Via Maggi, dal III volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Via Maggi comincia dalla via del Poggiale e termina nel Borgo delle Casse.

La sua lunghezza è di pertiche 39. 34. 2.

Il suo antico nome era Pusterla del Borgo delle Casse in causa di una Pusterla, o piccola porta del secondo circondario della città, che si trovava presso lo sbocco di Belvedere detto di S. Gervasio. Nel 1576 si diceva strada del Torresotto del Borgo delle Casse. Rogito Girolamo Mosca del 14 marzo. Prese poi il nome di via Maggi, Maggia, e dei Maggi dalla famiglia di questo cognome che vi abitava. Nel 1289 si pubblicavano i bandi davanti la casa di Maria Benincasa presso la Pusterla.

Via Maggi a destra entrandovi per la via del Poggiale.

Fianco del convento di S. Giorgio. Il 17 giugno 1641 fu concesso suolo ai PP. di S. Giorgio nella via Maggi presso il loro convento per edificare il muro nuovo dalla parte d'occidente, con patto espresso che si tolgano i tramazzi per piedi 90, e che il muro di S. Giorgio dall' angolo della via Maggi vadi a linea, ovvero sia paralello a quello di fianco al palazzo Lambertini.

Si passa la via Orbaga.

N.1406. Casa del rinomato medico-chirurgo Bartolomeo Maggi oriondo da Brescia morto il 5 aprile 1552 il quale il 6 marzo 1547 assieme agli eredi di Manzolo del fu Agostino Gualandi ottenne di demolire un resto di antiche mura della città detto il Torresotto delle Casse, ed aderente alle loro case. Il di lui figlio Francesco nato muto, e sordo la vendette mediante il suo curatore Leo nello Vittori per L. 8000 di bolognini compreso una vicina casetta a Giovanni Francesco del fu Girolamo Curialti da Tossignano alias Pannirazzi a rogito di Lodovico Ostesani del 10 gennaio 1572 nel quale si dice essere casa grande con giardino posta sotto S. Giorgio nella via detta del Torresotto dei Maggi in confine della via pubblica da due lati, di una casetta del venditore verso il Borgo delle Casse, e dei beni del conte Nicolò Lodovisi.

Il detto Giovanni Francesco il 21 luglio 1575 comprò una casa in via Orbaga dai PP. della Carità per L. 1270, e il 14 marzo 1576 quella di Antonio Breni alias Mosca per L. 1000 ambedue a rogito di Girolamo Mosca, i quali stabili furon uniti alla casa grande.

I Maggi si divisero in due rami, ambedue estinti. Il primo esistette fino al principio del secolo XVIII. Si avverta che vi era in Bologna nel 1257 una famiglia Maggi la quale non aveva rapporto alcuno colla sunnominata.

1619 16 aprile. Fulvio, e Giacomo Tossignani vendettero a Nicola Belloni una casa grande, e nobile, con giardino, stalla, e rimessa, siccome pure un'al tra casa verso occidente, e un'altra casetta vicina alla rimessa posta nella via Maggi per L. 18000. Rogito Silvio Costa, e Giovanni Ricci.

Il 19 aprile il detto Belloni comprò da Costanza Balli una casa in confine di detta casa grande per L. 2500. Rogito Silvio Costa, e Fulvio Zocchini. Questa casa era stala venduta dal dott. Paolo Tossignani col patto di francare alla detta Costanza Balli per L. 2500. Rogito Antonio Malisardi.

Dal Belloni passò questo stabile forse ai Boschi, ma più sicuramente ai Gualandi, perchè si trova che il dott. Ermete, e figli Gualandi vendettero sotto la data del 17 dicembre 1657 al dott. Carlo Reali alias Riario una casa grande in via Maggi con giardino, e stalla, la quale confinava a mattina colla via Urbaga, a sera coi beni di Ranuzzo Pasi, a mezzodì colla via Maggi e a settentrione col Marino, pagata L. 13700. Rogito Pietro Maria Scarselli.

1658 28 gennaio. I PP. di S. Benedetto cedettero al dott. Carlo Riari le loro ragioni contro il dott. Ermete Gualandi per le L. 900 pagategli con denari del prezzo della casa in via Maggi venduta al detto dott. Riari dal detto Gualandi. Rogito Pietro Maria Scarselli.

1671 14 ottobre. Il dott. Carlo Riario ordinò in un codicillo, che terminate le discendenze di Angelo Vincenzo, e di Anna Teresa di lui figli siano sostituiti quanto al solo nudo usufrutto della casa sotto S. Giorgio il figlio legittimo, e naturale nato dal dott. Pietro di Giacomo Masi di maggior età, il quale dovrà laurearsi in leggi, o in filosofia, o medicina, e così i suoi discendenti con ordine di primogenitura, e coll' obbligo di assumere nome, cognome, ed armi del codicillante. Rogito Giovanni Battista Cavazza.

Angelo Vincenzo Riario morì in età pupillare, e Anna Teresa sposò Giovanni Castelli dal quale non ebbe figli, morendo con testamento del 24 giugno 1715 mediante rogito di Filippo Giuseppe Benacci, e per la suddetta sostituzione divenne usufruttuario di questa casa Paolo Patrizio di Fausto, Federico, e Pietro Masi, tutti dottori in leggi, i quali assunsero il cognome Riari.

Questi Riari non erano della famiglia nobile e pontificia.

N.1409. Casa dei Civetti, che la possedevano nel 1715 poi della Compagnia della Trinità.

N.1410. Casa di Sante Foschi nel 1715. Poi passò ai Galvani. (Vedi N° 1347 del Borgo delle Casse).

Via Maggi a sinistra entrandovi per la via del Poggiale.

Fianco del palazzo già Lambertini, per il quale il 29 luglio 1570 furon concesse oncie 8 di suolo pubblico a Cesare Lambertini per la fabbrica del suo palazzo nella strada sotto S. Giorgio, che va al Borgo delle Casse.

Si passa la via Belvedere di S. Gervasio

N.1404. Casa sotto S. Giorgio presso il Torresotto del Borgo delle Casse che da un rogito di Paolo Dosy del 20 ottobre 1552 era di Agostino Gualandi. Passò poi ai Cavalca forse eredi Gualandi.

N.1403. Stabile che il Cardinale Alessandro del senatore Lodovico Facchinetti vendette ad Antonio di Paolo Masini autore della Bologna perlustrata il 4 aprile 1667 per L. 6375 a rogito di Carlo Vanotti. Nel suo testamento lasciò erede l'ospitale della Morte, come da rogito Carlo Vanotti 14 dicembre 1665, e da dieci codicilli l'ultimo dei quali del 4 febbraio 1691.

Ercole di Lodovico Graziani pittore di grido comprò il 4 aprile 1691 dai Commissari testamentari del fu Antonio di Paolo Masini questa casa detta grande posta sotto S. Lorenzo Porta Stiera in confine della via Borgo delle Casse, di Giuseppe Cavazza, e delle Cappuccine per L. 8100. Rogito Domenico Maria Colli.

1715 23 maggio. Apertura del testamento di Ercolo Graziani col quale lascia erede l'Opera dei Vergognosi. Rogito Filippo Giuseppe Bonazzi.