N.113

Casa che nel 1500 era dei Bellabusca, famiglia antica e che dicesi nobile.

Appartenne ai Negri, e Stefano del fu Pompeo la vendette a Matteo del fu Bartolomeo e a Bartolomeo del fu Gio. Battista Gaggi, per L. 15000. Rogito Paolo Gotti delli 11 febbraio 1626. Confinava con Giuseppe e fratelli Negri a oriente, coi Sampieri e Malvasia a mezzodì, e coi Gessi a Ponente.

Morto Matteo Gaggi, li 20 settembre 1631 fu fatto I' inventario legale da Lavinia Giroldi di lui moglie, e madre di Girolamo Gaggi, nel quale questa casa fu valutata L.6000 assieme alla stalla con rimessa, cantine, teggia, stanze, altana e voltone sopra il vicolo, il tutto posto sotto S. Michele dei Leprosetti. Questo stabile confinava a mezzodì coi Giroldi, a settentrione col vicolo che divideva detta stalla dalla casa dei Campagna, e ad occidente col dott. Cesare Barbieri. Rogito Nicolò Calvi. Dallo stesso inventario legale risultò che lo stato Gaggi era di Lire 468873, 16, 1. L'ultimo dei Gaggi fu il dottor in leggi Angelo di Carlo, che col suo testamento, aperlo li 25 giugno 1718, lasciò erede il conservatorio di Santa Marta. Questa famiglia discendeva da un Battista d' altro Battista da Gaggio di Parma, pellacano, di cui si ha certa memoria li 22 dicembre 1524. Rogito Battista Buoi. (Vedi via dei Pelacani N. 3043).

Questo stabile fu acquistato e rimodernato dai Galli, detti Bibiena, perché provenienti da Bibiena terra della Toscana, famiglia illustre per i molti pittori celebri che ha dato, specialmente in quadratura e prospettiva teatrale, e vi mori il famoso Ferdinando in età d'anni 84 li 4 gennaio 1743. I suoi discendenti la vendettero all'avvocato e canonico di S.Petronio D. Luigi Gualandi, morto in Roma la notte del 28 maggio 1793, e dai suoi eredi fu venduta nel 1794 ad Eriberto Monari per L. 21000.

Ultimamente apparteneva al conte Mario di Domenico Scarselli.