Via Vinazzetti dal V volume delle "Cose Notabili..." di GIuseppe Guidicinii, con le correzioni di Luigi Breventani

Vinazzetti (Vicolo)

Dall'angolo del portico a destra dopo i Vinazzi col d'Occa e della via Vinazzoli fino alla via Vinazzi.

Il vicolo Vinazzetti comincia nei Vinazzoli e termina nei Vinazzi in faccia a Borgo Cavicchio. La sua lunghezza è di pertiche 20, 03. e la superficie di .20, 11, 7. Ouesta strada si disse anche Pellacani Vecchi, nome che fu comune anche ai Vinazzi Col d'Occa.

Vicolo Vinazzetti a destra entrandovi per i Vinazzoli.

N. 3127. Casa di Margherita Sementi con ingresso anche nei Pellacani al numero 3031, che passò poi alle monache Capuccine.

N. 3128. Casa dei Quattrina, famiglia che contrasse nobili parentele, e che discende da un Berto vivente nel 1400. Di questa famiglia si crede che sussista ancora qualcuno. Carlantonio di Cesare, morto li 14 giugno 1649, era proprietario di questo stabile, nel cui inventario legale si dice avere stalla e rimessa, e confinare colla via Vinazzi, con Margherita Sementi, con Scipione Grassi, e con Gio. Francesco Poggi. Rogito Carlo Carrazzi.

Nel 1715 era di Cesare Francesco del suddetto Carlantonio.

Fu poi comprata da Gio. Battista Parottì, già fornaio della Mensa, per L. 8000, che la restaurò. Antonio Parotti la vendette a un certo Torri nativo delle montagne del Bolognese, e ultimamente era del dott. Tacconi uno dei suoi eredi. Apparteneva pure a questi Quattrina il forno nei Pellacani di dietro a questo stabile, il qual forno passò poi alle capuccine.

NN. 3133, 3134. Casa che li 3 giugno 1624 era di Giacomo del fu Camillo Palma, fabbricata da Tommaso Palma segretario maggiore di Reggimento, a cui apparteneva nel 1715. Fu erede un suo nipote di nome Francesco, morto senza figli, che lasciò usufruttuaria la moglie, e proprietaria una nipote, figlia del procuratore Fiorini. Nel 1760 fu comprata da Carlo Stoffer per L. 10000, che pagò L. 3000 un' altra casa di dietro, appartenente ai Padri dello Spirito Santo, per passare in Strada S. Vitale.

Vicolo Vinazzetti a sinistra entrandovi per i Vinazzoli.

N.3137, 3139. Credesi che questo stabile appartenesse a Camillo Paleotti, che in esso vi fondasse l'accademia degli Ardenti, detta poi del Porto (vedi via del Porto). I Simonzini lo rifabbricarono, e nel 1715 era del dott. Simonzini, o Simoncini. Passò poi ai Cella, e lo stato Cella lo cedette a Giuseppe di Francesco Mischiati oriundo dalla Fratta, borgo posto nel Polesine di Rovigo. Questi era figlio dell' ultima Simoncini e ne fu I'erede.

Si passa Gatta Marza, o Borgo Sant'Appollonia.