Notizie sulla congiura dei Malvezzi contro i Bentivoglio

Il giovedì mattina 27 novembre 1488 sulle ore 18 essendosi radunato l'uffizio dei XVI, ed essendo gonfaloniere di Giustizia Galeazzo Mariscotti, fu scoperta la congiura ordita da Gio. Girolamo e Filippo di Battista Malvezzi, che stavano da S. Pietro assieme a Giulio di Virgilio Malvezzi, a Bartolomeo di Gio. Malvezzi, ad Aldrovandino ed Alessandro fratelli de' Malvezzi, a Gio. Battista Refrigeri, a Giacomo di Gio. Bartolini, ed a Battista Siviero de' Zanetti da Reggio pelacano, i quali coi loro amici volevano la sera susseguente tagliar a pezzi Gio. Bentivogli e tutta la sua famiglia, dare il sacco al suo palazzo in istrada S. Donato, andare alle case dei Bentivoleschi, battere, e dir loro che la casa dei Bentivogli era in armi, ed usciti, tagliar anch'essi in pezzi, finalmente prender la piazza, il pubblico palazzo, e cangiar governo. I riformatori fecero armare tutti i contestabili di Palazzo, e questi furori mandati in cerca dei quattro figli del Malvezzi. Giovanni fu catturato, confessò esser reo, e lo scrisse di sua mano: Girolamo e Filippo con un loro amico detto Pietro da Parma se ne fuggirono.

Giovanni fu messo in carcere nel palazzo del Podestà ove fu esaminato dall' auditore di monsignor Luogotenente di Bologna alla presenza di due riformatori, di due anziani e di tre segretari di collegio, e confessò che con tre suoi fratelli, con sei parenti ed amici volevano la sera susseguente andare alla casa dei Bentivogli fra le tre e quattr'ore di notte dopo che Giovanni avesse cenato, mostrando bisogno di parlargli. Che Petronio Balestriero di Giovanni doveva esser quello che in loro compagnia doveva accompagnarli in sala siccome colui al quale Giovanni era affidato, e quando fossero stati in sala con Pietro da Parma tovagliaro, si dovea cominciare dall'ammazzare Giovanni, e così proseguire come si è più sopra accennato. E gioverà qui il dire che Gio. Battista Malvezzi era dei XVI riformatori di anni 60, ricco di gran provvisioni della Camera di Bologna, padre di sette figli, due dei quali erano allora assenti dalla città, uno era dottore, ma fu detto non entrasse nella congiura.

La mattina seguente, Giovanni di Battista Malvezzi, vestito di raso cremisino con calze e berretto di rosado, Giacomo di Girolamo Bargellini vestito tutto di nero, il Carpesano e Giovanni suo fratello, Costantino da Treviso, Michelangelo da Carpi barbiere, Luchetto da Vian detto Gacho, Tara Tafon da Ferrara, Gaglio da Verona, Spudacchiero da Ferrara, il Prete da Pisa conduttore di mercanzia, che sono nove forestieri e due bolognesi, furono impiccati ai merli del palazzo del Podestà.

Nello stesso giorno alle ore 18 circa, che era li 29 novembre, fu preso Pietro di Siviero di Zannetti pellacano, insieme con Petronio da Logliano balestriero (e questo era colui che doveva condurre il negozio) entrambi trovati nell' androna di San Leonardo, ov'era la casa di D. Gio. degli Ingrati, cognato di Gio. Battista Malvezzi, appiattati fra due muri, ed appena presi furono appiccati presso gli altri, ma a Petronio gli fu tagliato il capestro e cadde a terra, ove fu finito con molte ferite. Nello stesso giorno furono presi altri cittadini poi messi in libertà, indi ripresi e finalmente appiccati.

Il 3 dicembre Lodovico di Battista Malvezzi fu trovato in sua casa ad un ora di notte, e fu tagliato a pezzi. La stessa mattina ad ore dodici furon giustiziati altri tre ai merli, quinidi Astorre da Faenza fornaro, Matteo de' Muratori capitano della porta S. Felice, e che aveva la febbre, Lodovico di Francolino massaro dei Bisilieri, Gio. Cevenino maniscalco, Antonio Dalla Sega detto il Zampa, e Gio. Antonio dei Vaselli.

Furono esiliati Gio. Battista Malvezzi dei XVI colla sua famiglia, messer Francesco dottor suo figlio fu confinato a Rimini. In luogo di detto Battista fu fatto Riformatore Matteo Malvezzi amico dei Bentivogli, a cui fu donata la casa di Gio. Battista. Giulio di Virgilio Malvezzi fu confinato a Napoli. Bartolomeo di Giovanni a Venezia, Aldrobandino a Trento assieme ad un suo figlio bastardo, Alessandro fratello di Aldrobandino con due suoi figli a Torino, mastro di Girolamo dei frati dei Servi a Ferrara.

Gio. Battista Refrigeri non era a Bologna, ma arrivato al ponte di Reno, dove fu informato dei fatti occorsi, fuggì. La sua casa fu svaligiata e donata a Filippo Bianchi dei XVI.

La casa di Battista Sivieri fu messa a sacco e donata ad un terrazano della famiglia di Messer Giovanni.

La casa di Giacomo Bargellini fu messa a sacco, poi per misericordia lasciata alla moglie perchè aveva sette maschi e quattro femmine, ma i maschi furon mandati fuori di Bologna.

Il 3 dicembre fu pure pubblicato il bando che chi desse morto o vivo Girolamo e Filippo fratelli e figli di Gio. Battista Malvezzi, con Gio. Battista Refrigeri, avrebbe avuto 300 ducati per ciascuno.

La congiura fu scoperta nel seguente modo. Avendo Pietro da Parma un amico suo carissimo del quale molto si fidava, lo condusse sulla mura di S. Isaia ed ivi gli confidò la trama, ma costui rispose non volersene immischiare. Pietro impallidi a tale ripulsa, e quando l'amico lo vide si sconcertato, disse che avrebbe acconsentito di farne parte, e si divisero; ma colui invece recossi da Ghinolfo de' Bianchi, gli confidò il segreto, che poi Ghinolfo svelò tosto a Gio. Bentivogli.