Artieri (Via degli)

Via degli Artieri.

Da via Rizzoli a via degli Orefici.

Quartiere Santo Stefano.

Prima documentazione dell'odonimo: 1915.

Questa via è di recente creazione e fu creata con gli sventramenti che portarono all'allargamento di via Rizzoli ed alla demolizione di tutti gli isolati compresi tra via Rizzoli e via degli Orefici.

Gli sventramenti cancellarono alcune antiche e caratteristiche vie del centro di Bologna:

Spaderie,

Tosapecore (vicolo)

Stallatico del Sole (Vicolo)

Pellizzerie

Cimarie

Il Vicolo Brusa Pecore o Busa dei Mandelli

Sanmartini o Zibonarie.

Con il nome Artieri si volle ricordare le arti ed i mestieri che diedero i nomi alle vie scomparse: pellicciari, cimatori, spadari, giubbonari.

Per Spaderie si vedano le note su Piazza Re Enzo.

Per il Vicolo Brusa Pecore o Busa dei Mandelli e la via Sanmartini o Zibonarie si vedano le note sotto via Calzolerie.

Tosapecore (vicolo).

Era un vicoletto chiuso, tra Spaderie e lo Stallatico del Sole. Non sembra documentato prima del XIX secolo, anche se è raffigurato, pur se senza nome, nella pianta del Monari. Ebbe comunque la lapidetta nel 1801, per quanto fosse di proprietà privata. Compare nel Catasto Gregoriano del 1835, venne descritto dal Guidicini (V, 128), ed è nello stradario dell'Itinerario e dell'Origine ed infine venne menzionato nell'Indicatore. Scomparve con la riforma toponomastica del 1873/78 prima ancora degli sventramenti del Mercato di Mezzo.

Stallatico del Sole (Vicolo).

Lo Stallatico del Sole era sostanzialmente la continuazione verso il Mercato di Mezzo del vicolo Ranocchi.

Per il Mitelli ed il Monari questo era semplicemente Stradello (in assonanza con il vicolo Ranocchi che era chiamato da alcuni tra gli autori più antichi (Aretusi e Banchieri) Stradello dei Ranocchi).

Il Taruffi per primo lo chiamò Stallatico del Sole, seguito dal Salaroli.

Il Guidicini (IV, 381) diede una serie di informazioni importanti.

Innanzitutto confermò la continuità con il Vicolo Ranocchi: Vicolo Ranocchi e Stallatico del Sole erano chiamati Gorgadello, che andava dalla chiesa di Sant'Eligio al Mercato di Mezzo. La chiesa di Sant'Eligio (o Alò) era a metà dell'attuale Vicolo Ranocchi. La parte del Gorgadello che da via Orefici raggiungeva il Mercato di Mezzo fu chiamato anche Vicolo del Pavone (forse dall'insegna di una osteria, secondo il Guidicini), poi prese il nome di Stallatico del Sole.

Stallatico del Sole per il Catasto Gregoriano, Stallaggio del Sole per l'Indicatore, ridotto probabilmente a passaggio privato, scomparve dall'elenco delle vie con la riforma toponomastica del 1873/78.

Via Artieri copre approssimativamente il percorso del vecchio Stallatico del Sole.

Pellizzerie

Dallo Zanti in poi fu sempre chiamata Pellizzerie, Pellizzarie o Pelliccerie, e la ragione è la stessa di via Calzolerie: la presenza della sede dell'arte dei Pellicciari e di alcune botteghe di quest'arte.

Ma pare che in epoche più antiche questa via fosse nota come via del Pellacani (da un atto del 27 aprile 1342, citato dal Guidicini) anche se in realtà era abitata da pescatori, tanto è vero che in seguito venne chiamata Pescherie, poi Pescherie Vecchie quando le Pescherie furono trasferite oltre via Orefici, poi infine, probabilmente nel XVI secolo, Pelliccerie, nome che mantenne con la riforma del 1873/78.

Cimarie

Analogamente alla via Pelliccerie,anche questa via fu documentata dallo Zanti con il nome che mantenne fino alla sua scomparsa: Cimarie. Il nome nacque quando nel 1488 (Guidicini) si riunirono qui le botteghe dei cimatori. Da un documento - sempre citato dal Guidicini - del 19 dicembre 1414, sembra che questa via fosse nota come Ruca, o Ruga della Sartoria Vecchia ed anche Ruga dei Pianellari, o Sartori.

Rimase via Cimarie con la riforma toponomastica del 1873/78.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.

Taruffi: Antica fondazione della città di Bologna degnissima madre di studj, di Gianandrea Taruffi, pubblicato nel 1738.

Monari: Città di Bologna posta in pianta in esatta misura con la distinzione de portici che sono in essa, Pianta di Gregorio Monari, pubblicata nel 1745.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Itinerario: Itinerario di tutte le strade, borghi, vie, vicoli e viazzoli della città di Bologna colla distintiva d'ogni Strada a qual commissariato di Polizia appartenga, pubblicato a Bologna nel 1835.

Origine: origine della denominazione delle 334 strade che compongono la città di bologna, di Goldini e C.. Pubblicato a Bologna nel 1843

Indicatore: Indicatore Bolognese riferibile a ciascun edifizio componente la città, di Sebastiano Giovannini pubblicato nel 1854.