Maccagnani

Nobili di parte lambertazza, da prima, poi geremei. Tennero cinque volte il consolato dal 1197 al 1231. Un d'essi, di nome Ugo, intervenne quale testimonio nel 1116 alla donazione d' una parte delle castella e corti di Panico, di Montarsigo, di Vignola e d' Intrigata fatta da Milone conte a Matilde figlia di Witerno (1). Marsilio de' Maccagnani, a nome dei figli di Rainuccino di Jonatello, mosse lite agl' Imolesi perchè avevano smesso di pagar loro il ripatico del porto di Trecenta da loro esatto ab antiquo; ma il podestà di Bologna ne assolse gl' Imolesi con atto del 24 marzo 1154, al quale concorsero Bulgaro, Martino Gossia, Ugo da Porta ravennate ed altri famosi giureconsulti (2). Gualterio Maccagnani dicesi crociato nel 1188, e Guido fu podestà d'Imola nel 1253; costui e Ubaldo ebbero venticinque servi.

Gli odii di parte trassero i Maccagnani a contesa, specialmente contro i Samaritani. Si ricomposero nel 1210, cedendo all' autorità del pretore, si azzuffarono nel 1242, e compromisero nel legato Ottaviano nel 1294 (3). Vennero a contrasto anche col celebre Catalano di Guido d' Ostia e con un Galluzzi ( 1247) ed avendo partecipato alla sorte dei sopraffatti lambertazzi nel 1274, giurarono poi anch' essi la pace tra le fazioni (4). Appresso non sono più ricordati, ma il nome loro non è estinto.

Avevano le case nel Broilo de' Maccagnani, nella via o presso la via Valdaposa superiore, nella quale era la chiesa parocchiale dei ss. Simone e Giuda gentilizia di codesta famiglia e che aveva una piccolissima giurisdizione (5), ed è a credere che là presso sorgesse insieme la torre notata dall' Indicatore.

(1) Savioli, Ann. v. 2, pag. 159.

(2) Savioli, Ann. v. 2, pag. 230, 231.

(3) Savioli, Ann. v. 3, pag. 311 ; v. 5, pag. 172, 229.

(4) Ghirardacci, Hist. v. 1, pag. 248. Savioli, Ann. v. 5, pag. 204, 482.

(5) Guidicini, Cose not. v. 5, pag. 270.