N.63(74)

Casa che del 1289 era di Pietro della Rimorsella, e che li 19 dicembre 1577 ser Melchiorre del fu Ascanio Molli, notaro del Torrone, vendette agli istitutori dell'ospedale dei Convalescenti, per L. 1080. Rogito Antonio Scarselli. Confinava la via RimorseIla, i Gambalunga, e Sebastiano Tonsi lardarolo.

Li 2 aprile 1578 i confratelli della Trinità chiesero al Senato di poter fare una muraglia sotto e a piombo della casa comprata nel cantone della Rimorsella, altra volta detta Borgo di S.Biagio, alla qual domanda si opposero gli interessati di detta via con supplica delli 26 aprile dell'anno stesso, adducendo che la larghezza della medesima era di soli piedi 11, e che togliendogli per più d'un piede si rendeva diffìcile e pericolosa l'imboccatura della loro strada.

Li 28 maggio 1578 il Senato concesse agli uomini della compagnia della Trinità, che avevano acquistato alcune casuccie e orti in Strada Santo Stefano, a capo della via Borgo di S.Biagio, per fare un oratorio, di ricostruire a retta linea i muri tortuosi che erano in capo a detto Borgo in lunghezza di pertiche cinque, occupando suolo pubblico, e di costruire un nuovo portico pure a retta linea a capo del suddetto Borgo e della medesima lunghezza di pertiche cinque, occupando suolo. La misura delle cinque pertiche prova che non era il solo N. 63 che era destinato per questo ospedale, ma anche il N. 62, i quali complessivamente avevano la fronte in Strada Stefano di piedi 44 e oncie 6, e in via Rimorsella, sotto i numeri 496 e 495, di piedi 162 e oncie 9. I modiglioni, o stramazzi, sussistono anche oggi giorno nella Rimorsella. Li 20 maggio 1579 fu aperta la chiesuccia dedicata alla SS. Trinità. In appresso vista la ristrettezza del luogo, ed avendo la compagnia ottenuto dall'arcivescovo Gabriele Paleotti e da Sisto V il permesso di traslocarsi a Santa Maria delle Vergini sulla mura fra porta S.Felice e quella delle Lamme, partironsi processionalmente i confratelli il giorno 4 giugno di detto anno, e si stabilirono nel nuovo locale. In tale occasione Gio. Maria Albertazzi pubblicò un libro di poesie analoghe a detta circostanza.

Li 5 aprile 1591 la compagnia vendette la suddetta. casa ad Angelino Brunorio per L. 3600. Rogito Cristoforo Guidastri.

Nel 1715 era di Francesco Fabbri.

1790, 1 giugno. Comprò Giuseppe Trebbi dal senator Filippo Bentivogli, dai conti Girolamo e Clodoveo Cavalca e dallo stato ed eredità del fu Gio. Battista Sassi, cessionari del P. D. Petronio Fabbri filippino, due case unite poste sotto la parrocchia di S.Biagio, in confine di Strada Stefano e della Rimorsella. Rogito dott. Luigi Piana. Il Trebbi fu celebre suonatore di violoncello, e tenore, dopo la morte del quale la suddetta casa passò a' suoi eredi testamentari.