Berlina, dal I volume delle "Cose Notabili..." di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Berlina è oggidì la strada che comincia dalla via Imperiale e termina alla via delle Agocchie.

La sua lunghezza è di pertiche 55, 05, e la sua superficie seliciata, di pertiche 35, 56, 2.

Nei passati tempi si disse via dei Molini, e venne formata sopra parte dell'antico Campo del Mercato.

Berlina a destra entrandovi per la via Imperiale.

NN. 2205, 2206, 2207. Casa grande con portico; fu del tintore Giacomo Beaumont francese che la fabbricò, e morendo li 22 agosto 1753 la lasciò al capitano Gambarini dì Minerbio suo nipote, che testò a favore dei poveri della parrocchia di S. Martino, eredità che dal Papa fu assegnata all'ospedale, e ai dementi di S. Orsola, col peso di pagare annui scudi 20 a delta parrocchia.

Si passa la Conca.

Berlina a sinistra entrandovi per la via Imperiale.

1562, 28 aprile. Licenza a Michele de Laude Pelipari, a Lodovico Dalla Valle, a Bernardo dal Chiergo, a Stefano Frangino, ad Antonio Maria Cavrenzano, e a Bonifacio dei Serli di far portico con colonne di pietra davanti le loro case nel Foro Boario dalla parte delle Moline, colla condizione che tal portico cominciando da mezzodì, e continuando verso settentrione sia lungo piedi 258 e largo piedi 10, concedendo suolo pubblico.

Si passa il Borghetto di S. Andrea.

2201, 2200, 2199. Case composte di diversi stabili, che Alessandro del fu Antonio degli Antoni comprò da Annibale e da Girolamo fratelli, e figli del fu Vincenzo Gessi, per L. 4250 li 31 gennaio 1587. Rogito Cornelio Berti.

Antonio Iuniore degli Antoni con scrittura delli 10 ottobre 1603, rogito Baldanza Vornetti, e con altro delli 15 gennaio 1604, rogito Girolamo Bartoli, acquistò la casa di Catterina Vecchietti per L. 600.

Francesco degli Antoni li 23 maggio 1647 comprò da Gio. Alberto, Antonio Maria e Carlo fratelli Falcetti un appartamento per L. 2400, rogito Gio. Bertolotti. Il detto Francesco morì li 30 agosto 1674, lasciando usufruttuaria la di lui moglie Emerenziana Zamboni, ed erede Pietro del fu Gio. Battista Berni, siccome consta dall'inventario legale fatto dal dott. Giacomo Pasi tutore dell' erede, a rogito di Gio. Battista Buldrini, e di Sforza Alessandro Bertolazzi, 1674, 11 dicembre.

1675, 8 agosto. Pietro Nicola degli Antoni acquistò in via di permuta dai Padri della Carità due case sotto S. Martino in via Berlina, valutate L. 6250. Rogito Sforza Alessandro Bertolazzi, e Francesco Arrighi.

Nel passato secolo si ebbe progetto di stabilire in questa località il Pellatoio, che però non ebbe luogo senza che i cronisti ne accennino i motivi. Nel 1785 queste case furon comprate da Pellegrino Bernardini celebre suonatore di violino.

N. 2196. Nel 1606, 9 dicembre Ambrogio Sega alias Cavrenzani vendette ai capi delle Moline e delle Moliture un casamento ad uso di stalla. come lo è anche adesso, posto sotto S. Martino. Confina la via pubblica dei Mulini verso il Mercato, i Gini, Bernardo Ramponi, e gli eredi di Sante Pegolotti, per L. 3000, rogito Fulvio Musi.

NN. 2190, 2189. Stabile composto di varie case, una delle quali di tre piani già del pittore Lorenzo Pasinelli, che vi morì nel 1700. Fu poi del sartore Capelli che la vendette a Nicola Palmerini per L. 7500, e da questo passò ai pupilli Medici mercanti da seta.

La casa che veniva in seguito, ed era di un solo arco, era di Gio. Battista Grati pittore, che vi morì nel 1758. I Baratti mercanti da seta, suoi eredi e nipoti di sorella, la vendettero ai Medici confinanti. L'Oretti dice che la casa del Grati era accanto a quella del Capelli sartore. L'arte dei fabbri vi aveva una porzione di casa, venduta a Maria e Giuseppe, madre e figlio Medici, per L. 3600, li 29 marzo 1778. Scrittura privata. Questi stabili, per il fallimento fatto da Maria Muzzarelli vedova di Giuseppe Medici negoziante di veli, furono dal ceto creditorio assegnate al senatore Girolamo Legnani per L. 24988, 6, 8. Rogito Gio. Battista Canali.

Nel 1804 furono comprate dal padre Cesare Calini prete dell'oratorio, per continuarvi il conservatorio di povere ragazze, instituito da D. Eliseo Mattioli curato di S. Catterina di Saragozza, nel già convento delle Terziarie della SS. Annunziata in via Saragozza N. 245. Sotto il N. 2190 vi è la pubblica chiesuola dedicata alla SS. Annunziata.

Si passa il Buco del Gatto.