N.80 - Case e torre dei Ramponi.

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Case dei Ramponi famiglia nobilissima e delle primarie di Bologna. Nel 1250 era divisa in due rami, l'uno si diceva dei Ramponi, l'altro degli Arimondi da un Arimondo di Scannabecco che anch'esso addotto in appresso il cognome Ramponi. Abitava anticamente nella vicina contrada di Roma, e questo fu l'ultimo ad estinguersi.

Alcuni hanno scritto, e può essere, che qui abitassero nel 1161, ma che la torre il cui tronco è nell' angolo di Roma sia stata fabbricata da Passarino secondo la cronaca Guidotti, e secondo il Ghirardacci cominciata nel 1120 da Bernardo e Aliprando fratelli non è provato da alcun documento.

Larghezza del muro della Torre al primo piano: circa 82 centimetri, intonaco compreso, il che porta a circa 75 centimetri di muratura effettiva.

Dall'archivio Ramponi si rilevano i seguenti acquisti fatti in questi contorni:

1278 15 gennaio. Alberto Ramponi comprò per L. 44 una casa da Sofia Bottaforni.

1329 10 febbraio. Raimondo e Filippo fratelli e figli di Scannabecco d'Arimondo Ramponi comprarono da Giovanni Cocca la metà di una casa per L. 60. Rogito Giacomo Angelelli.

1342 9 marzo. Filippo di Scannabecco Ramponi aveva comprato una casa sotto S. Michele del Mercato di Mezzo in confine di Raimondo Ramponi, dei beni della Compagnia degli Spadari, e delle vie pubbliche venduta da Alberto Conoscenti e anche come erede di Tommaso detto Misinello suo fratello per L. 345. Rogito Panicale Dal Gatto.

1384 28 settembre. Comprò Raimondo Ramponi da Antonio di Zuntino Zuntini Dalla Serra una casa grande con corte ed altre casette ruinose dopo detta corte poste sotto S. Michele del Mercato di Mezzo. Confinava le vie pubbliche, detto compratore, e Ugolino Scappi per L. 1600. Rogito Gio. d'Angelino d'Alberto Angelelli.

1396 24 maggio. Il dott. Francesco Ramponi comprò da Pietro Farfengo da Cremona una casa in forma di terrazzo posta sotto S. Michele del Mercato di Mezzo, o Santa Maria degli Uccelletti per L. 300, rogito Pietro Salaroli, la quale il 3 settembre 1407 fu venduta da Rodolfo di Filippo, e da Pietro padre e figlio Ramponi nipote e pronipote di detto dott. Francesco, a Leonarda di Giacomo Della Petraglia vedova di Bonifazio Belliotti di Firenze per L. 550. Rogito Bonaventura Paleotti.

Il detto Francesco dottore di leggi e lettor [pubblico fu uomo potente, e preponderante nel Governo. Gaspare Calderini dott. insigne mentre era condotto a morte fu da lui liberato dalle mani della giustizia. Il 21 gennaio 1399 fu confinato a Padova per dove il 21 aprile partì Madonna Filippa figlia di detto Francesco, e Madonna Giovanna di Gio. di Devoto Ghisilieri moglie di Rodolfo Ramponi con 13 figli.

II Giovedì 15 settèmbre 1401 a ore 17 1/2 morì il dottor Francesco Ramponi e fu sepolto con grandissimo onore in S. Francesco. Fu buono a Dio giusto in Consiglio, paziente nella sua infermità di gotta, la quale egli portò per Io spazio di più di trentacinque anni, così la cronaca Fabbra. Aveva egli testato a rogito di Giovanni Moroni il 19 ottobre 1395 lasciando erede il figlio Raimondo, e mancando la sua discendeza, il monastero della Certosa, e nel caso che rifiutassero l' eredità nominò eredi i Domenicani, Agostiniani, Conventuali, Serviti e Celestini per tre delle quattro parti delle case, e botteghe del Mercato di Mezzo, e per l' altra parte le suore de' SS. Lodovico ed Alessio coll' obbligo di amministrare, e dividere le rendite.

La casa dei Ramponi era rimpetto la spezieria della Campana.

Nel 1541 27 luglio. Lodovico Ramponi, e Vincenzo Grassi Ramponi addotarono in nipote Giovanni Battista Ferri cedendogli tutte le loro ragioni, ed effetfi, come da rogito di Giovanni Battista Castellani.

Giovanni Battista del fu Raimondo Ramponi nel suo testamento fatto a rogito di Girolamo Brighenti il 28 dicembre 1652 lasciò usufruttuaria Costanza del fu Giovanni Bonasoni di lui moglie, ed erede il senatore conte Lelio Bonfioli. Il suddetto Giovanni Battista ultimo dei Ramponi era morto il 7 gennaio 1653 (orig. 1651, corretto con il ? dal Breventani), e l'inventario della di lui eredità fu stipulato il 29 febbraio susseguente.

Abbiamo una cronaca Ramponi divisa in due volumi, ma si ignora quale dei Ramponi ne sia stato l' autore. Terminate le linee di questa famiglia ebbero luogo le disposizioni testamentarie del dott. Francesco, quindi le suore di S. Guglielmo locarono costì.

Il 31 agosto 1655 queste case eran locate a Giovanni Battista Calvi per annue L. 2100. Dopo il 1797 la casa grande fu comprata dal negoziante francese Marcello Sibaud, ed ora appartiene a Giovanni Maria Casazza droghiere genovese.

Nell' angolo di Roma vi sono gli avanzi di una torre che non sopravanza ora l'altezza dei tetti, e che dicesi fabbricata da Eriprando e Bernardo Ramponi nel 1121. Nel 1765 in occasione di ristaurare la casa fu ridotta ad altana, e tolta la scarpa dalla sua base.

Ramponi famiglia nobilissima si divise nel 1250. Un ramo prese il cognome Ramponi e l' altro quello Arimondi da un Arimondo dott. di legge, ma questa divisione di cognome durò per poco tempo, perchè gli Arimondi addottarono anch' essi quello dei Ramponi. Baruffaldino uccise Albarino Scanabecchi per esser parziale di Bozzo governatore alemanno; e Scannabecco fu ferito a morte il 1° luglio 1194 dai Geremei nella corte di S. Ambrogio per cagione del vescovo Gerardo Gisla. Gli antichi due rami abitavano nella via di Roma.

Raimondo Ramponi comprò il 28 settembre 1384 da Antonio di Zuntino Zuntini dalla Serra una casa grande con cortile, ed altre casette ruinose dietro detta casa posta sotto S. Michele del Mercato di Mezzo per L. 1600. Confinava il compratore, le vie pubbliche e Ugolino Scappi. Rogito Angiolino d'Alberto Angeletti. Confiscati i beni a Francesco dopo il suo ostracismo a godere questa casa, nel 1399 fu data al conte Antonio da Bruscolo, sul conto del quale la cronaca Fabbra così si esprime.

"Il 27 ottobre 1399 in lunedì deposto il partito Zambeccari cioè del famoso Carlo, furon richiamati i confinati, e restituì i loro beni. Una brigata di popolo corse a una casa di messer Francesco dei Ramponi, che confina con quella della sua abitazione, e con quella di messer Ugolino degli Scappi, amezzando una viazzola vicinale, nella quale casa il conte Antonio da Bruscolo era stato posto dal regolamento passato, e tratto dal letto il detto conte, che era o si fingeva ammalato lo trascinarono per le Merzarie fino in piazza per appiccarlo, e perchè non voleva montar le scale, il manigoldo lo legò a mezzo la scala sì basso che quasi toccava la terra coi piedi, ed in tale stato gli fu dato da uno un colpo sì forte di spada, che tagliò il capestro, e fendè la testa del conte fino ai denti, per lo che morì la sera appena portato all'ospedale".

La possedette dopo il 1800 certo Calanchi calzolaio da Castelfranco che la vitalizzò a un Panzacchia di Pianoro. Aveva il suo ingresso nel vicolo annesso detto delle Olle che separava questa casa da quelle degli Scappi, chiuso già da un portone da moltissimi anni, tanto da questa parte che nella via di Napoli. Nel suo sbocco sul Mercato di Mezzo è stata fatta nel 1827 una bottega da barbiere.

Dall'Indicatore Bolognese di Sebastiano Giovannini (1854)

Casa a tre piani.

Bottega Caffè de' Negozianti.

Bottega venditore di Cristalli.

Casa a quattro piani.

Bottega barbiere.

Bottega chincagliere.

Note:

Nel prontuario sono indicati due numeri antichi: il numero 80/1 corrispondente al numero 8 di via Rizzoli, ed il numero 80/2 corrispondente al numero 6 di via Rizzoli.

Il numero 8 corrisponde alla "casa a tre piani" descritta dal Giovannini.

Il numero 6 corrisponde alla casa a quattro piani.