Ronzano

Miscellanea Notizie Chiese e Conventi già esistenti nel Circondario di Bologna.

RONZANO O S. VINCENZO DI RONZANO.

(1) Sigonio a pagina 79 parlando d'Enrico vescovo di Bologna dice — nel 1140 aedem Sancte Jo. Babptistae consecravit a Cremonina Platesia in colle Ronciani ... conditam.

Si rifletta che di questa Cromonina Piatesi non si trova documento certo. Solamente nel 1207 vien ricordala una Remondina, la quale fu creduta de' Piatesi, che restaurò la chiesa di Ronzano e precisamente dalla cronaca del Borselli sotto l'anno 1207 che aveva attinta tal notizia dall' archivio oggi della Maddalena. Forse Cremonina è stato dedotto da Remondina, ma potrebbe essere però che Cremonina fosse stata la fondatrice, poichè di Remondina si dice solamente che restaurasse la detta Chiesa. Tuttavia poichè dalla cronaca di Borselli rileviamo che Remondina ottenne poco dopo, per le suore colà ritirate, la regola dal Papa, sembrerebbe che i principj di questo convento fossero da attribuirsi a Remondina come convento, perché prima poteva essere stata Chiesa. Sembra certo che la suddetta cronaca, metta i principj di questo convento sotto l'anno 1210. Contemporaneamente alle suore stavano ancora a Ronzano alcuni frati o romiti, e non avevano nè essi nò le suore regola stabile. Solamente nel 1223 le suore e i frati ebbero la regola di San Marco di Mantova, che allora colà fioriva. In questo tempo chiesero una regola ad Onorio III, e questi diede loro la qui sopra per cui frati e suore formavano un solo corpo. Nel 1239 suor Villana Calderini, che era una suora di Ronzano in un con altre sue compagne si parti dal convento e venne a Bologna per fondarvi quello di S. Giovanni Battista, dove precisamente non passarono nel 1239, e solo ne cominciarono la fondazione e fabbrica. Da un atto che si conserva nell' archivio di detto convento rilevasi che nel 1239 si edificava una chiesa in onore di Santa Maria e di S. Giovanni Battista in un guasto, ubi erat antiqua Ecclesia, et Domus Sancte Marie con autorità di Gregorio Montelungo Iegato apostolico, o che vi fu posta la prima pietra. Il passaggio poi da Ronzano a San Giovanni Battista dello suore segui nel 1241 probabilmente dopo terminata la fabbrica. Queste poscia nel 1247 lasciarono la regola di S. Marco, e presero quella di San Domenico. Nel 1265 lo suore di Ronzano passarono a Santa Maria Maddalena di Val di Preda fuori porta Saragozza. Ivi stavano i frati eremiti sotto la regola di S. Benedetto, erroneamente dai nostri scrittori detti Cluniacensi, che poscia decisero di passare alla regola di Sant'Agostino, e si unirono alla Congregazione Britinense che allora era a Fano. Indi nel 1250 essendosi la detta Congregazione unita con molte altre d'Italia a formare un corpo di religione con autorizzazione di Papa Alessandro IV, che fu detta degli eremitani di Sant'Agostino, i frati di Val di Preda passarono a S. Giacomo Maggiore, ma non è ben certo se così subito abbandonassero questo convento, perché le suore di Ronzano non vi passarono che nel 1265. Quando suor Villana Calderini passò da Ronzano a fondare il convento di S. Giovanni Battista, essa, e le sue compagne lasciata la regola di San Marco passarono a quella di San Domenico il 7 agosto 1247 con approvazione del Legato Apostolico Gregorio da Montelungo. Mediante frate Stefano Domenicano, insorse lite fra suor Balena priora di Ronzano unita a frate Giovanni priore pure di Ronzano, e contro detta suor Villana, lite che durò qualche tempo, ma che fu convenuta mercè frate Stefano.

Nel 1249 suor Balena priora di Ronzano con altre due suore passò da Ronzano al Monte della Guardia Chiesa e convento rassegnato dai canonici, che allora vi stavano in mano del cardinale Ubaldini, il quale diede a loro questo convento, ordinando che vivessero sotto la regola di S. Marco indipendenti del tutto dal priore di Ronzano, però nel 1278 avevano già abbracciata la regola di San Domenico. Essendo cosi passato alcune suore di Ronzano a S. Giovanni Battista, ed altro al Monte della Guardia, il monastero andò decadendo, sicchè nel 1265 passarono tutte le altre a Santa Maria Maddalena di Val di Preda. Allora frate Loderingo Andalò cav. Gaudente comprò la Chiesa, e il convento di Ronzano da frati e suore, che l'abbandonarono, non già a comodo dell'ordine dei Gaudenti, ma come cosa sua Allodiale. I Gaudenti erano divisi in due classi cioè conventuali e terziari ammogliati. Questi avevano e godevano ancora alcune commende. Frate Loderingo Andalò morendo convertì Ronzano in una commenda, che fu goduta dai Gaudenti sino al secolo XV nella quall' epoca i Padri di S. Domenico la comprarono da un commendatore. Quelle suore poscia di Ronzano, che passarono a Santa Maria Maddalena, di Val di Preda furono in appresso nel secolo XVI d'ordine di S. Pio V trasferite in Bologna alla chiesa e convento de' Serviti di San Giuseppe in Galliera, a cui diedero il nome di Santa Maria Maddalena, ed i frati Serviti passarono a Santa Maria Maddalena di Val di Preda fuori di porta Saragozza, e diedero a questo luogo il nome di San Giuseppe. Queste suore di Santa Maria di Val di Preda proseguirono per qualche tempo a vivere sottoposte al priore de' frati, che era a Ronzano finchè il Vescovo di Bologna Giovanni Savelli le esentò circa il 1294 dalla giurisdizione di detto priore; ma non si sa se allora cessassero dall'osservare la regola di S. Marco, e passassero a quella di S. Domenico. Da questo punto dipende il decidere se la beata Imelde Lambertini fosse domenicana o d'altra regola. Nel luogo di Ronzano hanno i Padri Domenicani recentemente fatto un'iscrizione scritta nel muro, nella quale si dice che questo convento fu fondato l'anno 1133, e qui forse vi ha errore anticipando la fondazione di molti anni. Si dice poscia, che da queste suore fossero derivate quelle di San Giovanni Battista, del Monte della Guardia e di Santa Maria Maddalena di Val di Preda. Questo è vero, ma vi è bensì errore in ciò che segue, poichè suppone che tutte questo suore fossero sino d'allora domenicane, quando invece seguirono la regola di S. Marco, e non abbracciarono quella di S. Domenico, se non molti anni dopo, e dopo essere tutte partite da Ronzano. Prosegue l'inscrizione dicendo che questo luogo fu poi comprato dai cavalieri Gaudenti, e qui pure vi è errore, perchè non i cavalieri Gaudenti lo comprarono ma frate Loderingo Andalò cav. Gaudente a comodo suo privato, e come effetto patrimoniale, ma è bensì vero, che egli morendo lo lasciò ai cavalieri Gaudenti, come si rileva dal suo testamento posto nel pubblico archivio. Termina poi l' iscrizione dicendo che Giovanni Sala cav. Gaudente allora commendatore di Ronzano vendette questo luogo nel 1479 ai Padri domenicani, essendo loro priore e maestro generale dell'Ordine frate Bartolomeo Comazzi; e perchè detto luogo era diroccato per cagione delle guerre, e la chiesa dedicata a S. Giovanni Battista quasi affatto atterrata di modo che non restava in piedi che la sola cappella della Santissima Trinità, i Padri domenicani con denaro somministrato da frate Girolamo Quirini Patriarca di Venezia, e dal cav. Lodovico Bolognini riedificarono la Chiesa dedicandola a S. Vincenzo Ferreri, ristaurando il convento, che cinsero di mura.