Rialto, dal IV volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Da strada Stefano fino alla tintoria fra la Castellata e Fiacacollo.

La via Rialto comincia in strada Stefano e termina a un bivio formato dalle strade di Fiaccalcollo ora Rialto Nuovo e dalla Castellata.

È lunga pertiche 23. 07. 0, e di superficie 41. 64. 6.

Si disse anche Ponte di Rialto, e sembra che ciò derivi da uno dei tanti ponti che erano in Bologna nei passaggi di strade le più frequentate e che qui trovavasi fra la drogheria già Zanoni e il palazzo Lambertini ora Ranuzzi, ovvero dal ponte che era in questa situazione quando il canale Fiaccalcollo continuava di qui a correre scoperto.

Nel XVIII secolo si trova nominata qualche volta via delle Masegne.

Rialto a destra entrandovi per strada Stefano.

N. 699. Nell’ angolo delle due contrade eravi la casa della compagnia della Morte che del 1544 era locata in enfiteusi a Cesare del fu Nascibene Gibetti speziale, che esercitava l’ arte sua nella bottega, poi messa ad uso drogheria.

Nel predetto anno li 13 giugno il Gibetti ottenne suolo pubblico per radrizzare i muri di piedi 25 per questa casa in confine di Fiaccacollo.

Nel 1561 li 26 settembre l’Ospitale rinnovò la locazione al suddetto Cesare e si descrive lo stabile per essere in strada S. Stefano sotto S. Biagio in confine di detta strada di Fiaccacolo a levante, di quelli del Bue a ponente, e di una bottega di larderia la quale confinava la speziaria, quelli del Bue e strada Stefano; l’ affitto era di annue lire 100, rogito Francesco Barbadori.

Li 3 novembre 1665 l’ ospitale l’ affittò a Matteo, e Lodovico del fu Vincenzo Consoni successori di Policreto Gibetti per annue L. 50. Aveva due botteghe una delle quali ad uso di spezieria.

Li 21 novembre 1724 il dottor Giovanni Petronio Giacobbi successore di Teresa Maria Catterina Gibetti l’ ebbe in conduzione enfiteotica, e dicesi confinasse l’ altra casa dell’ ospitale goduta in enfiteusi dai Guidalotti. Dopo il Giacobbi si trova che il primo agosto 1785 era condotta dal Zanoni speziale nella bottega all’ angolo di Cartolaria Nuova, il quale addattò ad uso di drogheria questa nell’ angolo di Rialto.

N. 700. Altra casa della compagnia della Morte che fu sempre condotta in enfiteusi dalla famiglia Guidalotti, e che nel 1580 andava ad uso di Locanda.

N. 704. Casa posta sotto la parrocchia di S. Biagio nella Castellata, venduta da Camillo Zagnoni a Giovanni Battista Busatti, li 22 agosto 1621 per lire 1730. Rogito Cristoforo Sanmartini.

Nel 1691 le suore di S. Agnese comprarono da Giovanni Antonio Busatti una casa nella Castellata per lire 2000 e più soldi 2 annui di un canone che si pagava alle suore di S. Lorenzo. Rogito Marcantonio Carracci.

Rialto a sinistra entrandovi per strada Stefano.

Il fianco del palazzo già Lambertini fu fabbricato da questa famiglia, li 24 aprile 1761. L’ Ornato concesse piedi 28 di suolo pubblico al Senatore Lambertini nella Castellata.

N.229. Casa dei Marsili Allegrini.

Che questi fosse un ramo delle altre famiglie Marsili è cosa creduta da molti ed un solo storico la contraddice pretendendo che venissero da Gavaseto sul finire del secolo XIV; che che ne sia bisogna però convenire che negli alberi Marsili non si trovano questi Allegrini che diconsi venuti da un Allegrino, il cui figlio Virgilio fu anziano in maggio e giugno 1549. Pretendesi quivi abitasse un antenato di costoro, che fu Ippolito di Virgilio celebre giureconsulto, che fioriva nel 1480. L’ ultimo Marsili Allegrini fu Ippolito che lasciò erede Giovanni Francesco Rossi Poggi, figlio di Giulia Marsili sua sorella. L' inventario dell’ eredità fu fatto dalla detta sorella, e nipote a rogito d’ Alberto Pilla del 14 marzo 1701.

Nel 1638 23 dicembre il conte Odoardo Bargellini vendette ad Elisabetta Basenghi Dondoli Marsili due case in Fiaccacollo per lire 3000. Rogito Camillo Franchi.

Li 16 luglio 1727. La marchesa Elisabetta Bentivogli Paleotti moglie del Senatore Paolo Magnani vendette al Cav. Marcantonio Franceschini per lire 6000 due case una a uso di stalla, e l’ altra a uso di forno, in confine del palazzo Vizzani, rogito Luca Fagottini. La seconda fu poi comprata nel 1750 da D. Egano Lambertini.

Morì il cav. Franceschini li 24 dicembre 1729, e il di lui unico maschio canonico di S. Maria Maggiore nel 1745. La sua eredità l’ ebbe Giovanni Girolamo Gandolfi Castelvetri marito di Giulia del suddetto cav. Marcantonio, dai quali venne Francesca moglie di Pietro Rusconi di Galliera ultima di sua famiglia.

L’erede Gandolfi vendette questa casa a Giovanni d’ Antonio Galli professore d’ ostetricia morto li 13 febbraio 1782, lasciandola all’ opera dei Vergognosi.

Il padre del detto professore fu scalco e confetturiere, era oriondo milanese e della famiglia del card. Galli. Passò all’ avvocato Alessandro Amadei.

Aggiunte.

1477 21 Maggio. Le suore di S. Agnese comprarono da Orsina Colucini una casa sotto S. Biagio in Fiaccacolo per lire 156. 18. Rogito Tommaso Fagnani, che fu poi venduta a Vincenzo Prandi.