N.2491

Stabile delle suore di S. Lorenzo.

1423, 25 febbraio. Licenza dei Vicari Generali di Bologna alle suore di S. Lorenzo, succeditrici di Giorgio Seni famiglia che nel 1212 ebbe Bartolomeo Seni soldato valoroso, Podestà d' Imola, e caro al Re Roberto di Sicilia, di poter vendere per lire 500, a Battista del fu Matteo di Fuccio Preti, la metà per indiviso con Giacomo Primirani della casa posta sotto S. Donato, la quale era condotta dal detto Primirani, per L. 30, 10 annue. Confina gli eredi di Andrea Bianchetti, quelli di Camillo di Zano Malvezzi, i succesori di Martino Campani, e dal lato posteriore con androna comune. Questo contratto era però stato stipulato in precedenza li 21 gennaio 1423. Rogito Frigerino Sanvenanzi, e Rolando Castellani.

1425, 2 luglio. Battista del fu Matteo di Fuccio Preti, debitore alle suore di San Lorenzo, deposita presso Battista e Raimondo Guidotti L. 500 a difesa della metà di una casa in strada e parrocchia di S. Donato, venduta dalle suore a detto Preti li 21 gennaio 1423. Rogito Sanvenanzi e Castellani.

1525, 22 novembre. Bartolomeo del fu Vitale Manzini si obbliga di vendere a Vitale dì Battista Buoi una casa in strada e parrochia di S. Donato, per L. 1950. Rogito Filippo Fronti. Confina Cornelia vedova di Filippo Calderini di sopra, Bartolomeo Malvezzi di sotto verso S. Giacomo, e i Campani di dietro mediante androna.

1525, 22 novembre. Compra Vitale di Battista de' Buoi da Vincenzo Bisesti da Carpi una casa in parrochia e strada S. Donato per L. 1450. Rogito Lianoro Lianori. Confina Cornelia vedova di Filippo Calderini, cancelliere, verso Porta Ravegnana, Bartolomeo Malvezzi di sotto, ossia verso la chiesa di S. Giacomo, e i Campana di dietro, (vedi case dei Bianchetti al numero susseguente sotto la data delli 29 maggio 1532) nel qual tempo continuava la detta vedova Calderini ad essere proprietaria dello stabile fra il de' Buoi e i Bianchetti.

1548, 5 giugno. Annibale Ringhiera vende a Celidonia di Gio. Maria Bolognini una casa nella parrochia e Strada S. Donato, per L. 5600. Rogito Matteo Zagnoni, e Alberto Budrioli. Confina Vitale De' Buoi, Achille Bianchetti, la via di Strada S. Vitale a mattina, Antonio Pontelli e Carlo Bianchetti a mezzodì. Da questa confinazione si rileva che la casa venduta, e pare col patto di francare, sia la stessa della Calderini. ignorandosi se per compra o per eredità fosse pervenuta ai Ringhiera, il quale acquistò in seguito la vicina dei De' Buoi, e ne formò una sola, che fu poi la dimora della senatoria famiglia Ringhiera, e che la possedeva nel 1559.

Nel marzo del 1788 i Ringhiera la vendettero al capitano Clò, i cui successori l' alienarono ad Agostino Araldi nel 1820.

Dicesi che in un capitello del portico siavi l'arma dei Bentivogli dominanti; su ciò si rifletta che spesso trovansi armi nei capitelli di colonne qua e là sparsi, che non appartengono alle famiglie proprietarie di quel dato stabile, come succede nel presente caso dell'arma Bentivogli, lo che fa supporre che fabbricando si sieno adoprati capitelli che avessero servito a case rimodernate, o distrutte come per l'appunto può essere accaduto per questa dei Ringhiera certamente costrutta dopo la distruzione del palazzo Bentivogli.