Baroncella di Saragozza

Baroncella di Saragozza era un vicolo che metteva in comunicazione via Saragozza con via Ca' Selvatica.

L'imbocco su via Saragozza era all'incirca presso gli attuali numeri 47 e 49 (gli antichi numeri 233 e 232), mentre quello su via Ca' Selvatica è ancora visibile, chiuso da un portone al numero 2/2 antico numero 684.

Infatti per l'accesso da via Saragozza, il Guidicini (Cose Notabili, V, pag. 3 e segg.) scrisse che l'antico numero 233 di Saragozza era una "casa con stalla, teggia, e due botteghe, del Dott. Antonio Roffeni di lacopo, morto li 7 dicembre 1643. Questa casa confinava con Bartolomeo Guidoni. collo stesso Roffeni, colle suore degli Angeli, ed a ponente con un vicolo chiuso che terminava in Saragozza, il qual vicolo si disse Baroncella, e cominciava in via Selvatica. Fu chiuso dalle suore degli Angeli per tutto il tratto del loro monastero".

A ponente del numero 233 c'è il numero 232 anzidetto.

Per l'accesso da via Ca' Selvatica, sempre il Gudicini scrisse che il numero 684 di questa via era il "portone delle carra del già monastero delle monache degli Angeli, dove cominciava la via detta Baronzella che terminava in Saragozza, la qual contrada fu poi chiusa per ampliare il monastero verso ponente". (Guidicini, Cose Notabili, I, 249).

L'odonimo appare molto antico, già citato come Borgo della Baronzella fin dal 1287 (Guidicini, Ibidem).

Fino del 1287 si trova citato il Borgo della Baronzella sotto la parrocchia di S. Barbaziano, e il 7 giugno 1581, in un rogito di Ercole Cavazza, si fa menzione di una casa sotto il cantone della Baronzella verso la Cà Selvatica.

Il vicolo della Baroncella è citato in parecchi rogiti di compravvendita di case e terreni durante il XVI secolo (Guidicini, Cose Notabili, III, 350 e segg.).

In particolare, nel 1569 (il 22 dicembre) "Andrea di Pietro Bonfigli assegnò ad Elena, Doratea, Lavinia, e a Sulpizia sue figlie, ed alle Suore del Monastero di S. Maria degli Angeli una casa, orti, edifizi, e terreni posti fra le vie della Nosadella, e della Baroncella destinati da detto Andrea" affinchè vi venisse costruito quello che poi diventerà il monastero di Santa Maria degli Angeli. (Guidicini, Ibidem).

Nel 1587, tra il 29 ed il 30 maggio, fu posta la prima pietra del monastero ed il 22 luglio successivo le figlie di Andrea di Pietro Bonfigli entrarono a far parte di questa comunità monastica.

Il 13 settembre 1593 le suore degli Angeli presentarono al Senato la richiesta di chiudere lo stradello detto Baronzella, per includerne il terreno nel loro convento.

La richiesta fu rinnovata nel 1600 e poi finalmente accettata il 25 febbraio del 1601. (Guidicini, Ibidem).

Di questo vicolo è sparita ogni traccia su via Saragozza, mentre su via Ca' selvatica è tutt'ora ben visibile l'antico "portone delle carra" del convento, al numero 2/2.

Va infine segnalato che alcuni autori (Zanti e Lasarolla) usarono per questo vicolo l'odonimo di Remorsella di Saragozza.

Per l'origine degli odonimi Baroncella e Remorsella, si vedano quanto scritto su via Remorsella e via de' Fusari nella sezione di Odonomastica Storica.

L'antico portone delle carra del convento di Santa Maria degli Angeli, in via Ca' Selvatica al numero 2/2.