1391-1400

1391

(HB) Marco da Legnano quondam Giovanni, canonico di S.Pietro, viene scoperto in una congiura ed impiccato: si dice abbia rifornito Monte Tortore quando questo era in guerra con Bologna.

(W1) Antonio di Vincenzo recluta personalmente le maestranze per la costruzione di S. Petronio. Ciò è documentato dal gran numero di tagliapietre e lapicidi impegnati fin da quest'anno per il basamento della chiesa. Tali maestranze sono in gran parte d'importazione, in gran parte veneziane. Tra essi spicca Paolo di Bonaiuto Tayapiera d Veneciis in sancto Pantaleone magister lapidum istrianorum sive marmoreorum.

(W1) Viene terminato il palazzo della Mercanzia. Forse la statua della Giustizia è opera di Pier Paolo delle Masegne.

(W1) Luglio: non è ancora iniziata la lavorazione all'Incoronata della pala di S. Francesco, che ricorda la statua della Giustizia nella Mercanzia.

(W1) Luglio: si pensa al basamento di S. Petronio.

(PM) Mercoledì 8 febbraio (primo giorno di quaresima): Aberto da Este, signore di Ferrara, arriva in Bologna (da Ferrara) per andare poi a Roma in compagnia di Egano Lambertini, Cabrino Roberti da Ferrara, il maestro Armando dei Carri da Ferrara e molti altri cavalieri e scudieri.

(PM) Mercoledì 29 marzo: alle ore 23 ritorna da Roma Alberto da Este con tutto il suo seguito. Vengono ospitati nel vescovado. Vengono ricevuti dagli Anziani, che provvedono, a spese del comune, a tutti i bosogni di Alberto.

(PM) Giovedì 30 marzo: Alberto da Este con alcuni del suo seguito, cena con gli Anziani.

(PM) Venerdì 31 marzo: all'alba Alberto d'Este ed il suo seguito lascia Bologna per Ferrara, portando dietro due cavalli coperti di raso scarlatto e quattro pezzi di oanno lavorati a oro, dono degli anziani in nome del comune di Bologna.

(PM) Domenica 16 aprile, di sera, suonate le ore 24: Azzo di Giacomo degli Scardovi da Bologna, con un famiglio, feriscono a morte Ugolino di Bartolomeo Dalla Volta, della cappella di San Marino, mentre Ugolino procedeva per vie delle selle. Alle 3 di notte Ugolino muore per le ferite.

Durante la notte stessa Azzo ed il suo famiglio, Francesco da Venezia, sono catturati ed imprigionati.

(PM) Mercoledì 19 aprile: Azzo di Giacomo degli Scardovi viene decapitato in piazza Maggiore, mentre il suo famiglio viene decapitato nel campo del mercato.

(PM) Martedì 9 maggio: viene tagliata la testa, nella piazza del comune, a Cambio Boatieri, bandito e ribelle al comune, in quanto era venuto due volte con i suoi armati nel territorio del comune di Bologna bruciando molte case del contado. Cambio dava i suoi servigi al conte di Virtù.

(PM) Mercoledì 10 maggio: fra Basilio monaco, del monastero di S. Maria in Regola da Milano, viene condannato a prigione perpetua e interdetto dal divino ufficio in quanto, lasciando il proprio abito monacale, ha portato 6 some di farina ad Andrea castellano di Monte Tortore, ribelle e nemico del comune di Bologna, su richiesta di Marco, figlio di Giovanni da Lignano, amico di Andrea.

(PM) Venerdì 26 maggio: Giovanni Fantuzzi, dottore di legge e decretale, muore. Il funerale si tiene il sabato e viene sepolto nel convento dei frati eremitani di S. Giacomo.

(PM) Giovedì 15 giugno: viene impicato su forca altissima, nella piazza di Bologna, Marco, figlio naturale del famoso dottore Giovanni da Lignano. Marco era prete ad arciprete della pieve di (illeggibile), canonico di Bologna, cappelano del papa e dottore di decretale. La causa è la farina fatta portare a Montetortore.

(PM) 22 ottobre: viene annunciato alle ringhiera che alle ore 10 di notte del giorno prima i fratelli Pietro e Gherardo, signori del castello di Correggio, hanno consegnato le chiavi dello stesso ad Alberto Bianchi e a Corrado Brasgher, caporale e soldato del comune di Bologna, affinchè gli anziani ne possano prendere possesso.

1392

(HB) Il 4 ottobre l'abate di S.Felice, eletto vescovo di Bologna, celebra la prima messa in S.Petronio nella 4a cappella appena ultimata.

(HB) Sono tornati da Roma gli ambasciatori: Giovanni Canetoli, Musotto Malvezzi, Basotto Argelati.

(HB) Papa Bonifacio ha concesso l'indulgenza a tutti coloro che vanno a visitare le chiese (cittadini e rustici): S.Pietro, S.Sigismondo, S.Giacomo, S.Stefano, S.Domenico, S.Maria in Monte, S.Francesco e S.Petronio, e che fanno un'offerta in denaro al cantiere di S.Petronio pari alle spese di un viaggio a Roma secondo la propria classe sociale. Indulgenza il 4 ottobre a S.Petronio come per chi visita S.Marco nel giorno dell'ascensione o S.Francesco in Assisi per S.Francesco. Questa indulgenza vale per sempre.

(HB) Viene confermato lo studio a Bologna e vengono annullati tutti i debiti passati e tutte le sanzioni per la precedente rivolta, in cambio di 5.000 ducati all'anno per la camera apostolica. Inoltre conferma la sudditanza a Bologna di Imola, Cento, della Pieve e di Medicina. Vengono approvate tutte le leggi di Bologna non contrarie alla chiesa e permette ai religiosi di studiare legge (cosa fino ad allora non consentita).

(SN) La chiesa di S.Niccolò di Granaglione compare nell'estimo ecclesiastico delle chiese sottoposte alla pieve di Sùccida.

(14) Venono esentate dai quattro dazi (sale, imbotato, boateria, molitura) le popolazione impossibilitate a pagare ... propter guerrarum dispendia et mortalitates que fuerunt in civitate et comitatu bononiensi ... et propter tempestatem ocursam in certis partibus comitatus bononiensis..., a riprova della situazione già individuata 3 anni fa dal capitano di Casio, Malatesta Mattei.

(14) Viene istituito un secondo capitanato a Scaricalasino essendo considerato insufficiente quello di Casio poichè ... dum capitaneus ... ab una parte residet, baniti et malfatores ab alia se redeunt ... .

(D1) Esistono i decimari.

(F6) Viene ricordato negli elenchi ecclesiastici l'ospitale di S.Michele Arcangelo nel plebanato di Pitigliano, mentre la chiesa parrocchiale di S.Giacomo di Bombiana (Castel Leone) si trova nel plebanato di Sùccida.

(F6) Viene ricordato negli elenchi ecclesiastici l'ospitale di S.Giovanni Battista di Casio, sia la chiesa, sia lo xenodochio annesso: hospitale sive ecclesia.

(G4) La chiesa di Pieve del Pino viene chiamata S.Ausiani.

(G4) Nel decimario si legge S.Ausiani o S.Auxiani, tra le altre informazioni.

(G6) 27 agosto, riformag.: si concede ai frati serviti di costruire magno decori et ecclesie urbi un portico a fianco della chiesa in Strada Maggiore. Si tratta del portico richiesto a suo tempo da Taddeo Pepoli.

(G6) 8 agosto: padrea Andrea Manfredi èchiamato a collaudare il modello di Antonio di Vincenzo, che pretende maggiori compensi, a causa di modifiche apportate al progetto originale. Tali modifiche consistono nella cupola e nelle cappelle retrostanti.

(W1) Antonio di Vincenzo viene chiamato assieme ad Andrea da Faenza per periziare il polittico di S. Francesco. Antonio si esprime in favore di Pier Paolo delle Masegne.

(W1) Pier Paolo delle Masegne finisce di lavorare alla pala marmorea di S. Francesco.

(W3) Padre Andrea da Faenza viene chiamato dal comune per collaudare il modello di S. Petronio, opera di Antonio di Vincenzo.

(VO) L'ospitale di Castel di Casio, ubicato fuori delle mura del castello, dipendente dal monastero di Pratum Episcopi che ne elegge il rettore, è ricordato nell'elenco delle chiese della diocesi di Bologna.

(TO) Ambasceria presso il conte di Virtù: vanno Giovanni Lapi e Pietro Bianchi.

(PM) 27 febbraio, martedì di carnevale, viene fatto un grande torneo sulla piazza del comune. Due squadre con 40 uomini per parte, armati e vestiti nobilmente, si fronteggiano. Una squadra, vestita di bianco, è capitanata dal tedesco Corrado Brasgher, mentre l'altra, vestita di rosso, è capitanata da Giovanni Prendiparte (nel testo originale si legge Zamprimdiparti).

(PM) Giovedì 29 febbraio viene annunciata la pace tra il comune di Bologna, Firenze, Francesco Novello da Carrara, signore di Padova e loro alleati da una parte, ed il conte di Vortù, Francesco Gonzaga signore di Mantova e loro alleati dall'altra parte.

(PM) Lunedì 27 marzo viene tagliata la testa nella piazza del comune a Paolo di Michelino pellacano ovvero Callegaro, e a Maxino, figlio di Muzolino Ceuolla beccaro, poichè operavano in una maniera che a loro sembrava buona, per il bene comune, ma al reggimento della città no.

(PM) Giovedì 27 giugno: Francesco Gonzaga, venendo da Roma, verso le ore 23 entra nella città di Bologna e si ferma nel Vescovado.

(PM) Domenica 1 dicembre: il reverendo Bartolomeo Raimondi, già abate di S. Felice e di S. Maria in Monte, poi eletto dal popolo vescovo di Bologna e confermato da Bonifacio 9°, viene consacrato nella chiesa delle suore di S. Francesco fuori strada Santo Stefano, officiante fra Bartolomeo, vescovo dell'ordine dei frati minori. Segue corteo con ingresso in città e grande festa con gli anziani ed il popolo.

(CG) Viene revocato il bando a Francesco Parisi.

1393

(HB) Papa Bonifacio IX concede indulgenza a chi visita S.Petronio 40 volte in 7 anni nei giorni Natale, Circoncisione, Epifania, Resurrezione, Corpo di Cristo, Pentecoste, tutte le feste di Maria, la natività di S.Giovanni Battista, SS.Pietro e Paolo, Ognissanti e S.Petronio.

(HB) Pellegrino Zambeccari porta al papa per conto del comune un cavallo con paramenti del valore di 500 ducati.

(HB) Esiliato Ugolino Scappi (che va ad Ancona) ed i suoi seguaci sono allontanati dal consilio.

(HB) Francesco Ramponi con Ghisilieri, Gozzadini, Bentivoglio e Malvezzi e molti altri (più di 500) rovesciano il governo cittadino cambiando gli anziani ed eleggendone dei nuovi (tutti scacchesi). Bruciato in piazza il registro delle cariche, conservato in S.Giacomo.

(HB) Rientra Ugolino Scappi.

(S8) Viene inquisito (7 giugno) il medico inglese Walter Occam, che avrebbe sostituito una paziente deceduta con un'altra per fare alterare il testamento (!).

(W1) Andrea da Faenza vuole il portico che costeggia S. Maria dei Servi.

(W1) Si inizia a lavorare intensamente al basamento di S. Petronio. Antonio di Vincenzo commissiona sei delle otto sculture previste al veneziano Paolo di Bonaiuto, che ne esegue però solo tre.

(W2) Muore Giacomo Allegretti, astrologo.

(W3) E' finita l'ancona marmorea a bassorilievi in S. Francesco, opera di Jacobello e Pier Paolo dalle Masegne.

(W3) Viene iniziato il portico di S. Maria dei Servi.

(CA) Bologna invia a Stagno come castellano comandante la locale guarnigione Giovanni di Paolo olim Michele cum paghis quinque mortua computata cum stipendio 2 florini cum dimidio de camera pro singula paga in mense. (Condotta degli stipendiari, anno 1398).

(TO) Il comune dà in affitto la torre già dei Codigelli a Giovanni Calderini, al canone di lire 5 annue (dopo poco tempo il comune l'affitterà, assieme alla torre Dalle Perle, al notaio Pietro di Galisio per 12 lire annue).

(CA) Non dopo quest'anno: morta la contessa Caterina, la figlia Bamba riprende il contenzioso con gli ex fideles ed il capitano convoca le parti per vedere di risolvere la questione. Tutto finisce in nulla, tanto che Guzzano si costituisce in comune.

1394

(HB) Viene organizzato il monte della Pecunia del comune, pagando interessi annui a chi presta 100 ducati al comune. Sono conservati negli archivi di Bologna 5 libri di pergamena contenenti i nomi dei prestatori di denaro.

(SB) Istituzione dei XVI riformatori dello stato di libertà. Devono garantire la stabilità politica, ma di fatto si rendono strumenti dell'aristocrazia cittadina. Entra in scena Giovanni I Bentivoglio.

(53) Finisce il dominio di Guidinello degli Alberti in Castiglione. Il castello viene distrutto dai bolognesi. Sembrerebbe che il castello non sarà più ricostruito.

(G3) La pieve di S.Martino in Argine risulta già ricostruita e parrocchia, con ancora rinnovata influenza religiosa sui luoghi vicini. La famiglia Ramponi di Bologna ha il diritto di nomina del parroco.

(W1) (?) Si dà inizio alle lavorazioni delle grandi finestre sui fianchi di S. Petronio.

(W1) Finisce il periodo di lavoro alacre al basamento di S. Petronio.

(CA) I cittadini cha abitano o che abbiano abitato nel contado non possono essere gravati dal comune delle loro terre, ma hanno il diritto di ritirare il sale, sono obbligati a fare la guardia al castello e a ripararlo, dietro imposizione del comandante del castrum.

(VO) 16 agosto: il consiglio dei 600 impone regole edilizie per il Bagno della Porretta tali da favorire lo sviluppo del Bagno stesso e la permanenza dei forestieri: case, alberghi e ospizi devono essere fatti in sasso e vengono concessi incentivi per l'acquisto dei relativi terreni.

(TO) Giovanni Lapi è tra i 10 di balia, che hanno la facoltà di spendere i soldi del comune ovunque ve ne sia bisogno.

1395

(FI) Viene abbassata la torre dei Bonconsigli (Ger.) al borgo delle Banzole.

(E6) Viene decretato che l'esame di laurea in medicina verrà fatto da ora in poi in S.Salvatore e non più in S.Pietro.

(14) Nel Liber Provv. n,41 viene registrata nell'elenco dei nobili la domina comitissa Bamba de comitibus Albertorum uxor olim Ugolini de Panico.

(W8) Sono istituiti i Vicariati, che sostituiscono le Capitanerie. In valle di Savena vi sono i vicariati di Scaricalasino e Monzuno. Scaricalasino comprende i territori di Bisano, Campeggio, Caprenno, Cassano, Loiano,Lognola, Monghidoro e Scaricalasino, Pietramala, Roncastaldo, Scanello, Vergiano, Valgattara e Frasincò. Monzuno si estende su Anconella e Scascoli, Barbarolo e Poricli, Bibolano, Cadrecchia, Castel dell'Alpi e Zaccanesca, Livergnano, Monte Fredente, Monterumici, Brento e Sant'Ossano, Montorio, Lagugliara, Ello e Brigola, Poggio Russi, Qualto, Ripoli, Sivizano, Stiolo, Trasasso, Valle.

(W8) Viene spostata una sede di vicariato da Altedo a Minerbio.

(PM) 22 febbraio: tra le ore 21 e 22, don Antonio, rettore della chiesa di S. Paolo di Massa Lombarda viene imprigionato in gabbia nella piazza del comune. Simultaneamente nella stessa piazza vengono impiccati due uomini dello stesso castello (non è chiaro dal testo se si tratta dello stesso castello di Massalombarda) perchè loro amici avevano ucciso tale Zudio Guoro, abitante in quel castello di fronte alla rocca, dopodi chè avevano rubato i suoi avveri, arso i suoi libri.

(PM) 25 febbraio: di notte don Antonio della chiesa di S. Paolo di Massalombarda viene liberato dalla gabbia e rinchiuso nelle prigioni del comune.

(PM) Sabato 3 aprile: viene giustiziato Giacomo figlio di Ugolino di Borgo Panigale della guardia di Bologna. Viene appiccato vivo e nudo per i piedi ad una forca montata su un carro assieme a due cani vivi, uno davanti e l'altro dietro, dai quali viene morsicato continuamente. Intanto viene tanagliato, facendo due giri intorno alla piazza, infine viene condotto alla piazza del mercato dove con un falcione gli vengono tagliate le mani e poi viene squartato in quattro pezzi ed i pezzi gettati in un grande fuoco e le ceneri infine disperse al vento. Questo perchè Giacomo nell'ottobre passato aveva ucciso il padre colpendolo con una forca alla testa e poi mettendogli i piedi sulla gola.

(PM) Lunedì 14 settembre: viene seppellito Egano figlio di Guido Lambertini nel monastero dei frati minori. Al funerale presenzia il capitano del popolo e molti altri cavalieri e dottori.

1396

(HB) l'11 ottobre muore padre Andrea da Faenza, frate dell'ordine dei servi. E' stato sepolto davanti all'altare maggiore di S.Maria dei Servi: aveva ricostruito il convento dei servi ed aveva innalzato il porticato davanti alla chiesa.

(HB) Matteo Griffoni, podestà di Imola, ha fatto costruire una croce all'ingresso di Castelbolognese sulla via ora detta dei Griffoni.

(S2) Regolamentazione sul Dazio del Sale. Alcune aggiunte si riferiscono in modo particolare agli alberghi della città e del contado. Si può notare che a parità di prezzo nel contado si acquista una quantità inferiore di sale. Forse per la manutenzione dei depositi del sale ('caneve') distribuite in:

Castelfranco,

S.Giovanni,

Crevalcore,

Galliera,

Cento,

Minerbio,

Budrio,

Castel S.Pietro,

Scaricalasino,

La Pieve (?),

Medicina e Ganzanigo,

Monzoni,

Casi e

Savigno,

e in altri luoghi dove il conduttore del dazio del sale ritenga necessario. In città risultano le seguenti Hostarie:

(Sono indicate le corbe di sale necessarie)

lo hostiero da la Spada 2

" da l'anzelo 1

" dal boe 2

" de la donzella 0.5

" da la cerva 1

" de Sampiero 2

" da la scuva 0.5

" da l'ocha 0.5

" dal cervo 0.5

" dal capello 2

" da Sam Zorzo 2

" da la coppa 0.5

" dal carro 2

" dal gamello 1

" dal porcho 1

" da la serena 1

" da la scarsella 2

" dal giglio 2

" da la columba 0.5

" da la croce e da la roxa 0.5

" dal sparviero 0.5

" dal papagallo 1

" da Sancta Catelina 1

" dal falchone 2

" da lione 5

" da la luna 10

" dal saraxino 0.5

" da le chiavi 2

Dino da la croxe 2

lo hostiero dal cane 0.5

" da la campana 2

" da la simia 0.5

La flessione rispetto al 1294 è probabilmente dovuta alla peste del 1348 Nel contado la situazione di osti ed alberghi è la seguente:

Lo hostiero uno o più da

Sam Zorzo de Piano 2.5

" da Sam Piero in Caxale 1.5

" dal Pozo de Rognadegho 5

" da Cortexella 1

" da Funi 1

" da Castagnolo 1

" da Surixano 1

Albergo dal porto

Machagnano 2.5

" dal Ponte Poledrano

overo de la Riza 1.5

" da la Peola 3

" da Malalbergo 4

Lo hostiero uno o più

da Cento 2

" da La Pieve 1.5

" da Argele 0.5

" de fora de la porta de

Sam Felixe

in fino al ponte da Reno 2

" dal borgo da Panigale 2

" da Lavino suo la strada

da Sam Felixe 0.5

Lo Stancaro e Formaglino 2

Lo hostiero uno o più

da Unzola 2

" da le Turri de la Samoza 1

" da Castelfrancho 3

" da Crespellano 0.5

" da Zola 1

" da Sam Zohanne Impersexedo 4

" da fuora de la porta

del Peradello 2

" da Caxalechio da Reni 1.5

" dal Castello del Veschovo 2

" da Suibano 1

" dal Vergado 2

" da Caxi 2

" da Sam Rofello 1

" da Pianoro 5

" da Livrignano 1

" da Sabioni 1

" da la Guardia 1

" da la Loyano 3

" de Piem de Maxena 1

" da la Fratta 0.5

" da Romcastaldo 3

lo hostiero

da Scaregalaxeno 2

" uno o più dal Cavrenno 1

" da Prietamala 2.5

" dal ponte de Idexe

de zà e de là 4.5

" da la Quaderna 1

" da Sam Nicholo

de Varegnana 1

" da Castello Sam Piero 3

" da Bilieme 0.5

" da Castenaxi 1

" da Budrio 1

" da Medexina e Ganzanigho 2

" da Minervio 1

" da Altedo 1.5

Nel contado è compito del massaro distribuire il sale tra gli ostieri.

(OT) Vimignano fa comune assieme a Vigo, Savignano, Verzuno e Montione.

(G6) 13 ottobre: muore il generale dei serviti, padre Andrea Manfredi da Faenza. Rimangono fermi da questa data i lavori per la chiesa di S:Maria dei Servi. Rimarranno fermi per circa 30 anni.

(G6) Giugno: il padre Andrea Manfredi è obbligato a letto dalla malattia che lo porterà alla morte.

(W3) Si interrompe momentaneamente (la costruzione verrà ripresa nel 1425) la costruzione della chiesa di S. Maria dei Servi.

(TO) Giovanni Lapi (o De Lapis) cessa di essere docente all'università.

(TO) Pietro Lapi, priore generale dei frati gaudenti, compie per conto del comune, una difficile missione politica a Firenze.

(TO) 30 giugno: rogito stilato dal notaio Antonio Monterenzi relativo all'acquisto di una casa già dei Caselli compiuto da Matteo Papazzoni, in strada Maggiore.

(CG) Bartolo Parisi è oratore in Romagna.

1397

(HB) Bologna strappa Nonantola e Bazzano al marchese di Ferrara.

(S8) L'inglese William Hull è rettore degli studenti di legge.

(82) Si può ritenere che esistano già costituiti i Collegi di Diritto.

(W1) Antonio di Vincenzo intrattiene rapporti con il mercante Bartolomeo Bolognini, che è soprastante alla fabbrica e che commissiona la quarta cappella di levante in S. Petronio.

(W3) Antonio di Vincenzo inizia la costruzione del secondo campanile (finito nel 1405) di S. Francesco.

(CA) Nel camugnanese sono organizzati i seguenti nove comuni:

Camugnano di San Martino (l'attuale Camugnano) e Camugnano di Carpineta (l'attuale Carpineta),

Guzzano e Mangone (o Mogone),

San Damiano e Mogne,

Verzuno, Monzone e Vimignano,

Vigo e Savignano Longoreno,

Stagno,

Bargi,

Montacuto Argazie e Burzanella,

Traserra.

(TO) 8 gennaio: gli eredi di Nanne Clarissimi vendono la casa con torre già dei di Bertolotto ai fratelli Giovanni e Luca Sibaldini per la somma di 700 lire (rogito di Antonio Monterenzoli).

1398

(HB) Il nobile Carlo Zambeccari, legista, informato delle trame di Nanne Gozzadini, che voleva impadronirsi del governo, accorre in piazza con parecchi seguaci, tra cui Giacomo Griffoni. Vengono bruciati i registri delle tasse per impedire che Nanne Gozzadini se ne serva (anche i registri delle cariche).

(HB) Il nuovo governo intima a Nanne di presentarsi in piazza, ma egli rifiuta. Lo va a prendere a casa il podestà Matteo Griffoni, che gli garantisce l'immunità. Viene sanato il rivolgimento anche con matrimoni. Alcuni seguaci di Nanne vengono però esiliati.

(HB) Sono rientrati in città: Bartolomeo da Saliceto (con il figlio Giacomo), Giacomo Isolani, il conte Leonardo da Panico, Opizzo Galluzzi, Antonio Galluzzi, Giacomo Galluzzi, Pietro Albergati, Nicolò Albergati, Nerino Galluzzi e molti altri.

(S1) Crolla il corridore sulla torre Asinelli a causa di un incendio. nella notte di S.Lorenzo (secondo il Mattiolo).

(S8) La cappella di S.Tommaso Becket è abbandonata e viene anche demolito il muro divisorio che la separava dalla chiesa di S. Salvatore sul Campo Lungo (via IV Novembre).

(C3) Contratto di permuta di alcune terre in cui S.Barbaziano risulta come priorato di ecclesiasti.

(W1) Si pone mano alle decorazioni dei finestroni di S. Petronio.

(W1) Muore il lettore e magistrato Lorenzo dal Pino. Il suo sepolcro è opera di Paolo di Bonaiuto.

(CA) Il castello di Stagno ha una guarnigione di 5 uomini armati.

(TO) Il Comune acquista l'ultima parte della torre degli Asinelli.

(TO) 10 agosto: incendio che riduce in cenere il castellaccio in legno a metà della torre degli Asinelli. L'incendio è causato dalla lumiera accesa in cima alla torre, che, a causa della disattenzione del custode, appicca fuoco alla piattaforma in legno in cima, per poi propagarsi alle altre parti in legno.

(TO) Giovanni Lapi (morirà il giorno 8 gennaio 1402) e Francesco Foscarari vanno ambasciatori presso i Da Carrara, signori di Padova.

1399

(FI) Viene venduta la torre Cazzanemici dall'Orso in via Galliera.

(FI) Viene abbattuta l'abitazione di Antonio Dalle Caselle in piazza de' Leprosetti, per avere venduto il castello di Solarolo ai Manfredi.

(FI) Giacomo di Pietro è Massaro dell'arte dei Bombasari, ora unita a quella dei pittori (Giacomo è pittore).

(HB) Viene esiliato il dott. Francesco Ramponi e molti altri.

(HB) Scoppia la peste in città: muore Carlo Zambeccari, Giacomo Griffoni, Opizzo Liazzari. Dopo la loro morte il loro partito ha perso terreno.

(HB) Giovanni Bentivoglio e Nanne Gozzadini provano a fare entrare i maltraversi e a strappare il potere a Carlo Zambeccari. Avevano già conquistato porta S.Donato per fare entrare il conte di Barbiano, ma la cosa è stata scoperta e i Bentivoglio e il Gozzadini si sono consegnati in cambio della vita.

(HB) Vengono esiliati: Giovanni Bentivoglio (a Zara), Andrea a Carpi, Bente di Andrea a Parigi, Nanne Gozzadini a Genova.

(HB) Il conte Giovanni di Barbiano, di notte, fa razzia nel territorio Bolognese e avvengono molti stupri. L'esercito bolognese fa rappresaglia e cattura tutti i conti di Barbiano a Vignola. Uno di essi muore di morte naturale nella torre in fondo all'orto degli anziani, mentre gli altri sono stati tutti decapitati.

(HB) Giovanni Ghisilieri è stato decapitato in piazza per una congiura, mentre tre complici sono stati impiccati.

(HB) Arriva dal piemonte la devozione dell'abito bianco: il vescovo di Modena erige 2 altari sul ponte del Reno a Borgo Panigale. vi sono 25.000 devoti che assistono. Nel mese di Agosto.

(HB) Il vescovo di Bologna accompagna la processione verso Imola. Si parla di una miracolosa resurrezione del parroco di Paderno ad opera della Madonna vestita di bianco.

(HB) Si rileva che essendovi promiscuità in queste processioni, parecchi ne hanno approffittato...

(HB) In ottobre declina il partito degli Zambeccari. Il partito popolare e gli artigiani, con Ugolino Scappi in testa, invadono la piazza. Viene saccheggiata la casa di Nicolò Zambeccari. Molti vengono esiliati mentre rientrano Francesco Ramponi, Nanne Gozzadini, Ludovico di Monterenzio, Giovanni Bentivoglio e molti altri.

(HB) Il conte Antonio di Bruscolo è stato trascinato dalla casa di Francesco Ramponi, che egli abitava, e condotto in piazza per essere impiccato. Egli si è opposto con tutta la sua volontà ed è stato finito a bastonate.

(HB) Il 27 dicembre Giovanni, Bente Bentivoglio e Nanne Gozzadini sono padroni della piazza. Durante la rivolta sono morti: Azzo Buvalelli (un capo dei Notai), Paolo di Bartolomeo di Saliceto, Giacomo Magnani. Sono stati cacciati dalla città: Bartolomeo da Saliceto, Giacomo di Bartolomeo da Saliceto, Bernardino Zambeccari (dottore), Giovanni Cattanei di Castel S.Pietro (dottore), Nicolò Zambeccari (banchiere), Guido da Manzolino (notaio).

(HB) Gaspare Bernardi e Antonio Caselli consegnano per tradimento Solarolo ad Eustorgio Manfredi. Sono stati banditi, raffigurati in modo sconcio nel postribolo, le loro case spianate e la piazza ricavata destinata al mercato degli asini e multato chi vendeva o comprava asini altrove.

(HB) Muore il dottore il legge Andrea Bovi e viene sepolto nel primo chiostro di S.Francesco.

(HB) Bruciano tutte le parti in legno della torre degli Asinelli per trascuratezza del custode. Vengono rifatte le scale a spese pubbliche ed anche i merli e la torretta in cima.

(S1) Terremoto che fa crollare l'armatura degli Asinelli con corrittore et il camerino di legno della campana, il 20 luglio.

(FB) Forse sono già complete le prime 8 cappelle (4 per parte) di S.Petronio.

(24) In seguito al tradimento di Astorre Manfredi, che si è impadronito del castello di Solarolo, il comune di Bologna si riprende quanto donatogli in città tra cui le case e la torre dei Conoscenti.

(14) Il ponte di Savignano, ricostruito nel 1371, deve essere riparato nuovamente.

(W1) Il pittore gotico Giovanni da Modena (che dipinge in S. Petronio) è ricordato in Milano e forse intrattiene rapporti con il milanese Giovanni Alcherio.

(W1) Si pone mano alle decorazioni dei finestroni di S. Petronio.

(W1) Terremoto a Bologna: crollano circa 40 metri del muro di cinta del palazzo del Comune.

(W3) Moto dei Bianchi, società confraternale che si affianca ai vecchi e nuovi battuti e ai Laudesi. Il loro motto è "misericordia e pace".

(W3) La compagnia dei Laudesi del borgo di S. Felice adotta l'abito bianco ed assume il titolo di S. Maria della Misericordia.

(CA) Il castello di Bargi ha una guarnigione di 6 uomini.

(TO) Documentata una torre di proprietà del comune, avuta dai Conoscenti (il palazzo Conoscenti fu costruito nella prima metà del Trecento dal facoltoso Alberto Conoscenti. E' probabile che la torre, preesistente, sia quella che due Albari si divisero nel 1286), e dal comune ceduta in enfiteusi quest'anno ai confinanti Ghisilardi. Il palazzo con annessa torre è indicato come posto in cappella S. Abdree de Platisiis et sancti Luce de Castello.

(PM) In quest'anno c'è la compagnia dei bianchi.

(PM) Grande mortalità di uomini, donne e bambini.

(TO) Giovanni Ghisilieri viene decapitato in piazza per avere congiurato contro Carlo Zambeccari. Assieme a lui finisce sotto il boia Gherardo Gisilieri.

(CA) I fratelli Berto, Giovanni, Stefano di Guglielmo Elmi di Carpineta, abitano a Carpineta e discendono dal maestro comacino Guglielmo del fu Guglielmo di Como. Sono autori di torri e case torri della zona.

(PM) 20 gennaio, alla sesta ora di notte si irrompe (il testo originale non è chiaro. Non si capisce se c'è un intervento del capitano del popolo per proteggere Francesco Ramponi o se per allontanarlo da Bologna) nella casa di Francesco Ramponi, infermo e ammalato di gotta. Il Ramponi viene portato nella casa del capitano del Popolo e alle ore 8 viene portato fuori Bologna da Strada Maggiore. Viene confinato ad Imola e poi a Forlì ed infine a Padova presso Francesco Novello da Carrara.

(PM) 20 gennaio: vengono confinati Zorzo dei Bonsignori, Giovanni della Ringhiera e Nicolò Mucighino cambiatore, detto dei Gozzadini.

(PM) 11 marzo: alla sera vi sono tumulti nella piazza e si protraggono per tutta la notte.

(PM) Giovedì 13 marzo: di notte alle ore 5 vengono confinati: Nanne di Gabione dei Gozzadini, Andrea Bentivoglio e suo figlio Bente, Giovanni figlio di Simone da San Giorgio ed infine Giovanni, figlio di Toniolo dei Bentivoglio.

(PM) Lunedì 31 marzo: tumulti nella piazza di Bologna che si protraggono per alcuni giorni.

(PM) Giovedì 3 aprile: alle ore 21 vengono impiccati nella piazza del comune Dondo, figlio di Giacomo Dondi, speziale e Guido di Soldana, calzolaio e anche ortolano della cappella di S. Donino, fuori porta S. Donato, a causa di alcune parole che questi avevano detto con altri cittadini contro la volontà del Reggimento. E' capitano del popolo Giovanni de' Panciatichi da Pistoia. L'impiccagione avviene senza suono della campana, ma viene letta la loro condanna sopra la piazza nella casa anticamente residenza degli anziani sopra la scala che va nel palazzo della Ragione dal lato di oriente (il testo dice letteralmente dal lado de domane), ovvero dalla parte che guarda la via Orefici.

(PM) 21 aprile: Filippa, figlia di Francesco Ramponi, dottore di legge, e Giovanna, figlia di Giovanno di Desolo dei Ghisilieri, moglie di Rodolfo Ramponi, Rodolfo Ramponi stesso e 13 figli tra maschi e femmine, con fanti e fantesche, volendo seguire Francesco Ramponi in esilio, non potendo passare per la Romagna per ragioni di sicurezza, vanno in nave a Ferrara, e da Ferrara a Ravenna, e finalmente a Forlì, dove in questo momento è confinato il Ramponi. Lasciano a curare le cose della loro casa Antonio di Nane Rustigani, sarto, dalla quale casa viene scacciato quando i beni di Francesco Ramponi vengono confiscati ed in quella casa prende posto il conte Antonio da Bruscolo con la sua famiglia.

(PM) 2 maggio, venerdì: muore Francesco Foscherari cambiatore. Viene seppellito la domenica seguente in S. Domenico con funerale grandioso e pubblico.

(PM) Giovedì 12 giugno: muore Ser Pietro Dallolio, calchulo del comune e notabile cittadino. Il giorno seguente, di mattina, viene portato e seppellito in S. Domenico.

(PM) 3 luglio: all'ora terza viene tagliata la testa nella piazza del comune a Gherardo di Giovanni di Desolo Ghisilieri e vengono impiccati Pietro Rosso beccaro, Marco Boschetto dei Boschetti, Baldone famiglio degli anziani, che serrava le porte della città. La causa delle sentenze sono alcune ambasciate date e ricevute da Giovanni di Toniolo Bentivoglio, ribelle del comune. Alla lettura della sentenza avviene un fuggi fuggi generale con perdite di cappucci, mantelle e panni in quantità.

(PM) 16 luglio: muore Paolo figlio di Lenzo dei Cospi, notaio e procuratore della corte del vescovado. Viene seppellito oggi stesso sotto alla scala vicino alla fonte battesimale verso l'altare di S. Paolo nella chiesa di S. Pietro maggiore.

(PM) 20 luglio: la domenica di notte, tra il 20 ed il 21 luglio vi sono forti scosse di terremoto che fa suonare più volte la campana grossa del comune. Intanto un forte rossore si spande per il cielo spaventando grandemente i cittadini. Più di dieci ertiche di merli del muro dell'orto e del palazzo dei signori si rompono (cadono il giorno 14 agosto).

(PM) Lunedì 21 luglio: muore Giovanni di Cristoforo Dati merciaio e mercante della cappella di S. Michele del Mercato di Mezzo. Giovanni ha fatto fare un altare nuovo in S. Pietro e lascia per testamento che tale altare si officiato sempre dal rettore di S. Michele del Mercato di Mezzo.

(PM) La sera di S. Lorenzo si incendia la torre degli Asinelli e la campana che è in cima cade per tutta la torre e si fonde per il calore. Tutti gli artigiani di porta Ravegnana chiudono e vuotano tutte le loro botteghe per timore di disastri causati dalla torre.

(PM) 13 agosto: il conte Giovanni da Barbiano, assiema a Cosellese, il Bolognino Picinino, il conte Lippazzo, il conte Sbandezato, con molta gente a cavallo, con il proposito di andare al castello di Vignola, compino razzie e fanno stupri. Il comune invia contro di loro la compagnia della Rosa, al soldo del comune, ed i conti di Barbiano vengono tutti catturati.

(PM) 22 agosto: i conti di Barbiano vengono condotti dentro alla città. Tommasino Crivello, a capo della compagnia della Rosa, li conduce e li controlla. Poi vengono rinchiusi nella torre accanto al palazzo dei signori e ne viene murata la porta e le cose da mangiare vengono loro calate dall'alto.

(PM) Lunedì 25 agosto: il capitano del popolo fa tagliare la testa a Cosellese nella piazza del comune.

(PM) 25 agosto: entrano 50 ambasciatori della compagnia Bianca della Misericordia, tutti vestiti di bianco loro ed i loro cavalli. Chiedono al comune il salvacondotto per il passaggio della compagnia, ora ferma a Modena.

(PM) 26 agosto: i 50 ambasciatori della compagnia bianca della Misericordia tornano a Modena con la risposta positiva del reggimento di Bologna.

(PM) 2 settembre: arriva in processione la compagnia Bianca della Misericordia da Modena e si accampa a Borgo Panigale, vicino al ponte sul Reno. Accorrono molti bolognesi a vedere tale compagnia così devota e si stimano circa 5000 presenti alla messa solenne officiata a Borgo Panigale. Finita la messa la compagnia ritorna a Modena, salvo una brigata di loro che rimane per proseguire fino a Roma.

(PM) 6 settembre: la brigata rimasta della compagnia Bianca inizia la Cerca con i Bolognesi, per la quale ricevono l'aiuto del comune che mette a disposizione 4 gonfaloni (uno per quartiere) per potere mettere ordine nelle operazioni. La cerca dura 9 giorni.

(PM) 15 settembre: avendo già inviato i bolognesi 100 uomini a cavallo vestiti di bianco a Imola per chiedere il salvacondotto al signore di quella città per potere celebrare la messa sul suo terreno, salvacondotto già ottenuto, quasi tutto il popolo di Bologna, tutti vestiti di bianco, seguendo tutte le cappelle, ciascuna il gonfalone del suo quartiere, esce da porta Maggiore per andare a Imola. Viene inviato Messer Alberto da Ozzano. Esce per prima il quartiere di porta Stiera, e poi, intervallati di un'ora uno dall'altro, escono i quartieri di porta San Procolo, il quartiere di porta Ravegnana ed infine il quartiere di porta S. Pietro. Vi è una grande quantità di carri con viveri e beni e si deve inviare una scorta armata per proteggere i devoti da attacchi di nemici come quelli di Barbiano ed altri.

(PM) 9 settembre: muore Opizzo di Giovanni Liazari, personaggio notabile vicino a Carlo Zambeccari.

(PM) 16 settembre: muore il cavaliere di corte Lorenzo, detto lo Spazza Buffone (?), figlio di Bitino da Laxedo da Budrio. Viene seppellito il giorno seguente nel monastero di San Domenico.

(PM) Sabato 27 settembre: vengono decapitati nella piazza del comune il conte Giovanni di Barbiano, il conte Lippazzo, il conte Sbandezado, il Bolognino Piccinino del borgo di San Pietro a cura del vice capitano del popolo. La causa è la serie di razzie fatte nel passato mese di agosto, approffittando anche dai fuoriusciti di Bologna che tentavano di sfuggire ad una epidemia..

(PM) 3 ottobre: arriva la notizia che il castello di S. Agata di Romagna, già sotto Bologna, è stato perso a causa dei difensori che hanno fatto guardia in maniera inefficace.

(PM) 4 ottobre: muore Zanocchino Malvezzo dei Malvezzi e viene seppellito in San Giacomo dei frati Eremitani.

(PM) 7 ottobre: muore e viene sepolto in S. Francesco il notaio Francesco Bruni. Muore anche Messer Andrea dei Boi, dottore di legge e viene seppellito il giorno dopo.

(PM) 8 ottobre: muore Giovanni Manzolo dei Manzoli, notaio e procuratore, cittadino notabile di Bologna.

(PM) 10 ottobre: muore e viene seppellito nella chiesa di San Martino dei frati del carmine Liazaro di Giovanni, fratello di Opizzo.

(PM) 11 ottobre: alla sera prima di mezzanotte muore il venerabile Andrea da Soncino, dottore in Decretale e vicario per lungo tempo al vescovado di Bologna. Il giorno dopo (12 ottobre) viene seppellito nella sacrestia nuova di S. Pietro maggiore, presso l'altare a destra.

(PM) 13 ottobre: muore Bente figlio di Andalo dei Bentivoglio, dottore di legge, mentre era a Fagnano del Sellaro, dove viene sepolto.

(PM) 14 ottobre: muore Francesco Ghisilieri, dottore di legge, impegnato nell'ufficio della balia del comune di Bologna. Viene seppellito il giorno dopo.

(PM) 16 ottobre: muore messer Niccolò di Bombarone, padre dell'arcivescovo di Monteveglio, nella città di Bologna.

(PM) ?? ottobre: muore fra ??? dei Foscherari, dottore in legge e priore e generale dell'ordine dei croxachieri e viene sepolto presso questi frati fuori porta Maggiore.

(PM) Domenica 19 ottobre: viene seppellito con grande onore Carlo Zambeccari in S. Francesco. L'officio funebre viene celebrato da fra Bartolomeo vescovo, figlio di Pietro Strazzarolo.

(PM) 26 ottobre: viene seppellito al monastero dela carità in S. Felice fra ????, arciprete di Monteveglio, figlio di Niccolò di Bombarone.

(PM) Lunedì 27 ottobre (vigilia di S. Simone e Giuda): quasi tutto il popolo delle arti della città di Bologna, tutti armati, accorre alla piazza ed al palazzo dei signori e da quello cacciano Niccolò Zambeccari, gonfaloniere di Giustizia e altri degli anziani sospetti per essere dei Grassi (?) e della parte di Carlo Zambeccari e di Opizzo Liazzari. Nuovi anziani vengono insediati e vengono rinnovate tutte le guardie alle porte ed ai castelli del contado. E' colpo di stato. Il primo bando del nuovo reggimento riammette in città tutti i confinati, ai quali vengono restituiti tutti i beni precedentemente confiscati. Più volte vengono suonate le campana grossa dell'arengo e quella del popolo. Il vice capitano del popolo, molto odiato per avere diretto parecchie esecuzioni, si nasconde ed infine riesce a fuggire, mentre la sua casa viene devastata. Per fare buona guardia tutti gli artigiani chiudono le loro botteghe per tutta la settimana, setacciando la città con tante compagnie per volta. Questo stesso giorno una gran brigata di popolo a piedi e a cavallo corre ad una casa di Francesco Ramponi, che confina con la sua abitazione e con quella di Ugolino Scappi, nella quale casa il conte Antonio di Bruscolo era stato posto dal reggimento deposto. Antonio, infermo a letto, viene trascinato per le Mercerie fino alla piazza con il fine di essere impiccato. Antonio si oppone fieramente a punto tale che il boia non riesce a fargli salire la scala della forca, ma è costretto a legarlo in maniera tale che tocca quasi con i piedi per terra. Allora uno dei presenti con un colpo solo di spada colpisce il conte alla testa fendendogliela fino ai denti. La sera viene portato all'ospedale (della Morte).

(PM) 29 ottobre: viene seppellito Giovanni di Desolo dei Ghisilieri.

(PM) 29 ottobre: muore Conte dei conti di Panico ed il suo corpo viene portato a Panico presso la cui pieve viene seppellito il 31 ottobre.

(PM) Giovedì 4 dicembre: Tommaso, figlio di Ugolino Scappi, avendo preso l'abito dell'ordine dei frati croxadi, per interessamento di papa Bonifacio IX, assume la direzione del monastero di questi frati, fuori porta Maggiore, e viene fatta una cena solenne.

(PM) 26 dicembre: corre voce tra il popolo minuto che Nanne di Gabbione Gozzadini, Giovanni da Lodovico di Monterenzo e Giovanni di Toniolo Bentivoglio fanno raccolta e adunanza di gente di campagna e città in casa loro. Gli uomini delle compagnie delle arti accorrono in piazza armati ed avvengono tumulti. Suona a stormo la campana grossa dell'Arengo e quella del popolo e tutti gridano "viva il popolo e le arti". Temendo di perdere il potere questi fanno attenta guardia dala sera a tutta la notte seguente. Si tiene un consiglio segreto dove si delibera che i sospetti golpisti che si radunano nelle case sopra dette devono essere presi ed uccisi. Oltre a ciò i tre cospiratori avrebbero dovuto essere o uccisi o confinati di nuovo, aggiungendosi agli ancora confinati Andrea Bentivogli e Bente suo figlio.

(PM) Sentendo qunanto è stato deciso, Nanne Gozzadini, Giovanni di Monterenzo Giovanni Bentivoglio e Bente con tutti i loro amici e seguaci, non tanto per deporre lo stato delle arti, quanto per non essere uccisi o confinati il 27 dicembre armati accorrono in piazza, sempre gridando "viva il popolo". In questa maniera, con grande onore, rimasero sani e salvi in casa loro, accostandosi al popolo delle arti e avendo deposto la parte maltraversa. Viene catturato Bartolomeo da Saliceto, dottore in legge, Giacomo suo figlio, il cambiatore Andrea dei Tomari, il mercante Merchione di S. Gabriele dei Manzoli. In seguito i due da Saliceto vengono confinati, mentre gli altri vengono rilasciati. In questi tumulti vengono ferite le seguenti persone: Paolo Nappi che è tra gli anziani; Paolo figlio di Bartolomeo da Saliceto, che muore a causa delle ferite; il cavaliere Ramberto Baciglieri assieme ad un suo figlio e ad un suo famiglio; il notaio Azzo Buvalelli, che muore subito; Giacomo figlio di Matteo Magnani che muore il 30 dicembre; Donino da Vallare che muore; l'armaiolo Guglielo dalla Maglia. Galeotto da Raigosa per paura si nasconde sopra una bredada nel palazzo dei signori sopra all'altare nella sala di sopra. Cadde a terra con tutta l'armatura e schomachosse tutto e schavezosse una gamba e si fa portare a casa in un mastello e si slava grazie alla difesa di Giovanni di Antoniolo dei Bentivogli.

(PM) 18 dicembre: ritorna tutta la famiglia del dottore di legge Francesco Ramponi dalla città di Padova.

(PM) 30 dicembre: rientra in città Francesco Ramponi.

1400

(HB) Il frate bolognese Antonio Sireni (generale dei Carmelitani) muore ed è sepolto davanti all'altare maggiore di S.Martino.

(24) Il comune concede in enfiteusi perpetua a Stefano Ghisilardi le case e la torre che furono dei Conoscenti.

(W1) Bartolomeo Bolognini fa già collocare ad Antonio di Vincenzo la propria lastra tombale nella cappella Bolognini in S. Petronio.

(W1) Alla sequenza di figure di profeti e di santi prevista sotto i finestroni di S. Petronio collaborano il "maestro del Battista" (almeno quattro rilievi: S. Giovanni Battista, S. Filippo, Re David, Profeta), il "maestro del Sansone" (almeno tre rilievi: S. Caterina, Sansone, Profeta) e soprattutto Giovanni da Modena.

(W1) Si pone mano alle decorazioni dei finestroni di S. Petronio.

(W1) Andrea da Fiesole è probabilmente l'artefice della tomba terragna che si trova nella cappella Bolognini in S. Petronio.

(PM) 12 settembre, domenica: prima del giorno muoiono Giovanni, mercante e drappiere, e Francesco, fratelli e figli di Berto Parisi mercante. La stessa domenica sono seppelliti dopo l'ora del vespro.

(PM) 10 gennaio: muore il dottore di legge Giovanni di Ugolino Scappi. Funerale in pompa magna officiato da fra Bartolomeo dei frati minori. Viene seppellito tutto vestito di bianco in una arca nuova posta sotto la scala che va dalla porta dei leoni alla sacrestia nuova.

(PM) 31 gennaio, domenica sera: terremoto che causa molta paura.

(PM) 3 marzo, primo mercoledì di quaresima: terremoto e grande paura. Gli effetti sono però limitati all'agitazione dei liquidi nei recipienti.

(PM) 3 marzo: si comincia a fare i ponti di legno per voltare la chiesa di S. Pietro Maggiore, a spese del vescovo, fra Bartolomeo dei frati minori.

(PM) 22 marzo, lunedì: il marchese Niccolò d'Este, signore di Ferrara e Modena, viene in città per compiere un suo voto presso la chiesa di S. Maria in Monte. Deve avere circa 18 anni.

(PM) 23 marzo: Niccolò d'Este cena con gli anziani nel palazzo.

(PM) 24 marzo: Niccolò d'Este ed alcuni suoi cortigiani cenano al monastero dei frati di S. Michele in Bosco.

(PM) 25 marzo: Niccolò d'Este cena in casa di Nanne e di Bonifacio di Gabbione dei Gozzadini in Strada Maggiore.

(PM) 26 marzo: dopo avere donato a S. Maria in Monte una statua di cera quasi a grandezza naturale, il marchese Niccolò d'Este torna a Modena.

(PM) 15 luglio, giovedì: viene impiccato Lunardo Canestraro, fuori la porta S. Vitale, vicino alla casetta della Gabella, in quanto ha confessato al capitano del popolo di avere truffato il comune per centinaia di Bolognini lavorando egli stesso presso la Gabella.

(PM) 17 luglio, sabato: viene impiccato dal capitano del popolo nella piazza del mercato Francesco Bidello, avendo detto parole contro l'onore del Reggimento a Ghillino da Argelato, dottore di legge a Padova.

(PM) 18 luglio: muore Paolo figlio di Niccolò e fratello di Rumio da Castello, a causa di un calcio di cavallo. Paolo era ufficiale della guardia e della balia di Bologna.

(PM) 21 luglio: essendovi una epidemia in Ravenna, Gaspare Malvezzi, podestà in Ravenna, si è appestato. Si è fatto portare a Bologna così ammalato ed oggi muore. Il corpo viene seppellito subito di notte e le esequie ufficiali vengono fatte senza il suo cadavere per paura del contagio della peste che imperversa in Toscana ed in Romagna.

(PM) 3 agosto: muore Mino dei Garisendi. Funerali solenni.

(PM) 10 agosto: viene consacrata la chiesa, l'altare e il cimitero delle suore del Cestello, sopra al serraglio di S. Lucia in Strada Castiglione. La consacrazione pubblica viene fatta da Fra Bartolomeo.

(PM) 2 settembre: viene annunciato con grande clamore alla ringhiera che il conte Alberigo da Cunio, ovvero da Barbiano, detto il grande Contestabile, ha tolto il castello di Fusignano ad Estorre, signore di Faenza.

(PM) 11 settembre: entra in città il marchese d'Este, mentre sta fuggendo dalla peste. Si dice che si dia grande divertimento.

(PM) 20 settembre: il marchese d'Este torna a Modena. Ha riposato in questo tempo nel palazzo dei Pepoli.

(PM) 2 ottobre: il marchese d'Este viene a Bologna per presenziare alla festa di San Petronio

(PM) 6 ottobre: il marchese d'Este se ne va da Bologna.

(PM) 16 novembre, ore sette di notte: muore Benedetto, canonico della chiesa di Bologna e arciprete della pieve di S. Martino in Pedriolo. Viene seppellito il giorno dopo.

(PM) 16 novembre: muore il maestro in teologia Michele dell'ordine dei frati di S. Maria del Carmine, ovvero di S. Martino di Bologna.

(PM) 18 novembre: viene seppellito nella chiesa di S. Martino il maestro Michele.