N.557,558,559,560,561,562,563,564,565,566,567

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

NN. 557 al 567. Case con portico che in parte erano degli Ercolani e in parte di vari proprietari che le vendettero agli Ercolani. Il principe Astorre di Filippo Ercolani ottenne di chiudere i portici e fabbricò la facciata uniforme nel 1820.

Nell’ angolo dei Bagarotti dalla parte di S. Cristina vi era il forno detto dei Bagarotti.

Guglielmo Zuccalla oriondo di Navarra, venuto da Cravegna a Bologna era conosciuto per Guglielmino. Esercitò qui il suo mestiere di fornaro, e i suoi discendenti si dissero non più Zuccalla ma Guglielmini. Il famoso dottor Domenico professore d’ idrostatica illustrò la sua famiglia, che finì in Anna del dottor Giuseppe Guglielmini e moglie del avvocato Luigi Nicoli di S. Giovanni in Persiceto.

Fra le case comprese in questo fabbricato vi era la casa dei Cingari famiglia che dicesi orionda dal Monferrato , e che trasportata in Bologna si divise in due rami, quello di Cartolaria vecchia fu erede dal Gambaro, e finì concentrando il suo asse in quello di S.Petronio vecchio il quale ha dato due celebri medici e due vescovi Giacomo di Alfonso vescovo di Gubbio nato 30 novembre 1709 morto li 2 giugno 1768, e Alfonso Iuniore del dottore Giovanni Battista morto vescovo di Cagli li 15 giugno 1817 d’ anni 69 mesi 7 giorni 27.

Dove fu il N. 567, vi era sotto il portico una B. V. dipinta nel muro venerata sotto il titolo delle Benedizioni, di dove fu levata li 6 ottobre 1736, e collocata li 22 maggio 1740 (orig. 1720, corretto con il ? dal Breventani) in un piccolo oratorio formato in una camera di questa casa del Senatore Taddeo Bolognini come consta da scrittura privata riconosciuta a rogito di Giacinto Onofri Fiori del 12 luglio 1741. Una Congregazione di devoti celebravano la sua festa, e contribuiva al mantenimento di quest’ oratorio, che pare fosse stato ampliato e vi si celebrasse per la prima volta la messa li 26 agosto 1762. La società dei Devoti fu soppressa nel 1798, e chiuso l’oratorio li 10 agosto 1808 essendosi anche murata la porta sulla strada nel dicembre susseguente. Nel 1819 fu riaperta la piccola chiesa, poscia in causa della prolungazione della fabbrica Ercolani fattasi nel 1820 oltre detta capelletta si trasportò l’immagine nella chiesa già parrocchiale di S. Donato dove si continua a venerarsi da quella congregazione, che ebbe qui la sua origine.

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Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

Santa Maria delle Benedizioni.

Oratorio in via S. Petronio Vecchio quasi rimpetto alla Remorsella, ora detta Borgo S. Biagio.

Fu aperto il 22 maggio 1740 in una casa del marchese senatore Bolognini per onorarvi un' immagine di Maria Vergine che era sotto il portico.

Quest' oratorio fu chiuso il 16 agosto 1808, e nel dicembre susseguente fu murata la porta d'ingresso.