N.1005,1006,1007,1008,1009 - Stabili Torfanini, Accademia degli Ardenti o del Porto

Stabili Torfanini. Il 10 settembre 1598, con rogito Cristoforo Guidastri il dott. Ercole Panzacchia tutore di Giovanni Torfanini affittò a Marcello Garzoni ed Emilio Bolognini anche come Procuratori degli Accademici Ardenti una casa grande con poco terreno attorno per anni 3, ed annue L. 275, la quale posta sotto Santa Maria Maggiore confinava l’orto del detto Torfanini da tre lati e la via pubblica del Naviglio.

Nella divisione fatta il 25 settembre 1642, con rogito Domenico Alboni, fra Giacoma del fu Giuseppe Ticinali Canobbi vedova di Gabrielle Torfanini, morto 21 luglio 1640, e i presidenti del Monte di Pietà toccò alla predetta vedova. Si dicono posti nella via del Porto in confine del canale del Cavadizzo, e sono valutati in quanto agli edifizi L. 12,000 e in quanto all’ orto L. 7,500. Totale Lire 19,500.

Il senatore Camillo del senatore Alessandro Paleotti. mecenate dei letterati dei suoi tempi. instituì l’Accademia degli Ardenti, detta poi Collegio del Porto non nel 1558, come dice il Fantuzzi, ma nel 1555 come rilevasi da un libro manoscritto autografo intitolato - Accademicorum Ardentium, eorundem Institutorum ac Praesidum lnsignia ecc. e da un rogito di Valerio Felice Zanatti Azzoguidi del 22 maggio 1692 nel quale si tratta delle convenzioni fra i presidenti dell’ Accademia del Porto, e i PP. Somaschi nel quale rogito si dice che il Collegio ebbe il suo inauguramento il 3 ottobre 1555.

Questo Collegio era governato da dodici gentiluomini detti Presidenti uno dei quali per turno era eletto priore e durava un mese. I primi Presidenti furon Camillo Paleotti, Tommaso Fava, Lucio Maggio, Paris Grassi, Vincenzo Leoni e Camillo Foscherara.

Gli alunni dovevano esser nobili nazionali, e forestieri e pagavano dozzena. Fra i primi contavasi Ercole Leoni, Alessandro Preti, Costantino Molina veneto, Pietro Fava, e Baldassarre Fava.

Il 3 ottobre poi 1555 fu aperto nella via dei Vinazzi in una casa del fondatore Paleotti e nel 1560 fu trasferito in uno stabile dei Bonfigli (non Bonfiglioli come dice il Fantuzzi) nella via del Porto N° 1007 e 1008 che fu poi ampliato con quello dei Torfanini. Quivi cominciò a prendere il nome d’ Accademia del Porto, che mantenne fino alla sua estinzione seguita nel 1733.

Il 22 maggio 1692 sotto il priorato di Giovanni Argeli fu data la cura di questo Collegio ai PP. Somaschi pei quali stipularono il P. D. Angelo Maria Pavia, e il P. D. Filippo Merolli come da rogito Valerio Zanotti Azzoguidi e si stabilì che i Somaschi pagassero ai Presidenti annue L. 600 per importo pigione delle case e dei mobili consegnati. A quei giorni viveva D. Sante Stancari col titolo di precettore raccomandato dai Presidenti ai Somaschi.

In simil guisa si stabilirono i Somaschi in Bologna avendo tentato da prima di avere il governo del Collegio di S. Tommaso d’Acquino, ma senza effetto. Fra gli uomini illustri sortiti da questo Collegio contasi a somma sua gloria il Pontefice Benedetto XIV, le cui armi trovansi inserite nel precitato manoscritto autografo - Accademicorum Ardentium ecc.

Come, e quando i Bonfigli e i Canobbi successori Torfanini vendessero questi stabili ai Presidenti dell’ Accademia del Porto non è constatato da nessuna notizia ufilciale.

Indebitato il Collegio, abbandonato da Somaschi, e sopresso furon acquistate queste proprietà da Valerio Boschi il quale vi stabilì una fabbrica di panni di lana conosciuta per fabbrica dell’ Accademia, che prosperò per qualche tempo poi decadde sul principiare del secolo XIX. Questi stabili condotti da Antonio Pasquini che con somma spesa e con molto successo vi continuò la fabbricazione delle pannine procurandosi molte macchine ultramontane adatte per questa importante ed utile manifattura e ne è ben degno il superstite Luigi. L’ orto è di tor. 3.