Canton dei Fiori - dal II volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

La via Canton dei Fiori è quel tratto di Strada che comincia dalla piazza di San Pietro, e termina al Mercato di Mezzo.

La sua lunghezza è di pertiche 15, 7, e la sua superficie di pertiche 18, 85.

Il nome lo ha ricevuto dall'uso mantenuto sino al 1700 circa di vendervi i fiori, come ultimamente si praticava sotto il portico dei Banchi; del resto questo tratto è il compimento dell' antica strada di Galiera.

Strada del Canton dei Fiori a destra cominciando dalla Piazza di S. Pietro.

Il vicolo di Santa Barbara, ad uso de' soli pedoni, e che terminava nella piazzetta di Santa Barbara, fu chiuso con portoni nel 1822.

Strada suddetta a sinistra entrandovi come sopra.

Qui cominciavano le case dei Malvezzi del ramo detto Medici perchè portavano l'arma Medici nello scudetto che frammezza la fascia, loro donata, assieme al cognome, da Leone X.

Una di dette case fu venduta agli Scappi, come si vedrà più abbasso.

1522, 22 giugno. Compra Luigi, Pietro Maria, senator Alessandro, Camillo Filippo, Gio. Francesco, Ovidio, e Antonio Maria, tutti degli Scappi, da Antonio Galeazzo del capitano Filippo Malvezzi, una casa grande, stalle, botteghe, ed altre case annesse poste sotto S, Pietro, per L. 45000. Rogito Scipione Casari. Si dice trovarsi nell'opposta parte di S. Pietro, confinar strade a mattina e a settentrione, altri beni del venditore a ponente, e a mezzodì i beni del compratore. Le tre case contigue a detta casa grande, poste in faccia la porta dei Leoni, confinavano a mattina, sera e a mezzodì con strade, e a settentrione con beni del venditore. Vi erano molte botteghe.

1633, 25 aprile. Marzio e fratelli Malvezzi ottengono dall'Ornato di demolire un rovinoso portico nell'angolo delle loro abitazioni presso S. Pietro, e di rifabbricarlo mantenendo le stesse misure, con facoltà di dirizzare il portico laterale di dette loro case da settentrione a mezzodì, a linea del portico Scappi, occupando in detta direzione in lunghezza piedi 54 1/2 e oncie 10 di suolo pubblico. ( Vedi via Altabella N. 1627 e 1628).

N. 470. Palazzo, o case degli Scappi, con torre.

Si pretende che qui vi sia stato un castello fatto fabbricare da un Legato nel 1361.

Rapporto poi alla torre vi sono due pareri. Chi la pretende cominciata da Pietro Scappi nel 1219, e chi la vuole erretta dagli Usberti nel 1398 sul maschio del qui sopra menzionato castello.

È però certo che li 27 ottobre 1399 abitava in queste case monsignor Ugolino Scappi, come ci narra la cronaca del Fabbro.

Nel 1711 la posta delle lettere, che era nel cantone delle case dei Malvezzi, fu traslocata in Galiera nella casa già Volta, poi Piastri.

Si trova che li 23 maggio 1375 Bartolomeo di Giovanni Fulcerio di Ghisellardo vendette a Giacomo di Guido Nappi parte di una sua casa che era nella cittadella, in capella Sant'Ippolito, la quale aveva la via da due lati.

La capella di Sant' Ippolito è la medesima di Santa Barbara, e l'indicazione della cittadella favorisce non poco l'opinione di coloro che dissero esser stato quivi un castello.

Li 30 settembre 1538 Pietro Maria Scappi compra da Tiberio, la metà di una casa grande detta la torre degli Scappi, sotto Sant'Ippolito e Barbara, per L. 5000. Rogito Cesare Panzacchia.

Le case degli Scappi furono ampliate nel 1592 con porzione di quelle dei confinanti Malvezzi, venduta da Antonio Galeazzo Malvezzi nel predetto anno per L. 4500.

Due rami Scappi mancarono un poco dopo dell'altro. Quello di Carlo Luigi del senator Pietro Maria mancò colla di lui morte seguita li 4 gennaio 1697 lasciando cinque figlie ricche anche per l'eredità materna, e cioè : Maria Maddalena maritata in Silvio Antonio di Cesare Marsili.

Rosa Barbara nel senator Cesare di Cornelio Lambertini.

Anna nel conte Filippo di Corradino Ariosti.

Teresa nel senator Giacomo Filippo di Camillo Bargellini.

Alessandra nel senator Filippo di Andrea Barbazza.

Quello di Camillo del senator Mario terminò li 17 settembre 1707. Il detto Camillo lasciò usufruttuaria la moglie Olimpia del senator Giuseppe Michele Malvasia, ed erede il secondogenito del marchese Filippo Sampieri, e di Costanza Scappi sua figlia, con obbligo di assumere arma e cognome Scappi, e questo mancando senza successione sostituisce il Senato di Bologna, con obbligo di fare un cumolo per pagare i debiti del pubblico, e poi godere la sua eredità. Camillo del suddetto Filippo Sampieri fu l' erede, e morì senza successione li 23 marzo 1781; gli successe il di lui pronipote marchese Antonio di Francesco Gio. Sampieri, i cui discendenti continuano per inesto la famiglia Scappi.