Vignazzi della Via del Cane, dal V volume delle "Cose Notabili..." di GIuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Vignazzi della Via del Cane

Dalla via del Cane alla via Larga di S. Domenico di dietro al palazzo Marsili.

I Vinazzi o Vignacci della via del Cane cominciano in detta via dirigendosi verso ponente, poi piegano a mezzodì, e terminano nella via Larga di S. Domenico. Quest'ultimo braccio si dice ancora Piccoli Vignacci

Un Vignazzo della via del Cane comincia dalla casa che fu dei Fantuzzi nei Vignazzi suddetti e termina nella via Larga di S. Domenico presso la casa che un tempo fu dei Fava.

Tutti compresi sono lunghi pertiche 34, 02, e di superficie pertiche 64, 74, 1.

Il Lasarola (Carlo Salaroli) opina che la via Larga di S. Domenico, la via del Cane, e i due Vinazzi fossero detti anticamente Vignazzi, o Vignacci, e poteva aggiungervi anche la via dei Mattugliani. Sembra però che il suo vero nome sia stato quello di Vignazzi di S. Procolo, come si apprende da un rogito di Alberto Bonfiglioli in data 21 settembre 1270, e da un altro di Guido Zambonini delli 11 giugno 1325, i quali parlando dei legati fatti da Giacomino degli Aspettati, ricordano quello fatto ai Domenicani della sua casa posta sotto S. Procolo in contrada detta il Vignazzo.

L'etimologia del nome viene dalle tante vigne che . si trovavano in questi contorni. Nel secolo XVI, sotto la data delli 9 novembre 1530, vien detta Vignazzi. alias Solimani, probabilmente perché abitava in questi contorni tale famiglia, e precisamente al N. 1024, o 1032. Dopo il 1354 non si ha più memoria degli Aspettati, e l'ultimo di questa famiglia di cui si fa menzione è Garzolino fatto decapitare dall'Oleggio nel luglio del predetto anno.

Mastro Solimano di Bonazunta medico, e la sua discendenza non oltrepassò il secolo XIV. Di questa famiglia si trovano un P. Giovanni di Rustighino nel 1362 e un frate Paolo di Nicolò nel 1381, ambidue domenicani ed inquisitori di Bologna. Si trova però che i Domenicani vendettero ad Antonio del fu Carlo Solimani due case poste sotto S. Procolo. Si dissero ancora Solimano, e credonsi venuti da Faenza nel 1194. Le loro prime case le ebbero sulla piazza Maggiore. In contrada Vignacci di Porta S. Procolo nel Trebbo davanti M. Belenzone Petrizolo ed altri vi si pubblicavano i bandi nel 1251, e generalmente nel 1289 nei Vignacci.

Vignacci della via del Cane a destra entrandovi per la via del Cane.

Vignacci della via del Cane a sinistra entrandovi come sopra.

Si passano i piccoli Vignacci.

N.1032. Casa nobile dei Mangini, o Manzini, discendenti da un mastro Vitale di Tommaso falegname, che viveva nel 1436. Gio. Battista di Carlantonio era matricolato nell'arte dei falegnami, e Gio. Battista iuniore si adottorò in leggi li 22 aprile 1623 e fu figlio di Girolamo ricco gioielliere. Avendo lite civile con Costanzo Zambeccari, che aveva assunto il titolo di marchese, egli pure per non essere nelle scritture e negli atti inferiore all'avversario procurò d'avere il titolo di marchese e l'ottenne dalla Corte di Savoia. Girolama sua figlia, vedova del conte Luigi Griffoni e ultima dei Manzini, si rimaritò con Scipione Fantuzzi, e morì nel 1706. Gli eredi Fantuzzi di Fantuzzini stabilirono il loro domicilio in questa casa, nella quale il senator Scipione vi fece tre ingressi come Gonfaloniere, nè l'abbandonarono che nel 1749 o 1750 per passare ad abitare nel palazzo Fantuzzi di Strada S.Vitale, come pretesi successori del fidecommesso di quel ramo estinto.

Nel 1762 fu comprata da Antonio Mazzetti nativo di Sibano della montagna bolognese, la cui nipote ex filia, Teresa di Alessandro, la portò colla sua eredità al marchese Virgilio del senator Giuseppe Davia suo marito. La Mazzetti Davia lo vendette poi a un certo Garagnani di Crespellano.

Aggiunte

1619, 24 aprile Gaspare del fu Traiano Alfani notari, e Camilla del fu Tiberio Favaldi, di lui moglie, comprarono da Romeo del fu Egidio Foscarari una casa sollo S. Procolo nella via dei Vignazzi da S. Domenico, per L. 2320. Rogito Bartolomeo dal Pozzo.

1661, 2 giugno. Giulio Cesare Tacconi comprò all'asta giudiziale dai creditori del fu Cesare Alfani una casa sotto S. Procolo nella via Vinazzi, per L. 1800. Rogito Francesco Mini.

1662, 18 gennaio. Tommaso del fu Pietro Roma comprò da Bernardino e fratelli, figli del fu Giulio Cesare Tacconi, una casa nella via Vignacci, per L. 2000. Rogito Bartolomeo Marsimigli.