N.761

Casa comprata da Nicola Raigosa nel 1466 e venduta da Silvestra vedova di Lodovico del fu Giovanni Fiamenghi, e da Antonia di lei figli. La detta casa aveva corte, orto ed era posta in parrocchia e strada di S. Colombano, confinava la via da due lati, e Giacomo Scardui. Era stata edificata dal suddetto Lodovico, e pagate lire 415. 07. 8.

Orsina di Giovanni Battista. Rigosa vedova d’ Antonio Amorini nel suo testamento fatto li 24 aprile 1674 e aperto li 2 marzo 1675 lasciò la sua casa grande in via S. Colombano rimpetto la via delle Carieghe ai PP. di S. Giorgio, confinava a settentrione mediante una gran chiavica li successori di Ercole Rigosa a occidente una casetta di questa ragione già ad uso di forno, a levante i Boselli, e a mezzodì la via pubblica. Rogito Bartolomeo Marsimigli.

I PP. di S. Giorgio li 19 settembre 1675 la vendettero a Egidio di Ugo Vernizzi per lire 12100 rogito Giacomo Carboni. Questo Egidio fu custode delle scuole e Ugo morto del 1645, era bidello degli scuolari. Dicesi che fra i manoscritti inediti del Dolfi vi fossero memorie comprovanti l’antichità e nobiltà di questa famiglia, le quali memorie se erano documentate bisogna dire che i Vernizzi fossero di molto decaduti perchè il padre di Ugo era lavoratore di terra dei Boncompagni fuori di Porta strada Maggiore dov’ebbe in dono dai suoi padroni alcuni terreni che bonificò sopra i quali fece una casa con una osteria detta la Cestarella.

Filippo di Vincenzo avvocato distinto e consigliere del Duca di Modena ebbe il diploma di conte da quel sovrano e mori li 26 ottobre 1772 d’ anni 76. L’ ultimo fu il conte Ugo del conte Giuseppe, morto li 20 maggio 1801. Molto prima della sua morte questa casa fu ristaurata nel 1760, e venduta alla subasta a Girolamo Severini ministro del monte di Pietà il quale la vendette a D. Carlo Picinelli uno dei due eredi di Giuseppe Celsi mercante di ferro suo zio materno, che nel 1793 testò a favore di Caneda suo servitore.