Malpertuso (Via)

Via Malpertuso.

Da via Saragozza a viale Antonio Aldini.

Quartiere Saragozza.

Prima documentazione dell'odonimo: 1288.

Il nome di questa via è documentato già in tempi antichi. Una via Malpertuxii è ricordata nel 1288 (Fanti, II, 484) e anche gli estimi del 1296/97 riportano un Burgus Malpertuxii.

Lo Zanti scrisse Mal Pertugio, proponendo una strana spiegazione basata su un storia secondo cui sulle mura facendosi alla sassate, vi venne la Corte, & data la fuga alli putti, fugivano per detta strada, dove ritrovarono un'altra squadra, huomini della Corte, dalla quale tutto furono presi e da detti putti fu poi nomata Malpertugio.

Il Banchieri diede una spiegazione simile chiarendo la sua interpretazione del nome della via: Mal pr Tus, che vuol dire male per i ragazzi.

Sulla credibilità di queste storielle non c'è bisogno di alcun commento.

L'Alidosi invece affermò che portava presso il baraccano di Malpertuso, il che è sicuramente vero, ma non spiega qual è l'origine del nome Malpertuso.

L'Aretusi chiamò questa via semplicemente Pertugio.

Il significato letterale di pertugio è passaggio molto stretto. Va detto che la via conduceva ad una posterla delle mura, che fu chiusa nel 1327 (Guidicini, V, 6). Il pertugio corrispondente a questa posterla doveva essere così malagevole da meritarsi il rafforzativo Mal.

Il Salaroli ripetè una etimologia in realtà dovuta ad Ovidio Montalbani (Fanti, II, 485) secondo cui Malpertugio è corruzione di Marii Pertusium: il pertugio di Mario, con riferimento all'acquedotto romano, ipotesi non più credibile di quelle già citate dello Zanti e del Banchieri.

La via fu chiusa dopo il 1762 (anno in cui fu inclusa nel progetto per l'illuminazione di Bologna della Tontina Mista) e prima del 1801, perché non ebbe una sua lapidetta.

Il Guidicini, che scriveva intorno al 1820, ce la descrisse come via chiusa e compresa negli orti degli Albergati, il cui palazzo confina la via a levante.

La via era ancora chiusa nel 1878, essendo mancante nel Prontuario, e solo verso la fine del XIX secolo, la via venne riaperta (Pietra, 323) con il nome di via Malpertuso.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Tontina Mista: Tontina Mista ossia progetto per illuminare la città di Bologna, pubblicato a Bologna dal Sassi successore del Benacci, 1762

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Prontuario: Prontuario per la denominazione delle Piazze, Vie e Vicoli e per la numerazione delle case della Città di Bologna attivate il 1° Luglio 1878 (Bologna, Regia TIpografia, 1878).

Pietra: Origine dei nomi delle strade piazze porte in Bologna, di Giulio Cesare Pietra Comune di Bologna editore, pubblicato nel 1933.

Estimi 1296/97: Atlante Storico delle città italiane. Emilia Romagna, 2 Bologna. A cura di Francesca Bocchi, pubblicato da Grafis, Bologna, 1995,1998 (contiene gli Estimi 1296/1297)

Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.