Dall' angolo della via di S.Domenico all'angolo di S. Procolo in via S. Marnolo.
Il Borgo delle Tovaglie comincia in Strada S. Mamolo e termina nella via dei Vasselli.
La sua lunghezza è di pertiche 52, 6, e la sua superficie di peri. 74, 86, 11.
Il suo nome lo trae dalla famiglia delle Tovaglie, che forse vi abitava, o piuttosto perché, abitandovi, prese la famiglia il nome della strada, mentre dicesi che venissero da Budrio, e che si denominassero Tobali o Pelusi, e che fossero mercanti.
Borgo delle Tovaglie a destra entrandovi per Strada S. Mamolo.
È certo che il pittore Alessandro Tiarini abitava e morì nella sua casa, che si qualificava per ragguardevole, la quale era posta nel Borgo delle Tovaglie. Da qualcuno si sospetta che la casa Tiarini sia ora inclusa nel palazzo già Morandì assieme a quella di Carlo Nessi scultore, la quale doveva essere nell' angolo del vicolo detto dei Morti, ossia Paglia.
Si passa la via Paglia.
N. 765. Questa casa fu di mastro Vincenzo Alicorni muratore, detto il Rosso, da Montalbano, avolo del idott. Ovidio, che lasciato il cognome Alicorni addottò quello di Montalbani, e non contento di ciò aggiunse anche l'altro Dalla Fratta per farsi credere discendente dall'antica famiglia Dalla Fratta, una delle primarie di Bologna e magnatizia.
Li 14 febbraio 1562 il suddetto Vincenzo vendette la casa in discorso a Marcantonio Morandi, per L. 4500. Rogito Angelo Michele di Lodovico Barbieri.
A quell' epoca la detta casa era enfiteutica dell'abbazia di S. Procolo, ed era posta nel Borgo delle Tovaglie. Confinava con la detta strada a settentrione, con altra strada detta la via Dritta a S. Mamolo (vicolo dei Morti, o Paglia) a sera, e con Vincenzo Locatelli magnano a oriente.
N. 762. Casa che fu del doti. Pietro Giacomo Martelli segretario maggiore del Senato e celebre poeta, morto li 10 maggio 1727. Alessandro Clemente, nipote ex fìlio del predetto Pietrantonio, fu l' ultimo dei Martelli, e morì in età d'anni 15. La di lui sorella Virginia si maritò nel 1724 col dott. Giuseppe d' Ippolito Pozzi. Questa casa passò alla contessa Anna Forni, vedova del dott. Martelli, che si rimaritò a Gio. Battista Cavazza, al quale portò questa proprietà.
In seguito fu comprata da Luigi Mazzoni agente della fabbrica di S. Petronio, indi passò alla di lui unica figlia maritata nel notaro Antonio Giusti.
N. 748. Casa dei Casoli, che nel 1715 apparteneva a Luigi Casoli celebre ingegnere.
N. 746. Casa della del Padre Eterno, per esservi nell'atrio d'ingresso alla medesima un Padre Eterno in scultura.
Quivi li 15 agosto 1795 ebbe principio il Conservatorio dei Raminghi raccolti nelle strade dal conte Marcantonio Aldo della Badia, diocesi di Rovigo. Questo conservatorio fu poi trasferito accanlo al voltone dei Piella e del Mercato, verso la fine di settembre dell'anno stesso, nella casa della delle anime del purgatorio.
Li 10 ottobre 1790 fu trasportato nel locale della Misericordia cedutogli dall'amministrazione centrale.
Furon detti poveri figli raminghi, poi raminghi della sacra famiglia, finalmente piccol gregge del Sacro Cuore di Gesù. L' Aldo fu aiutato nella sua impresa dal P. Calini dell'Oratorio, e da vari bolognesi. Vestivano un abito nero con croce rossa.
Questo istituto fu approvato da Pio VI, che gli accordò vari privilegi. Morto l'istitutore subentrarono nella direzione dell' orfanatrofio l' avv. Giacomelli ed il conte Giuseppe Aldo figlio del suddetto Marcantonio. Furono poi riuniti ai Mendicanti, colla distinzione che i Raminghi portavano il cappello tondo, e gli altri a tre corna.
Borgo delle Tovaglie a sinistra entrandovi per S. Mamolo.
I numeri 769, 768 e 767 corrispondono ai numeri 1010 e 1009 della via Mattugliani, e segnatamente alla casa già dei Tanara.