1211-1220

1211

(FI) I bolognesi tentano di ostacolare il passaggio dell'imperatore che torna in Germania.

(HB) Scontro tra Pistoiesi e Bolognesi per il possesso di Granaglione.

(HB) E' stata restaurata la chiesa di S.Maria di P.ta Ravegnana.

(MG) Bologna ottiene giuramenti di fedeltà da: Stagnisino (o Stagnesio), Rolando da Rocca Corneta, Gislemerio da Casio, Ugolino da Bargi, Ubertino di Bizzo da Stagno, Frescenco e Enrigetto. Forte di 400 uomini si muove verso l'alta montagna contro Pistoia. Il fondo valle tra Porretta e Pracchia è impraticabile. Ai primi di settembre: L'esercito risale verso Sùccida e Granaglione, ma Ubertino, e i suoi alleati di Bargi e Casio abbandonano l'esercito Bolognese, e si rifugiano nel Frignano. I Pistoiesi quindi assalgono i Bolognesi ed occupano Granaglione, Sùccida e Castiglione di Sùccida. Catturano e portano a Pistoia tutti i Bolognesi.

(MG) Il 7 settembre gli ambasciatori bolognesi chiedono a Modena di negare ospitalità ai traditori e di unirsi a Bologna contro Pistoia. I modenesi nicchiano e promettono indagini.

(MG) Il 7 settembre gli uomini di Sùccida e Granaglione giurano fedeltà a Pistoia. In tutto giurano 73 capifamiglia di Granaglione.

(MG) Parma il 10 settembre nega ogni aiuto a Bologna. Solo Reggio appoggia Bologna, ma ormai l'inverno imminente blocca le iniziative.

(23) La maggior parte delle case in Bologna è ancora in legno, ma le case dei ricchi sono in murartura.

(62) Sicuramente sono presenti (da alcuni anni) le altre arti (oltre a mercanti e cambiatori), in quanto sono presenti in uno statuto di quest'anno.

(E1) Gislimerio da Casio, appartenente ad una consorteria nobiliare locale, si assoggetta a Bologna.

(HE) Mentre l'imperatore è impegnato dal conflitto con il papa, Bologna, guidata ancora dal milanese Pusterla, prende l'iniziativa sul fronte della montagna. Obbiettivo è Sambuca, Badi e Stagno e altre località in val di Limentra.

(HE) Luglio: Bologna si assicura la fedeltà di signori in località di Stagno e di Bargi.

(HE) Agosto: i pistoiesi sconfiggono quelli di Stagno e si impossessano delle bolognesi Granaglione e Sùccida. A causa di ciò Bologna chiede aiuti, promessi solo da Reggio, mentre Modena e Parma danno risposta negativa. Firenze si limita ad una benevola neutralità.

(HE) Imola probabilmente cerca aiuto presso Ravenna e Forlì contro Bologna.

(HE) Marzo: il marchese Azzo di Ferrara fautore del papa scaccia Salinguerra di Torello assieme al podestà imposto da Ottone ai ferraresi.

(HE) A Bologna la cittadinanza si divide in due parti a causa di quanto sta avvenendo a Ferrara, per quanto riguarda il contrasto tra imperatore e papa.

(HE) Si invia una ambasceria a Modena, ove c'è un legato papale che opera in nome degli Este, per consigliarlo di non venire in Bologna, onde evitare disordini.

(HE) A Bologna (c'è il Pusterla) il partito imperiale ha il sopravvento e si decide di scendere in campo assieme a Salinguerra con Reggio, Modena e Ravenna, contro Ferrara.

(HE) 7 giugno: il papa Innocenzo III minaccia di allontanare lo studio da Bologna.

(HE) Dopo giugno: i partigiani del papa guadagnano terreno.

(14) ? Viene costruito il santuario di Montovolo sui resti di una più antica chiesa.

(HE) E' documentata la fraternitas quorundam hominum de ultramonte presso il santuario di Camaldoli.

(HE) Ad Anzola è attivo come giudice Raimundinus vicecomes Episcopi.

(HE) Ad Anzola è documentato Rainerius vilicus episcopi.

(HE) Innocenzo pensa di trasferire l'Università, poichè Bologna appare filoinperiale. E' sufficiente la minaccia.

(HE) Si stabilisce che le strade nuove devono avere una larghezza di almeno 10 piedi bolognesi (3,8 metri).

(VI) I bolognesi tentano di impedire il passaggio di Federico II in Germania.

(MP) 14 maggio: vengono spianati alcuni tratti del fossato che corrono attorno alle mura cittadine per aprire nuove strade e dare spazio a nuove abitazioni. Si citano terreni e vie corrispondenti a via Farini ed una nuova via da tracciare fra un terreno di S.Giovanni in Monte es il serraglio di Stra' S.Stefano.

(W1) Le autorità impongono, in occasione di norme che regolamentano strade nella parte meriodionale delle mura della cerchia dei Torresotti, che i portici e le gronde non insistano su suolo pubblico.

(W3) Giungono a Bologna i Frati Minori.

(W3) Esiste presso l'eremo di S. Maria di Camaldoli la fraternitas hominum de ultramonte. Si tratta probabilmente di una società di artigiani forestieri che si trasforma in questi tempi in una societas scolarium de ultramonte.

(CA) Gli abitanti di Stagno, giurando fedeltà a Bologna, dichiarano di riferire ogni eventuale incidente direttamente al podestà di Bologna, oppure al potestas de Vicco.

(CA) Inizio anno: i pistoiesi chiedono a Bologna di arbitrare una contesa con Arezzo.

(CA) Luglio: Truppe bolognesi risalgono il corso del Reno e giungono a Bargi e Stagno, dove i rispettivi signori, Ugolino e Ubertino Bizzo, si danno a Bologna ed accettano un piccolo presidio bolognese entro i cstelli. Il grosso dell'esercito bolognese intanto procede verso Pistoia.

(CA) 12 luglio: presso (in solario) la pieve di Casio, presente Misotto, console (sindaco) di Casio ed altri personaggi laici e non, Giglimero o Gislimero e Ubertino di Stagno, con i figli Lambertino e Lanfranco, ed i domini Fresengo ed Enrigipto, promettono agli ambascaitori di Bologna fedeltà e di riferire al podestà di Bologna o di Viccho.

(CA) I domini di Bargi, Ugulinus, Petritinus q. d. Boniaccursus ed altri promettono fedeltà e servizio a Bologna.

(SG) Viene consacrata l'intera basilica di S.Giacomo di Compostella.

1212

(HB) Pace tra Ottone e Bologna: l'imperatore è accolto in maniera sontuosa in città.

(MG) L'8 febbraio il canonico di Pistoia Pietro giura di non aiutare i bolognesi in alcun modo, in particolare nella ricostruzione dei castelli di Granaglione e Sùccida, evidentemente demoliti dai Pistoiesi stessi.

(MG) I bolognesi approntano un forte corpo di spedizione contro i pistoiesi, con contingenti di Reggio, Faenza, Modigliana, Bertinoro,Galeata e Castrocaro, al comando del conte Tegrimo, figlio di Guido Guerra. Il pretore della montagna, Oseletto degli Oseletti, cerca di comprare l'appoggio della Sambuca, ma i risultati sono deludenti perchè il 30 luglio i Sambucani giurano fedeltà a Pistoia.

(MG) La vertenza è rimessa nelle mani di Lotario, arcivescovo di Pisa. Egli ingiunge a Pistoia di restituire i prigionieri fatti. Inoltre chiede la pace perpetua tra i due comuni, demandando ad una commissione di 4 savi (due per parte) ogni vertenza.

(MG) Lotario il 24 novembre convoca le parti ma Catalano della Tosa podestà di Bologna, rinnega il giuramento Fatto dal suo predecessore e ricusa l'arbitrato dell'arcivescovo di Pisa. Questo avviene in Vernio.

(SB) Viene fondato Castel S.Paolo, tra Medicina e Castel Guelfo.

(SB) Viene costruita la torre dell'Arengo.

(C1) Onesto, abate di S.Benedetto di Leno, vende a Martino, Vescovo di Modena, la corte di S.Vincenzo presso Bazzano.

(F6) 13 dicembre: Lombardo del fu Migliarino di Capugnano promette al priore Raniero di S.Biagio di Casagliola di dargli ogni anno ... centum scutellas bonas de azaro [...] medietatem in dominica de auliva et aliam medietatem in festo Sancti Martini ... per certe terre poste in Capugnano.

(HE) Reggio, in base agli accordi presi, dà aiuti a Bologna impegnata contro Pistoia.

(HE) Modena combatte contro Salinguerra da Ferrara (considerato nemico anche da Bologna). Luogo della battaglia: Ponte Duce.

(HE) Una parte degli abitanti di Sambuca emigra verso il contado Bolognese.

(HE) Agosto: i bolognesi, con l'aiuto di Reggio, Faenza e Prato attaccano la Sambuca, ma presto ricorrono all'arbitrato dell'arcivescovo di Pisa.

(HE) 11 settembre: l'arcivescovo di Pisa ordina la fine delle ostilità e la consegna dei prigionieri. Da questo momento e per qualche tempo cessano le ostilità senza che si sia firmata una pace tra Pistoia e Bologna.

(HE) Inizio anno: Ottone scomunicato ritorna in Germania e viene accolto cordialmente dai bolognesi.

(HE) 24 gennaio: Ottone promette al comune di Imola di non cedere mai alcunchè del comitato di Imola a Bologna o a Faenza.

(HE) Bologna fa venire da Firenze due podestà, uno per ogni partito (imperiale e papale) causando la diffidenza dell'imperatore.

(HE) Ottone mette al bando gli Este, trasferisce l'amministrazione dell'eredità matildica e del comitato di Romagna a Salinguerra, e poi passa le Alpi.

(HE) Bartolomeus Principi è consul mercatorum.

(HE) Forse cambio d'ufficio irregolare per quanto riguarda il podestà. La situazione interna provoca l'insediamento contemporaneo di due podestà.

(HE) Il comune crea differenziazioni tra gli iudices comunis (ora riconosciuti dall'imperatore): esistono ora gli iudices causarum, in numero di tre (giudici civili).

(HE) Viene decisa la redazione annuale degli statuti.

(HE) Sono documentati volte e arcovolti del palazzo del comune e banchi di vendita ivi nel Reg. Grosso.

(VI) Animi agitati e dissensi interni: vengono scelti due pretori di cui uno di parte ghibellina (Catalano di Rosso dalla Tosa) ed uno di parte guelfa (Gerardo Caponsacco), entrambi fiorentini.

(W8) La Badia di S. Vincenzo (che forse dà origine al toponimo Badianum = Bazzano.) appartiene fino a quest'anno al monastero di Leno vicino a Brescia.

(SG) Battaglia a Las Navas de Tolosa, località dell'Andalusia, dove le forze di Alfonso VIII di Castiglia, Pietro II d'Aragona e Sancio II di Navarra sconfiggono i musulmani.

(TO) Viene costituito Castel San Paolo, tra Medicina e Castelguelfo.

(TO) Oselletto Oselletti è capitano della montagna e convince molti abitanti di Sambuca ad allearsi con Bologna.

1213

(HB) Enrico Gallo della Fratta è nominato Vescovo al posto di Gerardo Ariosti dimissionario.

(S8) Forse quest'anno è lettore di diritto canonico l'anglico Alano.

(HE) Altra rivolta nel Frignano (soggetto a Modena) appoggiata da una parte dei bolognesi (tale rivolta probabilmente è causa di un privilegio di Ottone IV a Monteveglio).

(HE) Modena combatte contro Salinguerra da Ferrara (considerato nemico anche da Bologna). Ciò probabilmente causa un riavvicinamento tra Modena e Bologna. Luogo della battaglia: Ponte Duce.

(HE) Modena e Bologna definiscono accordi in materia di rappresaglia.

(HE) Parma, che fa parte della confederazione di Modena, ha un podestà bolognese.

(HE) Un parmense regge il governo bolognese.

(HE) Da quest'anno Reggio si dimostra fedele a Modena.

(HE) Primavera: Bologna e Faenza si impadroniscono ancora in nome dell'impero di Castello d'Imola e il resto del comitato imperiale. In queste circostanze forse Onorio non conferma al Torelli i diritti sull'esarcato concessi da Innocenzo.

(HE) Si accenna ad un consul Bon. (iustitie) et sentent. executor.

(HE) Si accenna ad uno iudex et sentent. executor.

(HE) Probabilmente Bologna tratta con propri giudici cause che superano le 25 lire (vedi Rainerius de Perusio).

(HE) Accordo tra Bologna e Modena sulle rappresaglie: in caso di violenza si può pretendere risarcimento da un concittadino del violento.

(HE) Innocenzo III riesce finalmente ad ottenere le dimissioni del vescovo Gerardo Ariosti, dopo una lunga resitenza di quest'ultimo. Gerardo fino all'ultimo ha cercato di legare a sè il capitolo della cattedrale mediante prestiti. Gli succede Enrico della Fratta. (Forse Gerardo poco dopo muore).

(HE) Fino al 6 novembre Enrico della Fratta è documentato arcidiacono.

(HE) 26 novembre: Enrico della Fratta è electus.

(TO) Si stabilisce a Bologna Clarissimus Sassoli o Sassolini. Darà origine alla famiglia dei Clarissimi.

1214

(MG) Interviene il papa nel contenzioso tra Bologna e Pistoia. Incarica Niccolò, vescovo di Reggio, e Opizzone, canonico di Lucca di mediare; essi convocano le parti a Frassinoro (MO), ma i pistoiesi chiedono che l'incontro avvenga a Fosciana o Castiglione, perchè Frassinoro è troppo pericoloso per loro. Gli incaricati papali accettano, ma poi o furono sostituiti o declinarono l'incarico, dato che appaiono arbitri della vertenza i priori di S.Maria di Reno e di S.Margherita per Bologna, e l'arciprete di Pistoia ed il rettore dell'ospitale di Prato del Vescovo per Pistoia.

(S7) Attività di medico (condotto del comune) di Ugo da Lucca.

(C2) Muore il patriarca di Gerusalemme Alberto (poi santo).

(E6) Disposizioni del comune in merito allo studio.

(HE) Reggio rispetta la scadenza prevista e rinnova l'alleanza con Bologna.

(HE) Bologna rinnova l'alleanza militare con Faenza.

(HE) Bartolomeus Principi fa parte del consilium communis.

(HE) Documentata infeudazione di terre secundum consuetudinem regni et civitatis bononiensis o secundum capitula que de feudis et vasallis sint constituta. (Atti di monasteri: S.Maria in Strada).

(HE) I membri del consilium credentie sono circa 150.

(HE) Il comune crea differenziazioni tra gli iudices comunis (ora riconosciuti dall'imperatore): esistono ore due iudices qui presunt maleficiis.

(HE) Viene menzionato il liber comunis.

(G8) In questo periodo tre Codigelli sono presenti nel consiglio generale: Arimondo di Ramberto, che interviene alla conferma della lega dei bolognesi e dei reggiani; Gualandino, che giura i patti stabiliti con i fiorentini e la pace con i riminesi; Codigello, che concorre a dar precetti ai comuni di Forlì e di Faenza intorno alla tregua.

(W6) Il comune stringe un accordo con Ugo Borgognoni da Lucca, medico chirurgo, affinchè questi, per uno stipendio annuo di 600 lire, abiti almeno 6 mesi all'anno in città, vi costruisca una casa e vi prenda la cittadinanza. Il contratto fissa gli onorari massimi richiedibili ai pazienti (20 soldi ai ricchi, legna da ardere ai mediastini, nulla ai poveri) e lo obbliga al servizio militare come ufficiale medico. Anche gli eredi di Ugo sono impegnati da tale accordo. In caso di abbandono dell'ufficio senza eredi è prevista una penale di 200 lire.

(SG) S.Francesco d'Assisi si reca in pellegrinaggio a Santiago di Compostella.

(TO) Da quest'anno tre Codigelli si fanno notare: Arimondo di Ramberto, che interviene alla conferma della lega dei Bolognesi e dei Reggiani; Gualandino, che giura i patti stabiliti con i Fiorentini e la pace con i riminesi; e Codigello che concorre a dar precetti ai comuni di Forlì e di Faenza intorno alla tregua.

1215

(MG) 26 aprile, trattato di pace tra Bologna e Pistoia chiude una lotta sostenuta per il possesso dell'alta valle del Reno. Tra le clausole: Ubertino e Gislemerio e i loro seguaci pistoiesi siano tolti dal bando e riabbiano le loro terre a patto che non costruiscano fortilizi nelle terre stagnesi. I Bolognesi non costruiscano fortilizi tra Gaggio e la Sambuca, e tra Casio e Torri, salvo quelle che già vi sono. Gli uomini de terra stagnensi partigiani di Pistoia siano tolti dal bando e riabbiano le loro terre, e così pure i partigiani di Bologna in terra stagnese. Gli uomini di Moscaccia, Badi, Torri, Monticelli, Treppio, Fossato sono nella iudiciaria pistoiese. I Pisotiesi non costruiscano fortificazioni in Moscaccia e in nessuna delle altre terre sopra ricordate, o dalla collina di Pra' del Vescovo fino alla Moscaccia, salvo quelle che già esistono. I Bolognesi consentano il libero commercio ai pistoiesi nelle terre che vanno dal monte di S.Maria, Savignano, Pitigliano e Gaggio fino alla Moscaccia. I Pistoiesi consentano altrattanto ai Bolognesi nelle terre che sono da Pra' del Vescovo sotto la loro giurisdizione.

(MG) Il 28 aprile i procuratori dei comuni di Bologna e Pistoia convengono che il podestà bolognese ceda a Pistoia Badi, Torri, Monticelli, Treppio, Fossato e Sambuca, salvo il diritto ecclesiastico del vescovo di Bologna. Il podestà di Pistoia similmente ceda ai Bolognesi le 'terre stagnesi' rimanendo salvi i diritti dei canonici di Pistoia.

(MG) Il 29 aprile Ubertino da Stagno dona, in cambio di 300 marche d'argento, al comune di Pistoia tutti i beni e diritti che egli aveva in Granaglione, in Castiglione di Sùccida e in Sùccida (Capanne), promettendo di scendere in guerra con i pistoiesi contro i loro nemici. Per le terre poste nel pievato di Sùccida, Pistoia potrà disporre come ha sempre disposto Ubertino, che scenderà in guerra a fianco dei pistoiesi, salva la fedeltà che egli deve all'imperatore.

(MG) Ubertino e Gislemerio sono della progenie dei Lambardi Stagnenses.

(MG) Gli incaricati papali accettano, ma poi o furono sostituiti o declinarono l'incarico, dato che appaiono arbitri della vertenza i priori di S.Maria di Reno e di S.Margherita per Bologna, e l'arciprete di Pistoia ed il rettore dell'ospitale di Prato del Vescovo per Pistoia.

(MG) Il 26 aprile vengono resi pubblici a Casio i risultati. (vedi sopra).

(S8) Nicholas Farnham è lettore di medicina (è anglico).

(41) Viene fondato l'ordine dei frati predicatori (domenicani).

(52) Lodo che riconosce i confini naturali rivendicati dai bolognesi, pur lasciando tutto il territorio Stagnense (da Montovolo fino a Capugnano) aperto al libero commercio.

(D2) Concilio Lateranense IV che sancisce l'estensione della lotta dei crociati alla lotta contro l'eresia.

(E6) Disposizioni del comune in merito allo studio.

(E6) Per protesta gli studenti vanno ad Arezzo (per poi tornare).

(F3) Innocenzo III conferma l'impegno di Alessandro III del 1179, ovvero di accogliere nelle scuole ecclesiastiche ... clericos eiusdem ecclesie aliosque scholares pauperes ... e di istruirli ... in grammaticae facultate et aliis ... .

(HE) Il modenese Guglielmo Rangone è podestà di Bologna.

(HE) Gli arbitri scelti per la questione tra Bologna e Pistoia emettono una sentenza così sfavorevole ai bolognesi che questi non la accettano.

(HE) ? Bolla d'oro di Eger in cui il giovane Federico II e i principi tedeschi rinunciano ai beni matildici e all'esarcato di Ravenna.

(HE) Muore Aldobrandino d'Este. Salinguerra diventa signore assoluto di Ferrara.

(HE) Il papa investe Salinguerra dei beni matildici di Argelato e Medicina e probabilmente di altri beni in Romagna.

(HE) Il giuramente feudale di Salnguerra al papa riguarda non solo i possedimenti matildici, ma anche ... in toto podere Cavalcacomitis (Bertinoro) ac universo Ymole comitatu.

(HE) ? Il papa appoggia il vescovo di Bologna, in questo momento in contrasto con il comune. Si insaprisce il conflitto tra Roma e Bologna. Bologna comunque non occuperà Argelato e Medicina dopo la partenza di Ottone.

(HE) E' menzionato il palazzo vescovile (diocesi di Bologna) a S.Giovanni in Persiceto.

(HE) Il comune cerca di portare davanti al proprio tribunale un delitto accaduto a S.Giovanni, provocando la protesta del vescovo (attualmente a Roma per il concilio) e le sue sanzioni ecclesiastiche.

(HE) Contrasti tra studenti lombardi e toscani che portano al trasferimento di alcuni membri dell'università ad Arezzo.

(G8) In questo periodo tre Codigelli sono presenti nel consiglio generale: Arimondo di Ramberto, che interviene alla conferma della lega dei bolognesi e dei reggiani; Gualandino, che giura i patti stabiliti con i fiorentini e la pace con i riminesi; Codigello, che concorre a dar precetti ai comuni di Forlì e di Faenza intorno alla tregua.

(W6) (?) E' documentata l'attività del lettore Roffredo Beneventano, che introdurrà la metodologia bolognese a Napoli.

(W6) Fuga di legisti ad Arezzo.

(CA) Pace sottoscritta con Pistoia: Bologna si impegna a sollevare dal bando Gislimero e Ubertino da Stagno ed i loro parenti e seguaci, a restituire loro le terre, in cambio della promessa di non costruzione di fortilizi in terra stagnense, soprattutto in Sùccida e Granaglione.

(TO) Filippa Ghisilieri si dà alla vita claustrale ad Assisi ed ha come compagna S. Chiara. E' la beata Filippa. Non è certa però la discendenza dai Ghisilieri.

1216

(HB) Assedio dei Bolognesi (usciti con il Carroccio) a S.Arcangelo per aiutare Cesena. Mediante bombarde (?) tutte le mura sono state distrutte e ci sono stati molti morti tra i difensori. Liberati 1800 prigionieri di Cesena. Cesena in seguito a ciò promette obbedienza a Bologna inviando una delegazione.

(HB) Ricevuta in città la regina Costanza ed il conte Pietro, nipote del re di Francia e nuovo imperatore di Costantinopoli.

(41) Viene approvato dalla Sede apostolica l'ordine dei frati predicatori.

(E6) Si addottora Pier delle Vigne con tanto profitto da rimanere come docente nello studio. Diventerà segretario di Federico II.

(E6) Disposizioni del comune in merito allo studio.

(HE) Reggio aiuta Bologna, in base agli accordi di alleanza, inviando aiuti contro Rimini.

(HE) Riprende la lotta tra Rimini e Cesena. Bologna, aiutata da Faenza e da altre città, ottiene una pace favorevole a Cesena. Da adesso in poi (per alcuni anni) i cesenati chiamano domini i bolognesi e amici i faentini.

(HE) Un Ugolinus Ubaldini è membro del consiglio bolognese

(HE) Bartolomeus Principi è procurator communis.

(HE) I componenti del consilium credentie sono più di 250.

(HE) Il comune cede ai mercatores ed ai campsores la zecca per due anni. L'accordo verrà rinnovato fino al 1262.

(HE) Giuseppe Toschi fa parte del consilium generale. E' un mercator.

(HE) Sono documentate trattative tra il comune, che non sembra particolarmente in difficoltà per le rappresaglie del suo vescovo, e quest'ultimo, Enrico della Fratta.

(G8) In questo periodo tre Codigelli sono presenti nel consiglio generale: Arimondo di Ramberto, che interviene alla conferma della lega dei bolognesi e dei reggiani; Gualandino, che giura i patti stabiliti con i fiorentini e la pace con i riminesi; Codigello, che concorre a dar precetti ai comuni di Forlì e di Faenza intorno alla tregua.

(W1) Muore il papa Innocenzo III.

(W6) (?) Muore (?) Lotario da Segni, divenuto papa con il nome di Alessandro III.

(W6) Rientra la fuga ad Arezzo di legisti dello Studio.

(CA) Il papa Onorio III rivendica le terre del camugnanese ad altre attorno, per averle ricevute dall'eredità matildica. Le riconosce comunque in feudo agli Alberti.

(CA) Gli Alberti protestano con il papa Onorio II per la fedeltà giurata dai bargesi a Bologna. Il papa riconosce Bargi agli Alberti.

(TO) Armando di Rolando Ramponi giura la pace con i riminesi.

(TO) Lodovico Ramponi viene insignito degli speroni d'oro dalla regina Costanza.

1217

(IP) I popolari ottengono qualcosa nel potere cittadino. Si formano le compagnie delle armi.

(S8) Il papa Onorio III Savelli impone la consacrazione di un altare in onore di S.Tommaso Becket. La consacrazione era stata evitata accuratamente negli anni precedenti dal vescovo di Bologna Gerardo Ariosti.

(SB) I capi delle arti e delle armi hanno la possibilità di entrare nel consiglio cittadino

(41) Dal 15 agosto Domenico di Guzman dedica tutte le sue energie per diffondere l'ordine dei predicatori.

(62) In quest'anno viene istituito un consiglio generale con funzioni legislative importanti.

(C2) L'abate di S.Stefano Azzo con un atto del 26 aprile cede un terreno presso il Savena al prete Pietro, a tal maestro Ugolino ed alla moglie Berta, per edificarvi una chiesa dedicata ai santi Alberto, Girolamo e Cristina (il prete è ultramontano). Si tratta della chiesa di S.Alberto di Savena.

(HE) Il podestà di Modena è bolognese.

(HE) Aprile: Onorio III, succeduto a Innocenzo, conferma a Salinguerra Medicina e Argelato.

(HE) Bologna risponde al papa occupando Medesano (tra Medicina e Castel Guelfo).

(HE) Nel Reg. Grosso: Actum in domo comunis, ubi stant cog. rat. ad faciendam rationem. Questi cognitores rationis hanno probabilmente la funzione di controllare se officiales o anche privati cittadini si sono indebitamente appropriati di beni pubblici.

(HE) Accanto al consilium credentie abbiamo il consilium generale nel quale gli elementi popolari hanno una rappresentanza.

(HE) 24 dicembre: viene convocato il consilium ad sonum campane. Subito dopo un consilium ad sonum campane congregatum et per precones clamatum.

(HE) Il comune vuole eleggere propri funzionari nei possedimenti ecclesiastici (non per la prima volta). Nasce un contenzioso con il vescovo e si giunge alla risoluzione di affidare l'arbitrato a due dottori dello Studio. Pare che la sentenza non sia nemmeno stata pronunciata.

(HE) Gli scolari formano una universitas con statuti propri, a capo della quale sono dei rettori. All'interno della universitas, toscani, romani e campani sono riuniti in una specie di societas (mentre i lombardi restano in disparte).

(HE) Il comune emana disposizioni tendenti a preservare i benefici apportati dall'università: si punisce con il bando perpetuo chi danneggia gli studenti o chi ne facilita l'esodo; viene permessa l'associazione corporativa solo dopo giuramento di osservanza delle disposizioni emesse. Il podestà ha il diritto di chiedere giuramento analogo ai rettori, e gli studenti che tengono lezione devono giurare come gli insegnanti.

(HE) Il papa Onorio III si limita a chiedere agli studenti di non accettare le richieste del comune, piuttosto di emigrare e di chiedere al podestà di non dare corso alle nuove disposizioni.

(HE) (?) Sono documentati processi penali contro scolari forenses.

(HE) E' menzionato il serraglio presso S.Maria Maggiore.

(HE) E' documentato mastro Ventura, che presiede la 'fabbrica' della cattedrale. La fabbrica dipende dal capitolo della cattedrale e possiede perfino immobili.

(VI) Giovanni di Brienne invoca soccorsi dalla Palestina. A Bologna si formano due schiere di crociati. Una, di parte ghibellina, elegge a capo Bonifazio de' Lambertazzi, l'altra, di parte guelfa, elegge a capo Baruffaldino de' Geremei.

(MP) In questo periodo nascono i quartieri di porta Stiera, di porta Piera, di porta Procola e di porta Ravegnana.

(G2) Viene costruito Solarolo dai Faentini, sull'area di un antico castello.

(G8) In questo periodo tre Codigelli sono presenti nel consiglio generale: Arimondo di Ramberto, che interviene alla conferma della lega dei bolognesi e dei reggiani; Gualandino, che giura i patti stabiliti con i fiorentini e la pace con i riminesi; Codigello, che concorre a dar precetti ai comuni di Forlì e di Faenza intorno alla tregua.

(SG) Muore il maestro Mateo, sovraintendente alla fabbrica della cattedrale di Santiago di Compostella.

(TO) Alberto di Munsarello Asinelli si fa crociato e parte per la Terrasanta.

1218

(HB) A Bologna i primi 3 domenicani, inviati da Domenico da Guzman (che ebbe due anni prima il permesso da papa Onorio di predicare). Ebbero in concessione la chiesa di S.Maria della Mascarella. Dopo poco è arrivato un altro frate, tale Reginaldo, che ha subito cominciato a predicare. Ugolino, legato di Bologna e cardinale di Ostia assegna loro la chiesa di S.Niccolò delle Vigne, dopo accordo con il parroco Rodolfo da Faenza (che diventa anche lui predicatore). A S.Niccolò costruiscono il convento.

(HB) Inizia la costruzione del castello di S.Paolo, nella campagna Bolognese.

(HB) Viene costruita la chiesa degli Umiliati.

(HB) Niccolò Feliciani è stato ucciso dagli infedeli a Damiata.

(SB) I capi delle arti e delle armi hanno la possibilità di entrare nel consiglio cittadino

(SB) Il viaggio dei crociati è stato pagato dal comune.

(41) In gennaio Domenico da Guzman, in viaggio da Tolosa per Roma si ferma per la prima volta a Bologna. Appena giunto a Roma invia a Bologna fra Domenico di Spagna, e fra Michele di Ucero, poi invia fra Giovanni di Navarra e Fra Bertrando, infine invia alla fine di aprile fra Cristiano e un converso. Questi vengono alloggiati alla Mascarella. In agosto il Fondatore passa da Bologna e si porta via due confratelli.

(41) Il 21 dicembre giunge a Bologna Fra Reginaldo da Orleans, sacerdote, maestro di diritto e docente all'università di Parigi già per 5 anni.

(62) E' documentato per la prima volta l'ordine degli Humiliati, che avranno influenza nello sviluppo dell'arte della lana.

(D2) Incontro tra Moneta da Cremona (famoso per un suo trattato di logica e seguito da molti studenti) e Reginaldo da Orleans: la conseguenza è l'ingresso di Moneta nell'ordine dei predicatori.

(E6) Raimundo de Penafort, spagnolo, riceve una specie di stipendio dal comune.

(HE) Viene costruito Castel S.Polo, nelle vicinanze di Medicina, contrastando la conferma a Salinguerra su Argelato e Medicina.

(HE) Papa Onorio scomunica la città.

(HE) Faenza è in contrasto con le città della lega della Romagna orientale. Bologna aiuta ma impone un armistizio contro la volontà di Faenza. Faenza è debole e non riesce nemmeno a controllare i feudatari vicini.

(HE) Bartolomeus Principi è consul mercatorum.

(HE) Le corporazioni dei mercatores e dei campsores insediano il capo-zecca.

(HE) Sommossa violenta a Modena con espulsione del podestà e formazione della societas Sancti Petri di matrice popolare.

(HE) Accanto al consilium credentie abbiamo il consilium generale nel quale gli elementi popolari hanno una rappresentanza.

(HE) Accordo tra Bologna e Lucca sulle rappresaglie: in caso di violenza si può pretendere risarcimento da un concittadino del violento.

(HE) Bologna e Lucca si accordano per un dazio sul commercio. Firenze lo farà, ma tra un po'.

(HE) Inizia quest'anno l'assedio a Damietta.

(HE) S.Domenico invia i suoi discepoli a Bologna, discepoli che si stabiliscono presso S.Maria della Mascarella.

(HE) E' menzionato il serraglio di porta Govese.

(MP) In questo periodo nascono i quartieri di porta Stiera, di porta Piera, di porta Procola e di porta Ravegnana.

(G8) In questo periodo tre Codigelli sono presenti nel consiglio generale: Arimondo di Ramberto, che interviene alla conferma della lega dei bolognesi e dei reggiani; Gualandino, che giura i patti stabiliti con i fiorentini e la pace con i riminesi; Codigello, che concorre a dar precetti ai comuni di Forlì e di Faenza intorno alla tregua.

(W3) Viene a Bologna l'ordine dei mendicanti predicatori.

(TO) Fino a quest'anno tre Codigelli si sono fatti notare: Arimondo di Ramberto, che interviene alla conferma della lega dei Bolognesi e dei Reggiani; Gualandino, che giura i patti stabiliti con i Fiorentini e la pace con i riminesi; e Codigello che concorre a dar precetti ai comuni di Forlì e di Faenza intorno alla tregua.

(TO) Oddone Ghisilieri raggiunge notorietà come giudice.

1219

(SB) Onorio III riserva all'arcidiacono di S.Pietro in Bologna l'autorità di conferire le lauree

(FI) Viene costruita la torre degli Scannabecchi, di parte geremea, tra vie Calzolerie e via Caprarie.

(HB) Alla Pugliola di P.ta Stiera si stabiliscono i minori francescani e qui Antonio da Padova celebra la prima messa.

(HB) Da S.Bartolo (presso B.go Panigale) il mercato viene spostato all'attuale piazza del mercato.

(HB) Sono documentati mulini sul Navile.

(HB) Rolando da Cremona, famoso dottore stipendiato dalla città, si converte alle prediche di Reginaldo e si è fatto frate, seguito da molti studenti di cui ne viene ricordato uno: Chiaro. Anche Moneta, lettore con alto stipendio, abbandona tutto e si fa frate.

(HB) S.Domenico viene a Bologna e fonda il monastero di S.Agnese.

(IP) Probabile istituzione dei quartieri secondo il Pini. Non esisterebbero documenti precedenti a questa data.

(IP) Reazione dell'oligarchia che cancella ogni forma popolare di potere ed elimina le compagnie delle armi.

(OT) La podesteria della montagna ora è sicuramente a Casio.

(MG) Bolognesi e Pistoiesi si rivolgono al legato papale per il Nord Italia, Ugolino dei conti di Segni, per risolvere le loro vertenze. Il 18 maggio le parti, riunite a Bologna nel palazzo del vescovo giurano di rispettare le decisioni di Ugolino. Il 16 ottobre, nella chiesa di S.Lorenzo a Viterbo viene letta solennemente la sentenza: pace vera e sincera tra Bologna e Pistoia; la Sambuca sia restituita al vescovo di Pistoia; i Bolognesi cedano Fossato, Treppio, Torri e Monticelli al comune di Pistoia; i Pistoiesi cedano a Bologna tutte le terre soggette al vescovo Bolognese; per quanto riguarda Granaglione, la ricostruzione di fortificazioni sarà decisa dall'arbitro in altro momento; gli uomini della Sambuca riabbiano dai pistoiesi tutti i loro beni perduti durante la guerra; altrettanto riabbiano dai Bolognesi gli uomini delle altre terre.

(MG) Parallelamente il pievano di Sùccida chiede danni al comune di Pistoia per quanto arrecato durante la guerra. Arbitra il canonico della chiesa Pistoiese Struffaldo che decide che il comune di Pistoia non è tenuto ad alcun risarcimento, tuttavia, pro bono pacis vengono inviate a Pietro, pievano di Sùccida, 155 lire di buoni denari pisani. Tale somma evidentemente soddisfa Pietro.

(S6) Interviene il papa Onorio III nella disputa sorta tra gli scolari (che rivendicano libertà di spostamento per loro e per i maestri, in base alla autentica Habita) ed il comune (che vuole impedire che lo studio si possa trasferire altrove: conferisce al proprio arcidiacono l'autorità di conferire la licentia docendi, ovvero la laurea.

(S7) Ugo da Lucca partecipa in qualità di medico alla crociata.

(SB) Il comune acquista le aree necessarie per la piazza del mercato.

(SB) Viene organizzato un nuovo insediamento alla Moscacchia per i fuoriusciti di Pàvana e della Sambuca.

(SB) Una reazione aristocratica mette fuori dal consiglio i rappresentanti delle arti e delle armi, ad esclusione dei consoli dei cambiatori e dei mercanti, che conservano la loro posizione.

(SB) Fino ad ora il mercato si era fatto davanti alla chiesa di S.Procolo in maggio e a metà agosto davanti a S.Bartolomeo di Reno.

(SB) S.Domenico è a Bologna.

(41) Nei primi mesi fra Reginaldo d'Orleans attira all'ordine Moneta da Cremona, Rodolfo da Faenza (rettore di S.Nicolò delle vigne), Frugerio da Penna, Paolo da Venezia, Guala da Bergamo, maestro Chiaro, il celebre maestro Rolando da Cremona, Bonviso da Piacenza, Simone di Svezia, Nicola di Lund, Giovanni da Salerno, i fratelli Giacomo e Robaldo, Filippo da Vercelli, e altri.

(41) In agosto viene a Bologna Domenico da Guzman, mentre nel frattempo i confratelli avevano lasciato l'angusto ospizio della Mascarella trovando abitazione spaziosa a S.Nicolò delle vigne, dotata di canonica e terreno coltivabile. Reginaldo, con il consenso del Vescovo aveva comperato da Pietro di Lovello degli Andalò 2311 mq di terra con la promessa di 600 lire. (Rogito 14 marzo). Da agosto a ottobre Domenico detta le regole dei frati predicatori. Invia infine Reginaldo da Orleans al convento di Parigi, bisognoso di un uomo di valore.

(41) Ha inizio la storia della beata Diana degli Andalò.

(41) Con l'avvicinarsi dell'inverno Domenico torna a Roma e convoca il capitolo generale.

(41) Stefano di Spagna, studente universitario, entra nell'ordine dei predicatori e testimonia che Domenico faceva in modo che i frati avessero conventi piccoli e poveri.

(41) Alle compravvendite dei terreni nei pressi di S.Nicolò delle vigne è presente un muratore Caxanemicus, il che fa pensare che vi siano dei lavori in corso.

(52) Nuovo lodo del vescovo Ugolino che ribadisce i confini del territorio bolognese con Pistoia. In esso rimane aperto il problema della fortificazione di Granaglione. I Bolognesi si affrettano comunque a fortificare Capugnano.

(62) Sotto il podestà Enrico Conte, in un suo documento, compaiono i ministrali delle altre arti (oltre a mercatores e campsores).

(94) La fiera di S.Procolo, che si era sempre tenuta in maggio presso S.Procolo, viene spostata presso il campo del mercato assieme alla fiera del Reno che si tiene in agosto.

(13) Inizia una serie di acquisti da parte del comune di aree tra il borgo di Galliera e l'Aposa, probabilmente per aprire il campo del Mercato. Tali acquisti si protrarranno fino al 1221.

(E3) E' datata a quest'anno la croce del mercato.

(HE) Il podestà di Modena è bolognese.

(HE) Giugno: il cardinale Ugolino da Ostia porta a conclusione la annosa questione tra Bologna e Pistoia: al vescovo pistoiese viene assegnata Sambuca, mentre al comune pistoiese va Fossato, Treppio, Torri e Monticellum; tutti gli altri territori appartenenti alla diocesi di Bologna (Stagno, Bargi, Badi, Moscacchia) vengono lasciati a Bologna. Qualche perplessità ancora per Sambuca.

(HE) Il legato Ugolino d'Ostia ottiene la restituzione dei beni canossiani da Bologna (Medesano) e anche Federico II riconosce il dominio papale su quei luoghi. Il legato si deve probabilmente impegnare a non dare tali terre a Salinguerra, ma a darli in amministrazione a un funzionario pontificio.

(HE) Febbraio: Imola invia a Federico II una delegazione. Federico conferma le promesse di Ottone IV.

(HE) Imola, forte delle conferme di Federico II rivendica i propri diritti nei confronti di Faenza.

(HE) Faenza, spalleggiata da Bologna, reagisce minacciosamente e costringe Imola a chiedere aiuto al papa.

(HE) Giungono a Bologna i primi rappresentanti del nuovo imperatore: il vescovo di Torino ed il marchese di Monferrato, che chiedono la restituzione del comitato imolese e la riconciliazione con Imola. Bologna non riconosce l'autorità di tali rappresentanti ed afferma che restituirà il comitato di Imola solo direttamente nelle mani dell'imperatore. Per la riconciliazione con Imola Bologna rinvia gli ambasciatori a Faenza.

(HE) Il vescovo di Torino ed il marchese del Monferrato mettono al bando Bologna, ma il provvedimento resta senza conseguenze.

(HE) Fine di maggio: Faenza e Bologna attaccano Imola, che promette di esaudire le richieste di Faenza e di consegnare ostaggi.

(HE) Gli imolesi non ottemperano agli impegni presi con Bologna e Faenza, in quanto si è intromesso il papa Onorio. Bologna, in trattative per altre questioni con Ugolino d'Ostia, è condiscendente, mentre non lo è Faenza. Probabilmente il papa non tocca comunque il dominio di entrambe le città sul comitato imolese.

(HE) Lungo elenco di Bolognesi che firmano un patto con Pistoia: Tra essi troviamo: mercanti, banchieri, fabbri, artigiani del ferro, sarti, pellicciai, calzolai, sellai, fabbricanti di pergamena, falegnami e muratori, macellai, panettieri, mugnai e merciai. Sono assenti fabbricanti di vasellame e l'industria tessile.

(HE) Spostamento e riordinamento delle fiere di Bologna: il comune cede prontamente parte del nuovo terrenum mercati agli homines arcium.

(HE) Bartolomeus Principi fa parte del consilium communis.

(HE) Esiste una commissione che sottopone ad esame che deve essere accettato come notaio, ne controlla il privilegio e lo iscrive in una matricola. Sono iscritti circa 300 nomi.

(HE) Il podestà della montagna ora è a Casio.

(HE) I componenti del consilium credentie sono circa 300.

(HE) I suprastantes monete giurano. Forse sono due ed uno è un campsor.

(HE) Accanto al consilium credentie abbiamo il consilium generale nel quale gli elementi popolari hanno una rappresentanza.

(HE) 18 dicembre: troviamo il consilium credentie et junta consilii ac ministrales artium et societatum et contradarum ad sonum campane et per nuntios eos per civitatem clamantes insimul congregati.

(HE) L'intera cittadinanza è accampata davanti a Imola, ordinata nei 4 quartieri in milites e pedites con gli 8 gonfalonerii a comandare.

(HE) Giuseppe Toschi fa parte del consilium generale.

(HE) Si comincia ad acquistare i terreni nei pressi di S.Bartolomeo di Reno (via Riva di Reno) per trasferire il mercato.

(HE) Le due fiere, del Reno e di S.Procolo vengono trasferite nel nuovo mercato e vengono dati nuovi ordinamenti. Di conseguenza il bando per debito di fiera viene trattato non secondo il diritto cittadino ma secundum consuetidinem fori. I procedimenti sono diretti dagli iudices causarum.

(HE) Estate avanzata: partono i bolognesi per Damietta da Venezia. I Bolognesi partecipano, e sono organizzati in una contio generale, un consilium ristretto, due capitanei, un procurator, un massarius, e un nuntius.

(HE) 6 luglio: un bolognese fa testamento perchè vuole partecipare alla crociata.

(HE) Settembre: la spedizione dei crociati bolognesi arriva in Egitto con altri rinforzi.

(HE) Sulle monete: 135 lib. bon. = 60 lib. Provin. senatus.

(HE) (?) Onorio III sfrutta la vacanza per posto di arcidiacono ed insedia il suo cappellano Magister Gratia, proveniente da Firenze e non facente parte del capitolo, contro le cosuetidini.

(HE) E' documentato il canonico di S.Pietro Tancredi.

(HE) I francescani si insediano definitivamente in Bologna (in una casa di S.Maria de Puliola, a nord di via Polese).

(HE) Domenico raggiunge i propri discepoli a Bologna.

(HE) Onorio III cerca di trasformare l'arcidiacono di Bologna (che ora è Grazia) in un rappresentante stabile dell'autorità pontificia presso lo studio. Grazia è stato insediato proprio da Onorio.

(MP) In questo periodo nascono i quartieri di porta Stiera, di porta Piera, di porta Procola e di porta Ravegnana.

(W1) Risale a quest'anno la monumentale croce viaria del mercato, ora custodita al museo civico Medievale.

(W1) Viene costruita la torre Scappi.

(W6) Il papa Onorio III interviene pesantemente per disciplinare il conferimento delle lauree e la selezione dei docenti.

(CA) Pace tra Bologna e Pistoia dettata dal lodo del vescovo Ugo di Ostia e Velletri. Le due città sottoscrivono pave perpetua e oblio su omnibus guerris, discordiis, controversiis, dapnis, offensionibus insorte occaxione aliquarum terrarum. La pace stabilisce la cessione di Smabuca a Bologna nel temporale e a Pistoia nel religioso, Fossato, Treppio, Monticelli a Bologna nel religioso e a Pistoia nel temporale, l'abbandono da parte di Pistoia di tutte le fortificazioni e di tutti gli abitati in territorio dell'episcopato di Bologna, il riacquisto da parte degli abitanti di Sambuca di tutto ciò che hanno perso nelle guerre precedenti, etc. il tutto salvo diritti della Chiesa, dell'impero, della chiesa di Bologna e di quella di Pistoia, et aliquarum quarumlibet personarum (Cioè, salvo i diritti di tutti gli interessati ...). La pace dovrà essere trascritta negli statuti di Bologna e di Pistoia e giurata da podestà e consoli futuri.

(TO) 16 ottobre: Guido Alberici interviene a Viterbo alle trattative di pace tra i bolognesi e i pistoiesi.

1220

(HB) Mastro Ventura inizia la porta dei Leoni (S.Pietro).

(HB) Federico II entro in Bologna accolto dalla città.

(HB) Prima adunata generale in S.Niccolò delle vigne dei domenicani.

(HB) Giacomo Boncambi, professore delle Decretali, si fa frate.

(HB) Raimondo catalano, famoso lettore, si fa frate.

(HB) Grave inondazione ad Argelato, con morti e danni.

(HB) Si ricorda il miracolo del pane portato dagli angeli, alla presenza di S.Domenico: però non si sa se il miracolo è avvenuto quest'anno o nel 1219 e non si sa se avvenne a S. Niccolò o a S.Maria di Mascarella ...

(AB) Il comune procede ad una verifica e ricognizione dei confini con il Modenese e nel tratto tra Prato Baratti (Ca' Bortolani) e Sassomolare il confine passa da Monteforte, (esistente a tutt'oggi) Monte Terminale, (esistente) Croce di Azzolino, (?) Ospedale del presbitero Passuti, (?) Lama dei Cavagnoli, (?) Collina della Piastra (esistente come Serre d'Aiano), Castello di Montetortore (esistente come Montetortore).

(AB) E' ricordata la località Arimanni, non lontano da Masonte, vicino a Castel d'Aiano.

(SN) 19 ottobre: atto con cui il sacerdote Bosio, rettore di Gaggio e e il sacerdote Francesco, rettore di Granaglione danno il loro assenso affinchè Pietro, arciprete della pieve di Sùccida, sotto la cui giurisdizione le due chiese sono sottoposte effettui la transazione con cui si appiana la lite iniziata dallo stesso Pietro a causa dei danni provocati dai Pistoiesi in Sambuca, Sùccida, etc.

(S7) Michele Scotto è a Bologna e quindi si diffondono le sue traduzioni di testi medici arabi (Averroè e Al-Bitruij).

(S7) da quest'anno e per circa 10 anni c'è una intensa attività di traduzione di testi arabi presso la corte di Federico II.

(SB) Iniziano i lavori per la porta dei "Leoni" in S.Pietro.

(SB) S.Domenico è a Bologna.

(22) 5 dicembre: Onorio III concede ad Azzo del Frignano terre in feudo comprese tra il Reno ed il displuvio Reno-Panaro che avevano fatto parte dei possedimenti matildici. Vi è anche un luogo detto Arimanni.

(22) Nelle confinazioni si parla di un montem Cipriani.

(41) Il 17 maggio (Pentecoste) Domenico da Guzman inaugura a S.Nicolò delle vigne il primo capitolo generale dell'Ordine. Sono presenti circa 30 delegati dei conventi tra cui Giordano di Sassonia (ultima conquista di Reginaldo da Orleans) per il convento parigino di San Giacomo. L'assise è di tipo legislativo e ci si avvale della presenza di vari decretisti dello studio, tra cui Ventura da Verona e Paolo d'Ungheria, prossimi ad entrare nell'ordine. Finiti i lavori Domenico riparte per il nord Italia.

(41) Il 15 agosto Domenico da Guzman è nuovamente a Bologna, sorpreso e contrariato per la mancanza di povertà delle nuove costruzioni in S.Nicolò delle vigne, infatti un fra Stefano è testimone del misfatto: fra Rodolfo, in assenza di Domenico aveva fatto alzare le celle dei frati di un braccio essendo queste troppo piccole. Domenico si lamenta moltissimo e fa sospendere i lavori.

(41) La comunità dei predicatori sarebbe formata da una cinquantina di persone.

(41) Domenico da Guzman fa iniziare i lavori per il monastero femminile per accontentare la beata Diana degli Andalò, nipote di Pietro di Lovello a costo di sospendere momentaneamente quello dei frati.

(41) In luglio l'economo dell'ordine dei predicatori (Rodolfo da Faenza) acquista due case poste sul terreno acquistato precedentemente da Pietro di Lovello, ancora prima di saldare il vecchio debito di 600 lire e le adatta alle esigenze dell'ordine (segno di una certa urgenza). (Rogito 11-22 luglio).

(52) 6 settembre: i consoli di Capugnano si radunano davanti alla chiesa di S.Michele (Posta molto più in alto che in seguito) per concertare con l'inviato del comune come erogare lire 115,14 per la colletta dei crociati diretti in Siria. I Bolognesi avevano partecipato attivamente con Lucca alla crociata che era costata alla città lire 8000. La tangente capugnanese verrebbe destinata alla fortificazione del paese. Per la comunità si impegnano i consoli Albertino Mazzoli e Bartolomeo Forti, e garantiscono alcuni nobili e popolani. Forse ci troviamo di fronte ad un esempio di comune nato da una consorteria di nobili senza alcun signore feudale.

(62) Una reazione nobiliare ristabilisce il controllo sul governo a scapito delle forze popolari.

(92) Reazione nobiliare che ha successo a causa anche dell'impreparazione delle società delle arti.

(E4) Federico II conferma agli Ubaldini i castelli che permettono loro di controllare le due vie che collegano Firenze (ad ovest per il passo dell'Osteria Bruciata) e Arezzo (con la Flaminia Minore) a Bologna.

(F6) 5 maggio: i coniugi Pelizone da Prada e Maria donano a S.Maria di Reno certi loro beni facendosi conversi in quel monastero.

(HE) Maggio: il comune decide un controllo del confine.

(HE) Modena fa controllare i confini presso Bazzano.

(HE) Quest'anno, per la prima volta dal 1213, Reggio non dà segni di fedeltà nei confronti di Modena.

(HE) Inizio dicembre: individui di Sambuca ricevono da Bologna più di 1000 lire bolognesi per acquistare case e fondi a Bologna.

(HE) Inizio anno: Faenza detiene ancora ostaggi imolesi.

(HE) Prima del 25 gennaio: viene nominato conte di Romagna Ugo da Parma. Egli chiede ma non ottiene il comitato di Imola.

(HE) Tarda estate: Bologna obbedisce, come tutte le altre città, al nuovo legato imperiale, il vescovo Corrado da Metz. Ottiene l'abrogazione del bando e la rinuncia ad ogni risarcimento, in cambio di castello e comitato di Imola.

(HE) Faenza fa eccezione e resiste alle disposizioni di Corrado di Metz, il quale, forse su pressione del vescovo Mainardino, ricomparso, mette al bando la città.

(HE) Federico II attraversa il territorio e la città di Bologna: il comune e l'imperatore sono in perfetto accordo. L'imperatore concede un privilegio al podestà. Si dice che il podestà abbia proibito anche ai contadini di lamentarsi per i danno fatti dal passaggio delle truppe imperiali.

(HE) Faenza cede all'imperatore, e compra la benevolenza di Federico con 1500 marche d'argento.

(HE) ? Corrado da Metz dà in feudo ad Azzone del Frignano alcuni dei luoghi della diocesi bolognese quasi tutti a ovest del corso medio del Reno, in quanto il papa non è in grado di amministrarli da sè.

(HE) ? Corrado da Metz investe il conte di Prato di tutto ciò che suo padre ha posseduto della eredità matildica (si parla delle terre contese da Bologna a Pistoia).

(HE) 1 gennaio: il conte di Prato vende possedimenti a Pianoro e dintorni.

(HE) Bologna procede con misure ostili al conte di Prato, confiscandone beni ed anche la casa acquistata dal padre.

(HE) Inizia un lungo processo tra il comune di Cervia e l'arcivescovo di Ravenna.

(HE) Un Ugolinus Ubaldini è membro del consiglio bolognese

(HE) (?) Parecchi artigiani di Bologna sono forestieri, attratti dagli stessi scolari dell'università.

(HE) (?) Parecchie fraternitates religiose sopravvivono alla creazione delle societates artium. Esse hanno ministrales e masssarii come le società delle arti.

(HE) (?) Già da ora i mercanti bolognesi raggiungono l'Inghilterra ed ottengono esenzioni dal conte di Savoia.

(AP) Un documento nomina il castello di Livergnano.

(HE) (?) Sono noti i nomi di alcuni giudici famosi, tutti di famiglie nobili: Arriverius de Carbonensis, Bartolomeus de Ubertis, Gerardus Gislerii, Mixottus de Urzis, Rolandinus Alberti Girardi Gisle.

(HE) I componenti del consilium credentie sono più di 250.

(HE) Uno iudex comunis exec. sentent. ed un miles iustitie confiscano un podere.

(HE) Federico II impone nuovamente un giudice imperiale per le cause civili che superano le 25 lire: ci si deve adattare.

(HE) A Pavia milites e popolo si fronteggiano come nemici.

(HE) A Piacenza vengono esiliate le famiglie potenti.

(HE) (?) A Faenza si forma la communancia armaturarum (compagnie delle armi) e si cerca di dividere le cariche pubbliche tra popolo e magnati.

(HE) Reazione aristocratica: le società vengono espulse dal governo.

(HE) Federico II si accampa presso il mercato del Reno.

(HE) Si acquistano i terreni nei pressi di S.Bartolomeo di Reno (via Riva di Reno) per trasferire il mercato.

(HE) Bologna si accorda con Firenze riducendo il passagium a 12 denari.

(HE) (?) Dopo la resa di Damietta, i crociati si impadroniscono, in nome dei loro comuni, dei territori conquistati. I bolognesi in parte li cedono, in parte li affittano.

(HE) Con procedura coattiva vengono espropriati i mulini dei ramisani. Il governo paga per il molendinum 800 lire. Il comune ha così circa 50 mulini che non possono essere alienati, ma solo dati in affitto con pigioni cosituite da quantità di cereali. Tali cerali vengono in parte regalati a chiese e conventi, in parte vengono venduti. Nascerà così l'ufficio della biada.

(HE) Inizio dicembre: Federico II conferma a Bologna il privilegio di Ottone IV.

(HE) Il vescovo di Bologna segue Federico II fino a Sutri.

(HE) L'imperatore nella sua costituzione sottrae alle autorità laiche ogni giurisdizione proibita dal diritto canonico. Per contro il comune di Bologna vieta ai laici di seguire davanti al giudice ecclesiastico il chierico querelante per questioni temporali; dispone anche che un chierico colpevole di assassinio o ferimento debba essere processato e condannato come un laico e minaccia i chierici di togliere la protectio comunis in caso di mancata sottomissione. La costituzione di Federico impone inoltre che i chierici siano esenti da imposte, ma forse il comune ha già anticipato l'imperatore assegnando prima d'ora la condizione di exempti ai chierici. In compenso i chierici, eccetto i frati, vengono esclusi da tutte le cariche pubbliche.

(HE) Il comune asseconda il papa per quanto riguarda la disputa degli studenti e rinuncia al giuramento dei rettori.

(HE) (?) Poichè Federico non si ferma a Bologna (ma si limita ad inviare le sue nuove costituzioni affinchè siano fonte di studio), il comune prende nuove iniziative contro l'autonomia studentesca ed appoggia quegli insegnanti che rifiutano obbedienza ai rettori. Si arriva a mettere al bando rettori e consiglieri e a proibire nuove nomine. Forse non è estranea la nuova università di Padova (1222).

(HE) Il provilegio teodosiano viene scritto dopo quest'anno (di quest'anno è un documento imperiale che usa la stessa intitulatio: Theodoxius dei gratia Romanorum imperator semper augustus ... Sicilie rex.

(HE) E' menzionato il serraglio di strada S.Stefano.

(HE) Si inizia la porta dei Leoni, ad opera di mastro Ventura, nella fiancata meridionale della cattedrale.

(HE) (?) Rambertino Buvalelli, oltre che podestà in parecchie città, è anche poeta valente, ed è tra quei trovatori che si incontrano alla corte estense e assumono dai provenzali contenuto, forma e lingua.

(G4) L'imperatore Federico II conferma alla chiesa Bolognese i suoi diritti e possessi e nomina Roche Badali et eius curtis.

(W1) (?) Nasce Enzo, figlio naturale di Federico II, non si sa bene dove (a Palermo ?) nè chi sia la madre.

(W1) Maestro Ventura inizia la Porta dei Leoni in S. Pietro.

(W8) (?) Viene eretto il municipio di Imola.

(TO) Pietro Oselletti e Rolandino Galluzzi compie una minuziosa revisione del confine montano con Modena.