N.405

Casa dei Monterenzi , abitata dal famoso dottor di legge Annibale di Giulio , morto il 5 di novembre 1586. Egli era discendente da Gio. Lodovico, di Lodovico, di Francesco, di Rambertino, di Azzolino, di Gherardo, di Albertinello. Fu esso autore delle Addizioni alli Statuti di Bologna ed il ramo di esso terminò in Lucrezia di Carlo, moglie del senatore Fulvio Antonio di Vincenzo Marescalchi. L' altro ramo di Filippo del suddetto Lodovico terminò in Girolamo figlio naturale di Sebastiano di Paolo. Dopo la di lui morte, seguita li 20 maggio 1649, i presidenti del Monte di Pietà nominarono eredi i Monterenzi , come si vedrà estesamente al N. 223 di Strada Maggiore. Facendo ritorno al suddetto stabile si trova, che li 17 luglio 1638 era abitato da Giulio e Francesco Monterenzi del fu Carlo; la casa allora confinava coi Ghelli, coi Luna, coi Pini e col vicolo dei Poveri a rogito Cristoforo Sanmartini.

Li 25 maggio a rogito Gio. Battista Roffeni, Girolamo del fu Tommaso Bavosi comprò per L. 3,349. 09 da Alberto del fu Diomede Casarenghi la casa che fu di Panina, Ostesani Luna sotto S. Barbaziano.

Dicesi che quella dei Monterenzi fosse venduta dai Marescalchi discendenti da Lucrezia Monterenzi, e perciò eredi Monterenzi, agli eredi di Virgilio Bavosi, ricchissimo speziale all'insegna del pomo d'oro, morto li 7 marzo 1713.

I creditori dello stato Bavosi la possedevano nel 1715 e la vendettero a C. Pietro di Cristoforo Locatelli della famiglia detta da S. Giovanni in Persiceto o dalla Civetta per avere figurata nella sua arma a differenza degli altri Locatelli , una civetta sopra tre monti. Egli morì li 8 maggio 1719 lasciando erede l'unica sua figlia Felicita, maritata nel conte Giacomo dei Vincenzi nobile ferrarese. Morì essa li 15 ottobre 1758 e fu l' ultima di sua famiglia.

Gio. Cristoforo Vincenzo del detto Giacomo Francesco dei Vincenzi e della contessa Felicita del conte Gio. Pietro Locatelli che testò li 7 aprile 1705 a rogito Luigi Melega, nacque li 30 ottobre 1694.

La detta casa fu abitata dai de' Vincenzi finiti in Gio. Cristoforo di detto Giacomo, mancato ai vivi li 15 febbraio 1776 , testando a favore del secondogenito del marchese Luigi Bevilacqua; ma l' eredità Locatelli passò nei discendenti più prossimi al testatore.

Da Locatelli passò a Gio. Battista Cavazza, che la pagò L. 11,500, poi in dicembre 1794 fu comprata per L. 28,000 da D. Filippo di Giulio Tomba, canonico di S. Petronio.

Unito a questo stabile vi è il N. 404.