Rolandino (Via)

Via Rolandino.

Da via de' Poeti a piazza San Domenico.

Quartiere Santo Stefano.

Prima documentazione dell'odonimo: 1874.

Questa via nel 1505 (Guidicini, II, 276) era chiamata Via Santa, nel 1569 (Ibid.) via della Piazzola, nel 1583 (Zanti) nuovamente via Santa con la specificazione di San Domenico, nel 1592 via dei Fittoni (Guidicini, Ibid.), nel 1596 via dell'Arca (Guidicini, Ibid.), ancora Via Santa nel 1635 (Banchieri). L'Alidosi nel 1624 usò per primo l'odonimo Via delle Grade, che divenne il più usato fino alla riforma toponomastica del 1873-78.

Via delle Grade fu usato da tutti gli altri autori, con le eccezioni del Taruffi (Via Santa) e del Salaroli (che elenca oltre a Via delle Grade, anche gli odonimi Paradiso, Via dei Fittoni e Via Santa) e fu ufficializzato con le lapidette nel 1801.

Nel 1874, una delibera consiliare del 3 dicembre (Fanti, II, 680) cambiò il nome di questa via in via Rolandino, per ricordare Rolandino Passeggieri, la cui tomba è tutt'ora in piazza San Domenico, a metà strada tra la colonna della Madonna del Rosario e la colonna di San Domenico.

Gli odonimi Via Santa e Paradiso sono odonimi abbastanza comuni (si veda via Santa e via Paradiso). L'origine di questi odonimi risiede nel portare questa via al sagrato di San Domenico. Lo Zanti si sentì di specificare di San Domenico per differenziare questa Via Santa da altre vie Sante.

Il fatto che la via collega piazza de' Calderini a piazza San Domenico generò l'odonimo ricordato dal Guidicini Via della Piazzola (la Piazzola era quella dei Calderini).

Alcune colonne, volgarmente dette fittoni, messe per impedire il traffico delle carrozze da questa via al sagrato (o cimitero) di San Domenico generarono l'odonimo Via dei Fittoni, anche questo ricordato dal Guidicini.

L'arca dell'odonimo Via dell'Arca non è l'Arca di San Domenico, come qualcuno potrebbe pensare, essendo questa entro la chiesa di San Domenico, bensì è la tomba di Egidio Foscherari, che tutt'ora si trova all'angolo di questa via con piazza San Domenico.

Infine per via delle Grade, l'odonimo più usato fino al 1874, fu il Guidicini (II, 276) a spiegarne l'origine, avendo egli trovato un documento del 1481 che parla di un luogo detto i Gradi, probabilmente una gradinata che permetteva l'accesso al sagrato di San Domenico, presso la tomba di Egidio Foscherari.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Taruffi: Antica fondazione della città di Bologna degnissima madre di studj, di Gianandrea Taruffi, pubblicato nel 1738.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.