Canaletta della Dozza

La canaletta della Dozza oggi scorre completamente interrata. Emerge a levante della Casa Circondariale della Dozza e si dirige a nord per confluire, dopo 1,23 chilometri, nello scolo Calamosco che a sua volta confluisce nel Savena Abbandonato.

Ha origine entro il perimetro della terza cinta muraria di Bologna, dove raccoglie le acque di alcuni rami del Canale di Savena, ed esce immediatamente a levante di porta Mascarella. Nel XIX secolo il suo percorso era completamente scoperto: seguiva la Strada di Mascarella fuori porta, oggi non più esistente, ma il cui percorso ricalca in parte via Ottaviano Mascherino e via Stalingrado. Giunta nei pressi dell'edificio in via Stalingrado numero 150 e 152 (che era l'antica Osteria della Dozza) scavalca il Savena Abbandonato e si dirige a nord, dove, dopo avere passato via del Gomito, alimenta il Molino della Dozza.

La canaletta è indicata con il nome di Canaleto del Gombito nella piante del Territorio di Bologna pubblicata da Johannes Jansson nel 1647.

La pianta di Camillo Sacenti del 1698 invece la indica come Canale Zena.

Canaletto del Gombito è l'indicazione nella pianta della Legazione di Bologna, di Lorenzo Filippo de Rossi, pubblicata nel 1710.

L'idronimo Canaletta del Gombito o del Gomito continuò ad essere usato fino al XIX secolo.

La canaletta alimentava il Molino del Gomito (la cui struttura è in parte tuttora esistente) indicato anche nella cartografia di Andrea Chiesa del 1740 come Molino della Dozza.

Dalla fine del XIX secolo si affermò l'idronimo Canaletta della Dozza.

Fonti usate per questo articolo.

Sacenti: Camillo Sacenti, (perito pubblico); Senato di Bologna (dedicatario), All’ill.mo Senato di Bologna Camillo Sacenti perito publico la presente geografia del territorio bolognese in testimonio della sua servitù humiliss.te dedica e dona, 1681 di novo per le mutationi seguite ridotta al stato presente 1698.

Chiesa (1740): Benedetto XIV (dedicatario); Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.), Carta del bolognese per quanto esso si estende seguitamente dalle radici della collina sino al Modonese, Ferrarese, ed alla Romagna, 1732-1738. Stampata a Bologna nel 1740.

Facchini: Carta topografica della provincia di Bologna, seconda metà sec. XIX, disegnata e incisa da L. Facchini. Dalla Cartografia Storica Bolognese della Biblioteca Digitale dell'Archiginnasio di Bologna.

SIT: Sistemi Informativi Territoriali del Comune di Bologna.