N.3041

Li 8 gennaro 1448 fu venduto questo stabile da Nicolò e fratelli, e figli di Rainieri Feriti ad Antonio di Pietro Ghezzi da Piacenza dicesi sotto S. Vitale nei Pellacani in confine della via pubblica da due lati, e della casa della Compagnia dei Pellacani. Pagata lire 150, rogito Ugolino Bonazzi.

I Ghezzi con altri sucessivi acquisti e sembra anche con quello della residenza dei Pellacani formarono una casa grande, che li 9 maggio 1597 Giovanni Francesco Ghezzi, vendette a Battista e fratelli Gaggi , come da rogito di Francesco Maladratì, nel quale si dice essere nei Pellacani, con porta in detta strada, e nei Vinazzi, confinare cogli eredi di Ercole Galli e di Sebastiano Casari. In questo contratto fu compresa una stalla e stalletta in faccia della casa predetta nei Pellacani, più una casetta annessa a detta stalla, in tutto per L. 12500.

Nel 1524 22 Dicembre. Un Battista d’altro Battista dal Gazzo da Parma pellacano, aveva comprato una casa nei Pellacani in confine di Achille Littori di Checco Baldini e di Annibale Corelli per lire 1000, rogito Battista Buoi, autore del Gazzi.

I Guezzi e i Ghezzi sono ritenuti per una sola famiglia anche perchè il Moretti nel libro degli Anziani attribuisce all’una, e all’altra uno stesso stemma, e cioè due lucertole. Dei Guezzi si ha memoria del 1243, i Ghezzi poi cominciano coi Ghezzi Piacentini nome preso dalla Città della quale erano oriondi. Lorenzo Ghezzi marito d’lppolita Campagna, morto nel 1610 fu avo materno del canonico Antonio Francesco Ghiselli celebre istoriografo Bolognese.

Dai Gaggi passò questo stabile ai marchesi Fontana, che lo possedevano ancora del 1715. In appresso fu di Matteo Conti, che del 1717 lo vendette a Giovanni Domenico Negri speziale della Morte e da lui ceduto a D. Giovanni Lorenzo Cuzzani mastro di casa del Cardinale Arcivescovo Boncompagni per lire 8000. Il di lui erede e nipote Giacomo Cuzzani, ebbe due figlie l’una maritata nel dottor Marchioni, l’ altra in Giovanni Bianchi speziale, che venne ad abitarla, vi apri una drogheria, e vi morì miseramente con figliolanza. Parte di questa casa fu acquistata dal mercante Bettini e parte dai Lindri.