Uguzzoni o Ugoccioni
Nobili di parte lambertazza, diramati nel secolo XII dai Guarini (1). Guido, console, nel 1180 ricevette da Lotario, cattano di Castel dell' Alboro, il giuramento di soggezione al comune e di far guerra agl' Imolesi. Anche gli uomini di Castel d'Imola, staccatisi dagl' Imolesi che li minacciavano, ricorsero nel 1211 ai comuni di Bologna e di Faenza, che vi mandarono a proteggerli Uguzzone e Albertino degli Uguzzoni (2). I fratelli Ugolino, Uberto, Guido e Petrone, già figli d' Uguzzone, avevano fino a cento servi al tempo della costoro manomissione. Lanzalotto e Gatto erano nel 1298 co' fuorusciti di lor parte in Romagna che compromisero nel Visconte e nello Scaligero. Gli Uguzzoni cominciarono ad entrare fra gli anziani nel 1272 e continuarono fino al 1303. Trovasi da ultimo un Pietro, che nel 1387 era del consiglio dei 600 (3).
Delle case antiche, torrite, degli Uguzzoni rimangono avanzi allo sbocco dell' archivolto o cavalcavìa, che dalla strada Cavaliera mette nelle vie Mandria e s. Giobbe. A dritta nella nera parete di casa Uguzzoni, che insieme con la contigua dei Guarini stendevasi lungo via Cavaliera (e poscia furono ambedue de' Lodovisi), vedonsi due porte ogivali murate, una piccola e l' altra grande. Questa ha l' arco ornato e per soglia un grosso parallelepipedo di gesso, come l' hanno le torri (4). Di rincontro è un altro avanzo della casa antica, con ornata e bella finestra ad arco acuto, il quale avanzo formando un secondo cavalcavìa si unisce alla torre Uguzzoni, che dal lato opposto è altresì congiunta da un terzo cavalcavìa. Allorchè uno entra nella corte formata da questi edifici, è come se indietreggiasse di molti secoli, tanto vi resta là del carattere architettonico, topografico e tetro del medio evo. Se una piccola porzione di casa ammodernata non stonasse con gli altri foschi edificii, l'illusione sarebbe completa (fig. 22).
fig. 22
La torre, secondo che riferisce l' Alidosi (4), fu assegnata nel 1271 da Ugolino Uguzzoni al suo figlio, e del 1367 era divenuta proprietà dei Lodovisi (5). Attualmente è ridotta all' altezza di met. 26 1/2 e ad altana; è larga met. 10,08 per 9,50. Ha i muri grossi met. 1,61 da basso, met. 1,15 al primo piano. Non ha scarpa, ma bensì due fila di parallelepipedi di gesso a piombo dei muri, la porta, ora murata, è di proporzioni sveltissime. L' architrave di gesso posa su due lunghi modiglioni pur di gesso, molto ravvicinati secondo il consueto, e l' arco aguzzo è circondato da due fasce a mattoni cunei formi, rastremate in basso, e da un listello ornato, (fig. 23 ) (6).
fig. 23
All' altezza del secondo piano delle case la torre ha anch'essa una finestra o porta superiore murata, a tutto sesto, grande assai, lunga e basata sopra un parallelogramma di gesso, come le antiche porte. Corrispondente al terzo piano ha un' altra finestra più larga, più corta e senza il parallelogramma di gesso. Dalla porta in su contansi sedici fila di ponti o colombaie, con intervalli di met. 1,40.
(1) Savioli, Ann. v. 1, pag. 124.
(2) Ghirardacci, Hist. v. 1, pag. 961. Savioli, Ann. v. 3, pag. 319. 324.
(3) Ghirardacci, Hist. v. 1, pag. 361; v. 2, pag. 413.
(4) Instrut., pag. 194.
(5) Guidicini, Cose not. v. 1, pag. 373, 374.
(6) Misura della porta della torre Uguzzoni:
altezza dell'apertura met. 2,49
larghezza dell'apertura met. 0,70
altezza dei modiglioni met. 0,28
lunghezza dei modiglioni met. 1,72
spazio minimo tra i modiglioni met. 0,14
altezza dell' architrave met. 0,30
lunghezza dell' architrave met. 2,26
altezza dell' arco met. 0,73
larghezza dell' arco met. 0,74
altezza delle fasce met. 0,80
larghezza delle fasce met. 0,53