N.2143,2144 - Chiesa, compagnia ed ospedale dei settuagenari, detta di San Giuseppe.

Chiesa, compagnia ed ospedale dei settuagenari, detta di San Giuseppe.

La confraternita ebbe origine nella chiesa di S. Benedetto di Galliera nel 1569, sotto il titolo di S. Francesco di Paola, di dove, nel 1576, passò in questo luogo, addottando il titolo di S. Giuseppe.

Antonio Bondi, con testamento delli 17 agosto 1642, dispose di tutte le sue facoltà per alimentare, vestire, e provvedere del necessario un numero di settuagenari proporzionato alle rendite della sua eredità, ordinando che la casa in Galliera da esso abitata, e cioè il N. 508, e le contigue servissero di ospedale per alloggiarli, come da Rogito di Pellegrino Aretusi.

Francesco Ratta destinò la sua eredità per la fabbrica del detto ospedale nel modo voluto dal Bondi, e prescrivendo che detta fabbrica fosse compiuta entro anni dieci, altrimenti i beni e frutti fossero devoluti all'ospedale dei convalescenti della SS. Trinità. Rogito Gio. Cesare Manolessi delli 30 luglio 1660.

Alessandro VII, con breve del 5 settembre 1662, commutò la disposizione Bondi in quanto al luogo dove dovevasi fabbricare l'ospedale, e permise che si facesse nelle case proprie ed annesse dell' arciconfraternita di S. Giuseppe.

Si trova che li 12 gennaio 1641 furon concessi al detto ospedale piedi 3 del vicolo posteriore per aggrandire la chiesa.

Li 19 febbraio 1668 vi entrarono i primi settuagenari.

Nel 1672, 1758, 1761 e ancor dopo si è ampliato l'ospedale unendovi due case nella Montagnola, porzione delle quali si affitta ad inquilini.

La compagnia amministratrice di questo pio istituto fu soppressa il primo agosto 1798, alla quale fu poi sostituita la congregazione di Carità.

Nel luglio del 1808 furon uniti ai settuagenari i poveri sacerdoti dei SS. Vitale e Pompeo della Nosadella.

La chiesa fu chiusa li 16 agosto 1808, e riaperta li 19 marzo 1817.