Campetto di Santa Lucia, dal II volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Il Campetto di Santa Lucia comincia in Strada Castiglione e termina senza uscita.

La sua lunghezza è di pertiche 19, 08, 6, e la sua superficie di pertiche 25, 40.

Si disse borghetto di Santa. Lucia ed anche borgo Mozzo.

Si ha memoria di questo borghetto nel 1319, e terminava nella strada dietro l'Avesa, della quale si è parlato nella via del Cestello.

Campetto di Santa Lucia a destra entrandovi per Strada Castiglione.

Le sette casette dal N. 971 al N. 977 furon già degli Aldrovandi, poi Accursi, indi Sampieri.

Termina la strada col N. 978 che segna il portone della casa in Strada Castiglione già Lemi Grassi, poscia Montignani.

1490, 28 settembre. Castellano del fu Gaspare Castellani compra da Gio. Battista del fu Paolo Ercolani un guasto, o terreno, su cui era una casa, ossia casamento, e all' epoca del contratto una piccola casetta con un piede di noce, con muri di pietra e con una pezza ortiva contigua a detto guasto posto sotto Santa Lucia in strada detta il Borghetto, ai quali beni è ingiunta la servitù di una cloaca che scorre per essi e che passa per l' orto di Giovanni Accursi successore Ercolani verso l' Avesa, e l'orto dei Padri di S. Domenico, per L. 77, 18, 4 d' argento, o L. 85 correnti. Confina i beni di S. Michele Arcangelo, il Castellani compratore da due lati, Girolamo Ercolani, poscia Giovanni Accursi di Reggio tintore da due lati.

Il vicolo in via del Cestello presso la chiesa del crocifisso, ora chiuso con portone marcato N. 725, si crede quello che li 3 luglio 1526 in un rogito di Lattanzio Panzacchia vien detto Borgo della Noce, o dal Crocifisso, il qual borgo si continua a dire della Noce dal rogito di Antonio Malisardi delli 22 febbraio 1608.

L' etimologia di borgo della Noce sembra che possa derivare dal piede di Noce nominato dal suddetto rogito delli 28 settembre 1490.

Campetto di Santa Lucia a sinistra entrandoci per Strada Castiglione.

I Padri Domenicani possedevano una casa con orto sotto S. Damiano, in fondo al borghetto di Santa Lucia, sopra il torrente Avesa, probabilmente fabbricata da loro che ignoravano come quel suolo gli fosse pervenuto, sul quale vi erano vestigia di una fornace da pietre.

Nel luglio del 1752 i Domenicani vendettero questa proprietà a Gio. Battista Mambrini per L. 4500. Rogito Gio. Antonio Lodi.

La detta proprietà fu poi dal medesimo unita al prato della sua casa in Strada Castiglione.