N.74,75

Lo spazio fra la via dei Gombruti, e il portone che chiude il vicolo passato le botteghe di macellarie, è il guasto delle case di Battista, e di Bettozzo Canetoli, rovinate dal popolo fin dai fondamenti, per aver Baldissera, detto Bettozzo Canetoli, ucciso con tre ferite Annibale d' Antonio Galeazzo Bentivogli li 24 giugno 1445.

Si trova la seguente memoria: Una casa bruciata nella quale vi abitava Galeotto, e fratelli da Canetolo, sotto S. Gervasio. Rogito Bartolomeo da Moglio delli 15 luglio 1445.

I Canetoli furono sempre accanitissimi capi di partito. Li 27 agosto 1428 Martino V scomunicò Marco, Battista, Baldassare Canetoli, Bartolomeo Zambeccari, e Pietro Ramponi, per aver sedotto ed inquietato la città e popolo di Bologna, collo scacciarne il Legato. La Bolla è datata in Fuzano, diocesi di Preneste.

Questo guasto, li 10 novembre 1509, per 25 fave bianche, e 4 nere, fu donato dal Senato a Virgilio Ghisilieri, a condizione di pagare L. 50 a una donna che abitava in detto guasto, e una volta pagate dovesse la medesima sloggiare. Questa donazione fu ripetuta il primo dicembre 1522 salvo il ius del terzo, e pagando L. 50. Rogito Bernardo Fasanini.

Li 31 maggio 1522 la Camera vendette a Virgilio Ghisilieri, per L. 2000 di Bolognini, l'esenzione del dazio del ritaglio per questa macellaria.

La fabbrica del portico e delle botteghe si era già incominciata dal Ghisilieri previo il trasporto del terriccio e rottami, avanzi del materiale del rovinato palazzo Canetoli. A questo portico fu applicato il nome di loggia dei Ghisilieri, che vi ci si conservò fino agli ultimi tempi.

Un rogito di Giacomo Boccamazzi delli 20 giugno 1523 dice che le volte dei Ghisilieri, in capella di S. Gervasio, coprivano sei botteghe, confinavano due strade, Filippo Ghisilieri, e i Desideri di dietro.

Il vicino portone è all'imboccatura di un vicolo, intorno al quale si rileva che li 28 giugno 1633 Virgilio, Filippo, Carlo, Antonio, Alessandro, e Andrea, tutti dei Ghisilieri, nonchè altri interessati, ottennero di chiudere con portoni, alle due estremità, il vicolo che ha principio nella via pubblica di S. Felice fra il macello dei Ghisilieri, e le case di Francesco Ghisilieri, e che termina nella via dei Gombruti.

Li 28 aprile 1700 il senatore Francesco del fu Filippo Carlo Ghisilieri ottenne di chiudere lo stradello fra la beccaria in Strada S. Felice, e i beni Davia. Rogito Mastri.

1360, 8 agosto. Pietro, ed altri dei Ghisilieri di S. Prospero, vendono alcuni edifizi da S. Gervasio a Bartolomeo Romanzi, per L. 330. Rogito Siviero Righetti, e cioè:

1° Una torre a tre solari con un balcone dal lato anteriore verso la strada di S. Gervasio, e parte del pillastro di pietra posto sotto detta balchionata dal lato di detta strada, presso la casa del suddetto Pietro venditore. È posta in capella S. Gervasio, presso la casa di Pietro Ghisilieri a mattina, presso la suddetta strada dal lato inferiore (a settentrione), presso altra strada a sera (il vicolo della Beccaria) e presso l' infrascritta casa da descriversi di sopra (a mezzogiorno).

2° Un' altra casa con metà di muro grosso posto a mattina fra la stessa casa, e quella di Pietro venditore, posta sotto S. Gervasio, fra la casa del venditore a mattina, e presso l' infrascritta casa dal lato superiore (a mezzodì), presso la via da sera (cioè il vicolo), e presso la detta torre dal lato inferiore (a settentrione).

3° Altra casa piana posta fra la suddetta casa, e quella dei Lambertini, altra volta di Rodolfino Ghisilieri, con tutta la sponda del muro posto a mattina fra questa casa e quella del venditore, e l' androna che è al di là di detto muro, la qual casa è pure sotto S. Gervasio, presso Pietro venditore a mattina, i Lambertini di sopra (a mezzodì) la via pubblica a sera (il vicolo) e presso detta casa comprata.

1550, 8 agosto. Gio. Battista e Paolo del fu Giacomo Romanzi, che avevano una vecchia casa, posta nella via Militare di S. Felice, la cui parte anteriore fu quasi tutta rovinata da un incendio, volendola fabbricare, chiedono di chiudere il loro portico, che è presso i pillastri della macellaria Ghisilieri, abbisognando ancora di piedi 2 e oncie 8 di suolo pubblico per dirizzare il nuovo muro. Tutto fu concesso, ma non ne avranno profittato, mentre il portico sussiste ancora.

1593, 18 marzo. Giacomo Romanzi aveva casa grande sotto S. Gervasio. Confinava la via di sotto, il vicolo Bettania a sera, i Lambertini a mezzodì, e altra casa dei Romanzi.

1609, 18 dicembre. Marcello del fu Gio. Battista Ferrari, compra da Giacomo, da Gio. Battista, e da Nicolò del fu Gio. Battista Romanzi, una casa con forno dalla volta dei Barberi, per L. 13300. Rogito Pietro Sacchi. Era affittata al conte Bolognini, Confinava coi Bontempi a oriente, con uno stradello a sera, e col venditore ad ostro.

1609, 18 dicembre. Compra Marcello, e Gio. Battista Davia, da Giacomo, Giovanni Battista, e Nicolò de' Romanzi, una casa grande ed un altra piccola ad uso di forno, contigue, nella strada di S. Gervasio e Protasio dalla Volta dei Barberi, per L. 13300. Rogito Paolo Zani.

1622, 1 luglio. Comprano i chierici regolari minori della chiesa di S. Prospero, da Marcello del fu Gio. Battista Ferrari, una casa sotto S Gervasio, per L. 14000. Confina i creditori Bontempi, Antonio Dal Fuoco, Virgilio Ghisilieri mediante il vicolo, Giacomo Cavalca, e la strada di S. Felice. Rogito Giacomo Mondini.

1654, 16 marzo. Pietro Antonio Davia compra da Alessandro Maggiore Romanzi una casa grande rovinosa, che ha due ingressi, uno mediante portico in Strada San Felice, l' altro nel vicolo dei Beccari, pagata L. 11000, posta sotto S. Gervasio dalla Volta dei Barberi. Confina a levante e a mezzodì col compratore, a ponente col vicolo e con una casa con forno di Antonio Galeazzo Malvasia.

1632, 9 luglio. Pietro, e Antonio Davia, e Giovanni Locatelli comprano da Giulio Camillo Billoni una casa sotto S. Gervasio. Confina la Strada S. Felice, a destra dell' ingresso i chierici di S. Prospero, a sinistra D.Francesco Bindi, e di dietro il numero 1221 della via di S. Prospero. Rogito Carlantonio Mulla. Sembra l'osteria dei tre Gobbi, ora chiamata Europa.

1656, 7 aprile. Compra Gio. Battista e fratelli Davia da Antonio Galeazzo Malvagia una casa con forno in via S. Felice, sotto S. Gervasio e Protasio. Confina la detta via, i compratori, e il vicolo della Beccaria. Pagata L. 7000, delle quali pervennero L. 750 ai Maggi Romanzi. Rogito Marco Melega.

1658, 10 settembre. Compra Gio. Battista, e fratelli Davia, da Angelo Caraffa, una casa con bottega posta sotto i SS. Gervasio e Protasio, dalla Volta dei Barberi, per L. 4300. Confina Strada S. Felice, i Mastri a levante, e i compratori dagli altri lati. Rogito Costanzo Manfredi.