N.2505. Palazzo Poggi

Cartigli

Palazzo Poggi

L'edificio fu costruito per volere del cardinale Giovanni Poggi (1549-56). Alla facciata, progettata da Bartolomeo Triachini, contribuì probabilmente Pellegrino Tibaldi. Del Triachini è il cortile, al centro del quale è posta la copia dell'Ercole in arenaria di A. G. Piò (1720 c., già in casa Cavazza). L'edificio fu rimaneggiato nel 1711 per trasformarlo in sede dell'Istituto delle Scienze. La torre dell'osservatorio venne costruita su progetto di G. A. Torri (1712-25).

Indirizzo:

via Zamboni, 31

Palazzo Poggi

Qui erano le stanze terrene ove ebbe sede l'Accademia delle Scienze, fondata nel 1690 da Eustachio Manfredi con il nome di Accademia degli Inquieti e confluita nel 1711 nell'Istituto delle Scienze ideato da Ferdinando Marsini. L'Accademia, protetta da Benedetto XIV papa Lambertini, fu una delle più note società scientifiche europee. Nell'atrio, ridecorato nel 1933, si conserva il busto del generale Marsili, opera dei fratelli Ottavio e Nicola Toselli (1766). Nelle sale, magnifici affreschi di Pellegrino Tibaldi (1555 c.) raffiguranti le Storie di Ulisse.

Indirizzo:

via Zamboni, 33

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Palazzo Poggi del ramo del Cardinale, ereditato dai Del Gallo di Pistoia, poi dai Celesi, finalmente dai Banchieri.

1493, 2 febbraio. Assoluzione di Basilio del fu Benino Benini, a Francesca del fu Pietro Mazza, moglie di Cristoforo del Poggio, pel residuo prezzo di una casa in Strada S. Donato sotto la Maddalena, venduta da detto Basilio per L. 3000. Rogito Leonardo Corari.

1542, 25 marzo. Assoluzione di Giovanni del fu Francesco Bovi, a Ginevra del fu Cristoforo Poggi, di L. 2145, residuo di una casa sotto Santa Cecilia, venduta dal detto Bovi al fu Alessandro Poggi. Rogito Antonio Ferrari.

1549, 1 febbraio. Si concede suolo pubblico per il portico di Alessandro Poggi in Strada S. Donato, e cioè oncie 27 in confine di Petronio Calcina.

La cappella fu fondata nel 1718 da Ferdinando Marsili, e dedicata all'Annunziata. Nel 1725 fu abellita, poi nel 1766 impicciolita, e vi si celebrò messa quotidiana fino al 1804, nel qual anno fu ridotta ad ingresso di alcune stanze dell' Università.

Giovanni di Cristoforo Poggi, creato Cardinale da Giulio III li 20 dicembre 1551 mentre era nunzio a Carlo V Imperatore, che testò li 12 settembre 1554, e mori in Bologna li 13 febbraio 1556, cominciò la fabbrica di questo palazzo, che fu proseguita da Lodovica del conte Girolamo Pepoli, moglie di Cristoforo di Alessandro Poggi morto in guerra nel 1572.

Li 12 agosto 1560 Cristoforo Poggi, erede del Cardinale, vendette per scudi 350 da L. 4, ai Padri di S. Giacomo, molte colonne, capitelli, cornici, fregi, balaustre, pillastri ed altri fornimenti lavorati di pietra Veronese di vari colori, e di marmo mandolato di Verona, destinato pel servizio della fabbrica del suo palazzo, del qual denaro se ne servì per perfezionare la fabbrica del palazzo stesso, e segnatamente per finire la sala. Rogito Gio. Francesco Grati.

La famiglia Poggi, o dal Poggio, si crede oriunda da Lucca. Un Giovanni fu uno dei primi maestri, chiamato nel 1363 da Urbano V, a leggere teologia in Bologna, e a fondarvi il collegio dei Teologi.

Questa famiglia si divise in due rami. Dal ramo di Bartolomeo di Nanino derivò il Cardinale, e terminò in Giovanni di Cristoforo iuniore morto ii 9 marzo 1640, del quale furono eredi i Galli, o dal Gallo, di Pistoia, estinti i quali, passò l'eredità ai Celesi, o ai Banchieri di Pistoia.

Dall' altro ramo di Bartolomeo di Nanino discese Gio. Carlo di Alessandro, che lasciò erede' Girolamo Rossi (vedi via di Mezzo di S. Martino).

Li 17 luglio 1624 il conte Francesco Montecucoli comprò da Giovanni e Lodovico, padre e figlio Poggi, questo palazzo per L. 4000. Rogito Silvestro Costa. Confinava di dietro coi Malvezzi, di sopra con Federico e Annibale Agocchi, la via di S. Donato e quella del Borgo di S. Giacomo. Morti i venditori, fu evitto dai Celesi e dai Banchieri per averlo provato appartenente alla primogenitura instituita dal Cardinal Poggi. Nel 1659 fu affittato al senatore Franceso Azzolini, che lo abitò fino alla sua morte seguita nel 1701.

1709, 17 dicembre. Aggregazione dei pittori all'Accademia dell'Istituto. Le tre belle arti furono dichiarate libere per una memoria presentata dagli scolari dei Caracci nel 1685. I primi accademici d' onore Clementini furono nominati li 21 febbraio 1710.

Per l'Accademia Benedettina fu dato l'impulso da Marcantonio Collina Sbarraglia, col progetto di regolamento dell'Accademia delle scienze, presentato a Benedetto XIV li 27 febbraio 1742.

Li 5 dicembre 1711, a rogito di Gio. Domenico Bacialli, gli assunti de' Magistrati e di studio acquistarono in via di permuta, dal cav. Pietro Banchieri, questo palazzo, assegnandogli 62 1/2 luoghi di Monte sussidio, dell' annua rendita di L. 1000.

Li 2 gennaio 1712 furono eletti i Senatori Assunti perpetui dell'Istituto delle Scienze, destinato a risiedere nell' acquistato palazzo, nel quale furono collocati i musei Cospi, Aldrovandi, e Marsili, i libri e i manoscritti di Ulisse Aldrovandi, le biblioteche ,d'Eraclito Manfredi, di Ferdinando Bassi, di Natale Parisini, di Bartolomeo Beccari, di Ubaldo Zanetti, di N. Bonfiglioli, di Benedetto XIV, del cardinal Monti, ecc.

Vi furono stabilite le Accademie Benedettina e Clementina. La prima fu composta dei più celebri uomini di scienza e letteratura. La seconda dei più rinomati cultori di belle arti, i quali elessero a primo principe il celebre Carlo Cignani. L'una teneva le sue adunanze nella sala Benedettina, così detta per il ritratto in mosaico di Papa Lambertini, e pubblicava ne' suoi atti le più dotte dissertazioni de' suoi membri. L' altra si occupava dell' istruzione del nudo in disegno e in plastica, dell'architettura civile, e dell' ornato. Questa scuola cominciava ai primi di novembre, e terminava a Pasqua, e aveva luogo ogni sera feriale, assistita da un Accademico figurista, e da un quadrista, i quali stavano un mese in questa carica, poi ne subentravano de' nuovi che erano nominati dal principe.

I gabinetti di storia naturale, di fisica, astronomia, ostetrica, antiquaria, architettura militare e navale, avevano un professore che in vari giovedì dell' anno dava lezioni nelle rispettive facoltà. Furono soppressi ed applicati all'Istituto per breve delli 16 febbraio 1715 di Clemente XI, le qui sottonotate cariche.

Capitano della porta di patazzo ........................Emolumento L. 553 10 0

Due soprastanti di zecca .............................................836 — 0

Custode della torre Asinelli ..........................................86 07 2

Custode di munizione .................................................120 — 0

Un calcolatore di Camera .............................................281 15 8

Un calcolatore di Camera e notaro dei Calcoli ........................371 07 8

Un soprastante alla condotta dei soldati ..............................64 15 2

Campioniere del dazio pesce ..........................................192 — 0

-------------------

Totale L. 2503 56 0

L' assuntaria dell' Istituto era di 75 senatori.

Gli Accademici Benedettini erano in numero di 24, e i Clementini di 40.

La prima fabbrica aggiunta a questo locale fu la torre, che nel 1713 era alzata fin quasi alla metà, poi finita il primo settembre 1725.

Li 9 giugno 1741 fu decretato che si erigesse la libreria, a cui si diè mano nel 1743, e dove fu già una casa dell'arte dei brentatori di piedi 19 di fronte, ed un altra di Giuseppe Dianini di piedi 34. Questa iibreria si vide compita nel 1741, poi aperta li 2 novembre 1756. In progresso di tempo non si cessò di ampliarla e di arrichirla di nuove supelletili, che la resero sempre più degna dell'ammirazione dei dotti e degli stranieri che la visitavano.

Questo santuario d'arti e di scienze andò soggetto a molti cambiamenti dopo il 1796. Le due accademie furono soppresse. La capella dedicata alla Santissima Annunziata, che trovavasi a sinistra dell'ingresso, fu profanata e distrutta nel 1802; tutto ciò che concerneva belle arti fu trasportato in Sant' Ignazio, e qui traslocate le scuole dell' Università, abbandonando l' antico Archiginnasio posto nella piazza del Pavaglione.

L'apertura dell'Università in questo locale ebbe luogo li 25 novembre 1803. Il dottor clinico Testa di Ferrara ne fu il primo rettore.

Clemente XII applicò alla fabbrica della libreria dell'Istituto scudi 1000 dovuti dalla Camera di Bologna, con decreto del primo marzo 1738. Nel 1778 la rendita dell'Istituto ascese a L. 11925, 14, 8, e si spesero L. 11849.

Pietro Lamo (Graticola di Bologna)

Dentro alla porta a mano sinistra vi è un palazzo dei Poggi fatto fare dal Cardinal Poggi, ed è di buona architettura, di mano di Bartolomeo Triachino Bolognese, e qui dentro a mano destra vi è un salotto dipinto a fresco colle istorie degli errori d'Ulisse con bellissimi partimenti ornati di stucco, opera rarissima dipinta per mano di Pellegrino da Bologna. Nella grande sala il detto ha dipinto la vita di S.Paolo (nome della sala).