino le pertinenze del vescovo di Bologna, e viceversa che godessero dei loro possedimenti in Bargi, boschi e pascoli, e del diritto di albergaria nelle ville e chiese di Bologna, e, infine, che la chiesa di Sambuca venga trasferita in luogo più idoneo.

(CA) Attentati commessi dai pistoiesi contro i beni delle chiese di Bargi, Guzzano, Casio e Sambuca1. Sambuca è sotto la giurisdizione del vescovo di Bologna, come anche le altre terre..

(CA) 17 giugno: il vescovo Guido di Lucca è incaricato di arbitrare sul conflitto tra Pistoia e Bologna: i pistoiesi dovranno rispettare i beni della chiesa di Bologna con libera fruizione però di ciò che possiedono in prediis et villis ecclesisticis.

(TO) Il comune acquista, per fare la nuova Piazza Maggiore, case e torri da Lambertazzi e Rustigani, case terreni e cortili dei Torelli. Un confinante è Ugolino Atticonti.

(TO) (?) Elenco delle cappelle gentilizie documentate:

S.Andrea degli Ansaldi,

S.Andrea dei Piatesi,

S.Bartolomeo di Palazzo o dei Lambertazzi,

S.Cataldo dei Lambertini,

S.Cristoforo dei Geremei,

S.Dalmasio degli Scannabecchi,

S.Giacomo dei Carbonesi,

S.Giacomo dei Piatesi,

S.Lorenzo dei Guarini,

S.Luca di Castello (*)

S.Maria dei Bulgari,

S.Maria dei Carrari,

S.Maria di Castello, (**)

S.Maria Rotonda dei Galluzzi,

S.Maria dei Guidoscalchi,

S.Maria degli Oseletti,

S.Maria dell'Aposa o dei Piantavigne, (***)

S.Maria dei Rustigani,

S.Martino dei Caccianemici Piccoli o di Porta Nova,

S.Matteo degli Accarisi,

S.Michele Arcangelo del Ponticello o degli Agresti,

S.Michele dei Lambertazzi,

S.Niccolò degli Albari,

S.Silvestro dei Lambertazzi,

Ss.Simone e Giuda dei Maccagnani,

Ss.Simone e Giuda dei Papazzoni,

S.Tecla dei Lambertazzi,

S.Tecla di Porta Nova o dei Guezi,

Ss.Vito e Modesto dei Lambertazzi.

(*) Non è certo che si tratti di una cappella gentilizia della famiglia Castelli o se ha preso il nome, al pari della famiglia, dal castello imperiale che sorgeva nei paraggi.

(**) Vedi nota su S. Luca di Castello.

(***) Non è certo che S. Maria dell'Aposa sia una cappella gentilizia dei Piantavigne, così come S. Michele Arcangelo del Ponticello non è certo che sia cappella gentilizia degli Agresti.