Famiglia Poeti

Poeti, già dal Poeta. Non manca chi abbia scritto che questa famiglia discenda da Ruffo Poeta bolognese, morto in Roma l' anno di Cristo 56, lodato da Cicerone e da Marziale, perchè anticamente si diceva dal Poeta, ma è più certo che derivino da altro più recente e celebre poeta di nome Vincenzo, come può essere comprovato da autentiche scritture.

Nel 1284 avevano beni alla Beverara presso il Naviglio, il molino a Corticella, che poi fu dei Gozzadini. Questo molino nel 1383 era di Benedetto di Bartolomeo Ratta.

Nel 1298 aveva beni nel comune del Polesine, della Longara, di Sant'Egidio, ed a Fossolo.

Nel 1317 possedevano a Crevalcore.

Ebbero l' eredità Banti, in causa di Camilla Banti moglie di Luigi Poeti nel 1402

Avevano sepoltura in S. Domenico nel 1491.

Simone d'Orlando di Poeta, d'Orlando di Domenico, nel 1340 abitava sotto la parrocchia di S. Michele dei Leprosetti, e Carlo di Gabriele nel 1530 era di Santa Maria Maggiore.

Il capitano Teodoro aveva casa sotto Sant'Andrea degli Ansaldi, che fu poi dei Zanchini, nella quale, dopo la sua morte seguita nel 1551, fu aperto, come altra volta si disse, il collegio dei Poeti, che vi perdurò flno al 1592, nel qual anno fu trasferito in una casa rimpetto a S. Gio in Monte.

Ercole di Virgilio senator IV, capitano, entrò in possesso del Senatorato nel 1510 in luogo del padre. Morì li 3 luglio 1554, ed il suo posto fu dato a Paolo Poeti suo parente. Fu marito di Gabriella d' Aldrobandino Malvezzi.

Nel 1324 capitanò 100 cavalli al servizio del Re d'Inghilterra, fu colonello di Venezia, e generale delle armate della Repubblica, poi governatore di Cremona. Il Dolfi dice che morì li 20 marzo 1556.

Galeazzo di Paolo, senator IV, entrò in possesso del senatorato li 4 agosto 1572 in luogo di suo padre.

Li 9 novembre 1580 fu nominato ambasciatore del Senato per complimentare Alessandro Cardinal Sforza che si trovava a Ravenna.

Nel 1591 fu uno degli ambasciatori spediti a prestar obbedienza ad Innocenzo IX per la sua esaltazione al Pontificato.

Fu marito di Orsina Ruini.

Nel 1575 si laureò in filosofia. Fu uomo di lettere e poeta.

Ippolito di Galeazzo, senator VII, fu marito di Laura Bentivogli. Fu uomo illustre in armi ed in belle lettere, e nelle ore di solazzo con molta cura attendeva alla coltivazione del suo magnifico giardino posto a porta Galliera, ora possidenza Garagnani, come si vedrà a suo tempo dettagliatamente. Morì esso alla fine del 1621, ed il Breve del suo Senatorato fu conferito a Vizzani, essendo spedito il primo gennaio 1622.

Nicolò detto Nicoloso di Battista, senator I, era agli stipendi del comune di Bologna il primo settembre 1450, ed ebbe in moglie Agata Guidotti.

Nel 1466 fu creato senatore a vita, e dei ventuno da Paolo II.

Nel 1446 fu ambasciatore a Milano, e nel 1456 a Venezia ed a Firenze.

Fu comandante dell' armata di Filippo Maria Visconti Duca di Milano. Morì li 13 febbraio 1491, e fu sepolto in S. Domenico.

Paolo di Gio. Galeazzo, senator V, entrò senatore li 29 luglio 1554 in luogo di Ercole Poeti suo parente, e sposò Ginevra figlia bastarda del conte Alessandro Pepoli, che morì li 7 maggio 1562.

Nel 1572 fu eletto dal Reggimento ambasciatore a Roma per l'elezione di Papa Gregorio XIII, in unione di Francesco Maria Casali, ripatriando entrambi li 2 luglio. Morì li 29 luglio 1573, ed il suo senatorato passò a Galeazzo suo figlio.

Poeta di Nicolò detto Nicoloso, senator II, sposò Camilla Ghiselardi nel 1497. Testò li 28 aprile 1505, rogito Iacopo Conti, morì li 20 aprile 1505, e fu sepolto in S. Domenico.

Virgilio di Alessandro, senator III, fu marito di Pandora Malvezzi. Nel 1506 fu fatto dei quaranta da Giulio II.

Nel 1510 fu comandante nel campo dei Bolognesi contro i Francesi e i Bentivogli.

Nel 1511 fu privato del posto dai Bentivogli. E qui tale notizia cade in acconcio dacchè conferma quanto altra volta si disse sulla inesatezza della data appropriata dal Fantuzzi, dal Quadrio e dall' Orlandi alla pubblicazione del cantico di Fasianino per la seconda venuta di Giulio II a Bologna. Nel 1512 fu rimesso da Leone X, nel 1515 spedito ambasciatore al Papa, e nel 1520 di nuovo fu fatto comandante delle truppe Bolognesi.

Nel 1518, unito a suo figlio, Annibale assali sulla piazza maggiore Ercole Marescotti e l' uccise.

Morì del 1530, ed il suo posto fu dato al capitano Ercole Poeti suo figlio.

Nel 1512, in una casa di Gio. Galeazzo Poeti in Galliera, fu edificata la chiesa di San Giulio ad onoranza e memoria di Giulio II sommo Pontefice, la quale poi in progresso di tempo fu la chiesa delle suore di Gesù e Maria.

Nel 1660 il conte Giuseppe Maria Poeti testò, e precisamente li 8 aprile, a rogito Antonio Bortolotti, che fu poi reso di pubblica ragione li 8 gennaio 1670. Con questo ordina che mancata la sua successione e quella di Galeazzo suo fratello, siano imbussolati uno della famiglia di Antonio Bovi, altro di Luigi Malvezzi, ed un terzo della famiglia del senator Gozzadini, e che l'estratto per primo abbia la primogenitura Poeti, e cioè l'orto e palazzo Poeti alla porta Galliera, ed il molino coi beni di Corticella.

Li 9 settembre 1733 morì il marchese Ercole Poeti ultimo maschio della sua famiglia, e li 6 maggio 1735 fu estratto il senator Alessandro Gozzadini. Rogito Antonio Nanni.