Via dei Libri, dal II volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

La via dei Libri comincia in strada San Mamolo e termina nella piazza del Pavaglione.

La sua lunghezza è di pertiche 20, 6, e la sua superficie di pertiche 27, 79, 4.

È probabile che la sua denominazione la tragga dalla famiglia dei Libri, della quale un Matteo notaro viveva nel 1250.

I dai Libri abitarono nell' angolo della via del Cane, ed anche nelle case già Dolfi, poi Ratta, ove esercitarono il commercio dei libri dal 1420 al 1451, seguito poi da altri più tardi nelle botteghe di queste contrade.

Si disse già via delle Scuole, non perchè conducesse alla piazza delle scuole, o del Pavaglione, ma perchè di qua e di là di questa contrada vi furono le scuole di diversi antichi lettori della nostra università.

Fu detta ancora via dei Suonatori, perchè vi si stabilirono le botteghe dei fabbricanti d' instrumenti da fiato e da arco.

Fu conosciuta per via Case Nuove dei Dolfi, mentre le case verso settentrione appartenevano a quella famiglia.

Alcuni rogiti la nominano via di Sant'Isaia, o via Legnani. Per il nome di via Sant'Isaia non si può spiegare in altro modo che facendo riflettere che la via dei Libri, il Trebbo Carbonesi e Barbaria sono tutte in una stessa direzione di quella di Sant'Isaia.

Finalmente ultimamente era conosciuta per via della Barchetta dall' insegna di una bottega da molto tempo condotta ad uso di merceria. Oggi è detta via Farini.

Via Libri a destra entrandovi per S. Mamolo e terminando alla Piazza del Pavaglione.

Passato il fianco del palazzo Legnani vi era un vicolo che esisteva ancora nel 1489, il quale probabilmente faceva capo all' altro aderente a questo palazzo in S. Mamolo, che serviva di svuoto alle stalle dei Legnani.

Nell' angolo fra detto vicolo e la strada delle Scuole vi era una casa bassa ad uso di scuola, nella quale leggeva il famoso Giovanni da Lignano, che testò li 27 mar zo 1376. Rogito Giovanni Angelelli.

Coincideva questa dove fu poi il N. 1046.

Una casa bassa ad uso di scuola nella via delle scuole, poi detta via Libri, in confine della stalla della casa grande dei Legnani, e di una strada morta.

N. 1044. Casa che fu di Tommaso Libri, e da questi venduta a Taddeo Seccadenari in assoluzione del residuo prezzo di una casa sotto Sant' Andrea delle scuole, che confinava con Anselmo libraio, col venditore, e colla via pubblica. Rogito Giulio Seccadenari delli 30 giugno 1548.

Del 1631 apparteneva agli eredi di Alessandro Barbieri, e sotto li 14 luglio 1666 vien descritta per casa grande con altra piccola annessa, e con quattro botteghe sotto di proprietà del fu dottor Giacomo Barbieri, posta sotto Sant' Andrea degli Ansaldi, in via di Sant' Isaia, o dei Legnani, ceduta da Luca e Vincenzo Barbieri ai creditori del detto dottor Giacomo.

Li 12 agosto 1699 era di Gio. Francesco di Iacopo, dottor di filosofia e medicina.

Appartenne poi ai Triboli famiglia di notari, e Francesco Maria Triboli la vendette per L. 13200 al senator Girolamo Legnani li 16 agosto 1775. Rogito Massimo Messié.

Gli eredi Legnani la vendettero al mercante Panni, che l'ampliò con altro stabile verso ponente, e la risarcì nel 1819.

Via Libri a sinistra entrandoci per S. Mamolo e terminando alla piazza del Pavaglione.

NN. 1100, 1099, 1098, 1097, 1096. Case dei Dolfi.

La prima con portico era di Giacomo Libri, che la vendette nel 1480 a Luca Dolfi, e che nel 1665 fu legatata da Carlo Dolfi a monsignor vescovo Dolfi.

La seconda allo scoperto dov'era il caffè appartenne ai Torfanini, e fu comprata dai Dolfi nel 1525. Esistono in questo stabile dei grossi muri che indicano gli avanzi di un' antica torre che probabilmente fu degli Andalò.

L' ultima casa verso il Pavaglione fu rifabbricata dalla marchesa Dolfi Ratta circa il 1790.