N.2015,2016,2017

Cartigli

Il Conte Massimiliano Gini, amatore delle arti e collezionista, chiamò a decorare la sua dimora G. Gandolfi e S. Barozzi con molti loro allievi: P. Dardani, D. Zanotti, E. Manfredi, V. Baldi e lo stuccatore B. Furlani. Di particolare rilievo sono la sala con Venere che incatena Cupido e l'alcova con Bacco e Arianna di G. Gandolfi, entro una quadratura di S. Barozzi, databili attorno al 1772.

Indirizzo:

via Righi, 9

Guidicini

Case dei Gini, che fino dal 20 febbraio 15"5 appartenevano in gran parte a Galeazzo del fu Filippo Gini.

Li 19 aprile 1577 Filippo Gino ottenne di aprire un portico davanti la sua casa, verso oriente, nella via detta strada Larga delle Moline, e di continuarlo uniforme agli altri portici fino alla via detta strada del Torresotto, in faccia alle case dei Boncompagni, e in linea delle case dei Venenti.

I Gini discendono da un Girolamo Gini, alias Malgarotti, di Fiagnano, il di cui figlio Gio. Battista fu autore di due rami; quello di Filippo, che nel 1526 comprò la casa sotto S. Martino, finì in Clemente Paolo e in Filippo naturali di Cesare notaro, mancati alla metà del secolo XVII. Quello di Zano continuò ad abitare in Fiagnano finchè il suddetto Cesare di Filippo notaro lo chiamò al suo fidecommesso dopo la morte di Camilla Stiatici di lui moglie, e fu Malgarotto di Gio. Battista che venne a Bologna a raccogliere quest' eredità.

Cesare Antonio di Cesare Ferdinando ottenne dal Duca di Modena il titolo di conte. Li 22 dicembre 1730 fu aggregato alla nobiltà, e del 1733 per la prima volta appartenne al magistrato degli Anziani nel bimestre.

Questa famiglia si estinse nel 1824 in Cesare Antonio Nicola di Massimiliano di Cesare, che lasciò una sorella, contessa Clementina, maritata al marchese Luigi del senator Francesco Albergati, erede intestata.

I Gini abitavano il N. 2016.