N.2605

Casa forse dei Sassoni. Dal suindicato rogito dal Bue si rileva esservi stata qui la casa di Alessandro Albertazzi nel 1518, e che poi passò ai Bolognetti. Camillo e Girolamo Bolognetti la vendettero li 21 febbraio 1645, per L. 5000, a Giovanni Battista Arrigoni, come da rogito di Vincenzo Sabattini. Dicesi nell' istrumento avere due botteghe sotto, ed essere sotto la parrochia di S. Donato, confinando coll' altra, che Arrigo Arrigoni, successore di Francesco Angelelli, cessionario di Marcantonio Zaniboni, retrovendette per L. 3200, poi ricomprò per L. 4000 li 13 marzo 1664. Rogito Giuseppe Lodi.

Li 2 aprile 1667 Arrigo Arrigoni del predetto Gio. Battista, ottenne dal Senato suolo pubblico per la fabbrica della sua casa in Strada S. Donato.

1686, 2 novembre. Carlo di Bernardo Providoni cede a Gio. Battista Arrigoni iuniore le ragioni ad esso spettanti, in vigore del testamento di Bernardo Providoni, sopra una casa sotto S. Donato, e tre botteghe annesse, per L. 5000. Rogito Giovanni Maria Pedini.

Questa famiglia, da non confondersi cogli Arrigoni Ferracieri che avevano casa in Borgo Nuovo, salì a qualche grado di opulenza, ma fu di poca durata, e poi s' estinse nel principio del secolo XVIII. Qnesta casa passò in parte ad Arrigo, nipote ex figlio del suddetto Arrigo che aveva testato li 20 dicembre 1679, a rogito Francesco Boldrini; e in parte ai Diolaiti notari, dei quali Bonifacio di Giovanni fu marito di Elisabetta Maria del predetto Arrigo Arrigoni. Ultimamente apparteneva a Bernardino Lelli.