N.2687,2688 - Casa con torre dei Papazzoni

Casa con torre che tradizion vuole sia quella dei Papazzoni famiglia antica che sembra fosse orionda Fiorentina di fazione Geremea, e Schacchese.

Il Negri sotto l'anno 1015 dice che Sant’ Agricola martire era dei Papazzoni, ma con quali prove? Alessandro dalla Volpe ebbe in moglie una Papazzoni, per cui il dott. Flaminio, dottore di fiilosofia e di medicina, si appropriò il cognome Papazzoni. Le ultime di detto casato furono due sorelle Agata in Giovanni Marani alias Terribilia, che testò l’otto giugno 1702, e Catterina nel dott. Domenico Medici.

Pare che le seguenti notizie sieno applicabili a questo stabile:

1518 1 giugno. Melchiorre Remondini permutò una casa sotto SS Simone e Giuda con Bernardino Blaexti e Giacomo Sabadini, la qual casa confinava colla Piazzola, con una strada di dietro, colla chiesa di S. Simone, con ser Lorenzo Cattani di sotto, con Gio. Battista Sassoni e con Antonio Beccaro. Rogito Galeazzo Bovi. Lorenzo di Girolamo Catanei e Marchio Remondini sono sottoscritti nella supplica del 1569.

1549 8 febbraio. Il Pubblico concesse a Vincenzo dal Gambaro e a Giulio Visconti che avevano le loro case presso la chiesa dei SS. Simone e Giuda di occupare per pertiche 135 in lunghezza di suolo, così piacendo anche al parroco.

1552 27 gennaio. Assegnarono Tommaso e Andrea fratelli e figli del fu Vincenzo dal Gambaro a Gio. Battista e Francesco fratelli e figli del fu Melchiorre Remondini una casa nella piazzola dei SS. Simone e Giuda. Rogito Bartolomeo Bulgarini.

1564 18 Aprile. Da un rogito d’Ippolito Peppi rilevasi che essendo fallito Gio. Battista Remondini fu ceduta questa casa ai creditori, e che confinasse colla piazzola a sera e colla detta chiesa da un lato. Nel 1566 fu valutata L. 4500.

Il detto Gio. Battista di Melchiorre Remondini testò l’undici aprile 1566 lasciando erede Lodovica di Gio. Battista Bolognetti di lui moglie, rogito Ippolito Peppi, la qual Bolognetti rinunziò l’eredità a Pompeo Fioravanti marito di Catterina Remondini il 22 dicembre anno predetto, come da rogito di detto Peppi. Che i Remondini, o Ramondini venissero da Stiatico non è improbabile. Un Michele di ser Pellegrino vivente nel 1353 fu il loro autore. Esercitarono il cambio, fabbricarono il bel palazzo di Tuscolano, poi Campeggi indi Bevilacqua poi distrutto da Luigi Naldi. Il loro fedecommesso passò ai Beliossi in causa di Cornelia di Melchiorre in Giulio Beliossi, la quale testò nel 1586.

La casa in confine della chiesa di S. Simone era del dott. in leggi Carlo Francesco di Giacomo Corte nobile modenese e marito di Francesca di Filippo Sabbadini, il quale l’aumentò per compra fatta di una casa dai fratelli Querzola pagata L. 3060, rogito Gio. Battista Casario del 21 marzo 1637 e d’altra nella via dell’Inferno alias Trippari ai N.i 2642-43-44-45, ove era una osteria in confine delle suddette case per farvi la stalla.

Carlo Filippo del conte Carlo Francesco morì d’anni 91 il 2 agosto 1725, e furon eredi i conti Sartori di Modena in causa di Anna Maria sorella del detto Carlo Filippo, moglie del conte Antonio Maria Sartori. I fratelli conti Sartori la vendettero a Giacomo Sarti detto Ciavanino.