Via dei Vitali, dal V volume delle "Cose Notabili..." di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Da Strada Maggiore a Strada S. Vitale.

La via dei Vitali comincia da Strada Maggiore, e termina a quella di S. Vitale.

La sua lunghezza è di pertiche 42, 06, e la superficie di 73, 16, 7.

L'antica sua denominazione era via Giustola, e androna dei Iustoli, come risulta da alcuni recapiti del 1266, e dalla nota dei luoghi della città dove si pubblicavano i bandi nel 1289, vien detta via di lustolo. Un rogito di Francesco Muletti in data 30 gennaio 1454 la chiama Lama del Giusto; un altro delli14 febbraio 1476 di Giacomo Boccaferri la dice strada di Zusto, ed un terzo del 1479 via dei lustoli, e anche del Iusto, così continuandosi a trovarla chiamata fino al 1517. Prese in seguito il nome di via dei Vitali dalla famiglia Vitali che vi abitò e vi ebbe molte case, e che per un breve dato di tempo fu anche senatoria. Trovasi che nel 1289 si pubblicavano i bandi innanzi al campo di S. Michele in capo all'androna di lustolo. Il campo predetto potrebbe essere il vicolo Fantuzzi.

Via dei Vitali a destra entrandovi per Strada Maggiore.

Nel fianco del palazzo di Strada Maggiore, già Riario, vi era una casa che li 8 agosto 1467 Lamberto del fu Gio. Marescalco lasciò alla compagnia laicale di messer Gesù Cristo, che è descritta come posta sotto la parrocchia di S.Michele dei Leprosetti nell'androna del lusto, la cui parte posteriore apparteneva alla Parrocchia di S. Tommaso della Braina. Confinava col Broilo dei Mussolini. Rogito Albizo Duglioli.

21 novembre 1484 questo stabile, che confinava con Lodovico e nipoti Vitali de' Grassi, e coi successori di Francesco Hardi, fu permutato dalla suddetta compagnia con Francesco di Antonio Rameggia, alias dalla Fava, come risulta dal rogito di Francesco Muletti e di Francesco Ghisilieri.

Il Fava diede in concambio una casa posta in Cartoleria Vecchia, compresa poi nel collegio di Santa Lucia, larga piedi 60, che egli aveva comprato da Bartolomeo e Francesco Cavagli, e dalla Franceschina del fu Nerio Avanzi, madre dei predetti venditori, li 19 febbraio 1444. Rogito Pietro Bruni.

Presso il suddetto stabile vi era quello chè li 30 gennaio 1454 Costanza Benabuzzi aveva venduto a Pietro, Gio. Francesco, e Nicolò del fu Antonio Rameggia, alias Fava. per L.175. Rogito Francesco Muletti. Era posto sotto la parrocchia di S. Michele dei Leprosetti, in luogo dello la Lama del Giusto, e in confine di Leonardo Cadinelli, deIla via pubblica, di Giovanni Papazzoni, e di Francesco Hardi.

Li 22 dicembre 1562 Giacomo del fu Lorenzo Canonici comprò, per L.2100 da Pietro, Francesco, Vincenzo e Fabio del fu Alessandro Fava, col patto di ricupera, la suddetta casa con due cortili, che confinava colla via dei Vitali a ponente., con altri beni Fava di sopra, coi Vitali di sotto, e colla strada, detta Broglio dei Mussolini, di dietro.

Li 9 gennaio 1618 il senator Ferdinando del fu Raffaele Riario comprò dal cav. Alessandro del fu Galeazzo Fava una casa grande con corte, giardino e stalla ed altre casette, stalle ed edifìci accanto alla detta casa grande, la quale era posta nella via dei Vitali, e confinava col compratore, con Floriano Accarisi e col vicolo detto Broilo de' Mussolini. Questi beni dalla parte davanti erano posti sotto S. Michele dei Leprosetti, e da quella di dietro sotto S.Tommaso. I Riario unirono al loro palazzo questo stabile, che fu pagato L.29000, come risulta da rogito di Camillo Franchi.

N.879. Casa che nel 1484 apparteneva ai successori di Francesco Hardi, e nel 1618 a FIoriano Accarisi. Passò poi ai Riario, indi ai Savorgnani, eredi del l'ultimo Riario di Bologna.

Diresi che ancora appartenesse, in causa di dote, ai Martinengo di Brescia, ma è certo che Giuseppe di Carlo Cimicelli, ministro del Monte di Pietà, la comprò nel 1784 per L.7500. L'ultima Cimicelli la portò per eredità al di lei marito dottor causidico e notaro Gio. Battista Lisi, i cui successori la possedevano anche ultimamente.

N.878. Nell'inventario legale dell'eredità di Giulio Cesare Vitali, a rogito Bondio Serafino Bertolelle, questa casa è. detto confinare col marchese Riario, cogli eredi di Evangelista di Gio. Paolo Vitali, colla via Vitali, e di dietro con altra via detta Broilo.

Questi Vitali, ai quali appartenne la casa in discorso, alcuni li credono venuti da Castel S. Pietro, ed altri da Cento. Si trovano detti Grassi Vitali, non perché appartenessero alla famiglia Grassi, ma probabilmente da un Grasso di Giacomo del secolo XIV, il cui figlio Vitale fu marito di Dina Picciolpassi, ed autore dei due rami di Petronio e di Bartolomeo, dal qual ultimo discese Lelio di Grulio marito di Ippolita Varano di Camerino, morto senatore li 22 marzo 1567. Da questi venne Giulio, che ebbe Ippolita maritata in Alessandro di Giovanni Paolo Vitali del ramo di Petronio, col quaI matrimonio si unirono i due rami in un solo, terminato in D.Gio. Paolo di Gio. Giacomo, della parrocchia di S. Biagio, ultimo dei Vitali, morto li 16 settembre 1696 in età d'anni 83.

II fidecommesso Vitali passò a Gio. Antonio Giavarini, e unitamente a questo eziandio I'amministrazione dell'oratorio e dei beni della Madonna del Popolo, conferita dal Vescovo di Bologna li 31 marzo 1531 a lacopo Vitali, e continuata nei suoi discendenti fino alla Ioro estinzione.

Questo stabile, prima dell'estinzione dei Vitali, era stato venduto ai Zibetti, trasportati da lmola, o Faenza, a Bologna da Cesare di Nascimbene speziale, fatto cittadino li 25 giugno 1550. Questa famiglia terminò in Lucia di Francesco, monaca in S.Vitale, morta nel 1780, la quale fece rinuncia o donazione di questa casa e di altri beni a Gio.. Francesco di Gio. Petronio Giacobbi notaro.

N.877. Casa che apparteneva ai Vitali anche nel 1622, nella quale vi è compresa una parte del precedente N.878. Nel 1699 era dei Belluzzi, che la rifabbricarono e ridussero nello stato presente. I Belluzzi cominciarono in Benedetto di Pellegrino, che viveva nel 1684, e che dall'esercizio dell'arte meccanica si diede alla negoziazione, ammassando così molte ricchezze, ma la sua discendenza, dopo tre generazioni, finì in Giuseppe di Francesco Maria che vitaliziò questo stabile al senator Guido Barbazza, il quale cedette il contratto a Giuseppe Untersteiner nativo d'Augusta. Rogito Luigi Aldini delli 21 dicembre. Il di lui nipote ed erede la vendette nel 1829 all'avvocato Lisi. Ora appartiene al sig. Cerati che l'ha sontuosamente riattata.

Passata la suddetta casa trovavasi il vicolo già detto Androna di S.Vitale, poi vicolo dei Cospi. che terminava alla Seliciata di Strada Maggiore fra la casa del Facci e quella che fu Righuzzi. Fu chiuso nel 1714 fino al Broilo dei Mussolini

Via de' Vitali a sinistra entrando per Strada Maggiore.

N.883. Casa che nel 1550 era di Leone Leoni, e nel 1569 di Lorenzo Caprara di famiglia distinta dalla senatoria.

Li 12 marzo 1646 (orig. 1546. ? Breventani) seguì transazione fra i fratelli Mariano e Francesco, figli del fu Ippolito Nanni. D. Paolo Urbano e Gio. Francesco del fu Lucio Balli da una parte, e Giulio Cesare e cav. Gio. Battista del fu Marcantonio Montefani, alias Caprara, dall'altra, sopra le liti vertenti fra essi per i fìdecommessi fatti dai furono Gabrielle e Lorenzo Caprari, mediante la quale i Nanni e i Balli ebbero la casa in via Vitali posta sotto S.Michele dei Leprosetti, in confine dei Sacchi, degli Orsi e dei Fava. Rogito Vincenzo Sabatini.

I Balli, o dalle Balle, antica famiglia di partito Ghibellino, terminarono nel dott. Gio. Cornelio morto li 16 maggio 1692 in età d'anni 40, il quale li 24 gennaio 1691 cede l'eredità del fu Lodovico Caprara alle suore del Corpus Domini, a quelle di S. Bernardino, alle Convertite e al Priore di S. Martino. Rogito Francesco Maria Fabri.

Nella divisione seguita fra le dette corporazioni li 31 luglio 1691, a rogito del suddetto Fabbri, questa casa toccò alle Convertite.

Nel 1785 fu comprata dal dottor causidico e notaro Domenico Maria Govoni che la restaurò e vi aggiunse il terzo piano. Dopo la di lui morte le figlie ed eredi la vendettero al conte Prospero Ranuzzi Cospi, il quale la legatò al dottor in medicina Luigi Gabussi, ed ora appartiene all'avv. cav. Ferdinando Pancaldi.

N.884. Casa grande composta di più stabili, e cioè di quello di Valerio e Ottavio Ringhiera, e di Guidalotto di Mazza Guidalotti, da questi venduta li 22 gennaio 1569 a Lodovico Testa. Si dice posta sotto S.Michele dei Leproselti, nella via dei Vitali, in confine del fu Matteo Griffoni, poscia con detto compratore da un lato, dall'altro con Lorenzo Caprara successore Leoni, e col vicolo di S.Michele dei Leprosetli.

Li 21 gennaio 1589 Lelio del suddetto Lodovico Testi la vendette a Pietro Antonio Ghelli. Passò poi ai Sacchi di un ramo terminato nel P. Piriteo servita, e in Cassandra Sacchi che cedette le sue ragioni ai Serviti, in forza delle quali li 18 dicembre 1679 i Servili e il detto P. Piriteo la vendettero a Galeazzo di Alessandro Fava. Rogito Gio. Antonio Zanetti. Confinava col palazzo del compratore, coi Balla successori Caprara, e colla via pubblica.

Passata la predetta casa, che quantunque unita alla grande, differisce nella facciata, veniva quella che era dei Ringhiera, come risulta da un rogito di Antonio Cesti delli 28 settembre 1521, nel quale dice che Battista Buoi comprò da Cesare Panzacchi metà di una casa fra loro indivisa, posta sotto S.Michele dei Leprosetti in via Vitali. Confinava con Gaspare Ringhiera, con Evangelista e Gio. Battista Vitali, e coi Ruffìni dalla Ragazza.

Nella divisione fra Lattanzio e Innocenzo Ringhiera, seguita li 14 febbraio 1550, a rogito Giulio Panzacchia, si fa menzione di una casa grande posta sotto S.Michele dei Leprosetti in via Vitali, in confine di strade davanti e di dietro, della casa del detto Giulio Panzacchia notaio, e dei dalla Ragazza dalla parte inferiore.

Li 15 novembre 1562 Matteo Griffoni comprò da Marcantonio e dal capitano Floriano Ringhiera una casa grande con orto, per L.9800. Era posta in via Vitali e confinava davanti e di dietro colla strada, cogli eredi di Innocenzo Ringhieri e Guidalotto Guidalotti, .con il fu Cesare Panzacchi, e cogli eredi della Ragazza. Rogito di Girolamo Fasanini notaro di Bologna.

Si trova che li 28 aprile 1564 il detto Griffoni pagò a Gaspare Ringhiera L.5085, con denari della dote di Giulia Musoni di lui moglie, a conto di una casa situata in Bologna sotto la parrocchia di San Michele dei Leprosetti, nella via dei Vitali, venduta a detto Matteo in prezzo di L.9800.

Li 17 febbraio 1585 Matteo Griffoni la vendette al conte Albizzo Alidosio. Nel contratto è detto essere in faccia ai Fava, e cioè di fianco alla casa già Riario. Il predetto Obizzone del fu Nicolo Alidosi pagò li 29 aprile 1588 a Matteo del fu Lodovico Griffoni L.10626 a conto di L.12750, prezzo di due case poste sotto S.Michele dei Leprosetti nella via Vitali. Confinavano con Francesco Dal Medico, con Lelio Testa e con due vie.

Si trova che li 7 gennaio 1600 Pompilio e Mario del fu Lodovico Orsi vendettero una casa posta sotto S. Michele dei Leprosetti, nella via dei Vilali, a Girolamo del fu Antonio Ballattini, per L.16000. Confinava cogli eredi di Antonio Sacchi, con Giulio Cesare ed altri del Medico, colla via pubblica e con un vicolo. Rogito Bancio Banzi.

Li 23 febbraio 1617, a rogito di Giulio Spontoni, il Ballattini la diede in permuta ad Ulisse del fu Gio. Bandini in cambio di una casa grande posta in via Miola.

Li 9 gennaio 1618 questo Bandini la cedette al cav. Alessandro del fu Galeazzo Fava, per L.21,000. Rogito Andrea Fabbri. Nel contratto è descritta per casa grande con tre corti, stalla, teggia, ecc. , e si dice esser posta sotto S. Michele dei Leprosetti, in confine a mezzodì dei Sacchi, a settentrione verso strada S.Vitale dei dal Medico, a oriente della via dei Vitali, a ponente della strada di dietro la chiesa di S.Michele dei Leprosetti, dalla qual parte a mezzodì confinava colla stalla dei Sacchi, e a settentrione colla casa di quei dal Medico.

Li 23 luglio 1618 il cav. Alessandro del fu Galeazzo Fava comprò da Giovanni Battista di Guizzardo dal Medico una casa posta in via Vitali, per L.5200. Confinava col compratore, con Catterina Uccelletti, e di dietro col venditore. Rogito Andrea Fabri. Si noti che questa casa dovrebbe essere quella del notaro Panzacchia ereditata dai dal Medico.

1630, 8 giugno. Galeazzo, Fabio e il cav. Carlo Fava comprarono da Pietro e Gaspare Uccelletti una casa posta sotto S.Michele dei Leprosetti, per L.1500. Confinava coi compratori, coi Vitali, colla via dei Vitali, e di dietro con Gio. Battista dal Medico. Rogito Andrea Fabri.

I Fava fabbricarono la facciata uniforme alle case loro vendute dai Bandini, Dal Medico e Uccelletti. L'eredità di questo ramo Fava passò all'ospedale della Morte per disposizione dei conti Alessandro e Fabio Fava, il primo dei quali mori li 5 gennaio 1723.

1747, 6 dicembre. L'ospedale della Morte vendette la casa nobile dei Fava, posta nella via dei Vitali, ad Antonio Maria Melchiorre del fu Matteo Maria Pederzani, la quale confinava con case del venditore da due lati, e nella parte posteriore col vicolo di dietro a S.Michele dei Leprosetti. Questa fu valutata L.18000. Più la casa verso Strada S. Vitale, in confine del Pederzani e del Benedetti, per L.1500, finalmente una terza verso Strada Maggiore in confine delle suore Convertite, per L.3500. In tutto L.23000.

Il compratore, a conto del predetto prezzo, cedette al venditore una di lui casa posta nella via di S.Colombano, che confinava da più lati col collegio Lucchese, e da una parte coi successori Boselli. Rogito Pietro Baldassarre Landi.

Nel 1773 vi fu unita una casa in confine dal lato di Strada Maggiore.

Luigi, ultimo dei Pederzani, morto nel 1816, vitaliziò questi stabili a Giuseppe Lollini, che li possedeva anche ultimamente.

N.885. Casa dei Vitali, che il cav. Evangelista vendette li 11 dicembre 1601 a Lavinia Campeggi, per L.400. Rogito Vincenzo Orlandini.

Nell'Istrumento si dice essere una casetta posta nella via dei Vitali nell'angolo del vicolo che andava a S. Michele dei Leprosetti. Ritornò ai Vitali, trovandosi che Alessandro Vitali la cedette li 23 aprile 1665 ad Enrica Scarti, vedova di Francesco Rossi, per L.300, a rogito Bartolomeo Marsimigli, aggiungendosi trovarsi sotto S. Michele dei Leprosetti nella via dei Vitali, in confine dei Fava, del vicolo Fantuzzi e degli eredi di Guizzardo dal Medico alias Prencipi.

Si passa il vicolo Fantuzzi.

Aggiunte

Frate Martino di Ugolino Amberti Capelli, dell'ordine dei Padri della Penitenza, lasciò la sua casa posta nell'Androna dei lustoli, alla sua religione per albergare poveri di Cristo. Rogito di frate Benvenuto Lovatti delli 30 luglio 1280.

1403, 20 luglio. In una permuta seguita fra Ghino Tederisi e Antonio Pollicini, in Tederici ricevette una casa in Strada S. Vitale, e sotto la parrocchia di S. Vitale, per L.200, ed il secondo due parti di una casa grande sotto S.Michele dei Leprosetti nell'androna di lustolo, valutate L.250. Rogito Bartolomeo Scribanari.

1585, 20 agosto. Francesco de' Principi del Medico comprò da Lodovico Panzacchia una casa posta sotto S. Michele dei Leprosetti, nella via dei Vitali, per L.5150. Confinava davanti colla strada, di dietro col compratore, con Matlto Griffoni, e con i Vitali. Rogito Girolamo Caccianemici.

1590, 15 febbraio. Divisione fra Cesare e Guizzardo, fratelli dal Medico, nipoti ex fratre ed eredi del fu Francesco dal Medico. In questa divisione è fatta menzione di una casa posta sotto S. Michele dei Leprosetti, in confine dei Vitali a oriente, dei Piatesi a. mezzodì, e delle vie pubbliche a occidente e settentrione.

Fu stimata L.6000. Più altra casa posta sotto S. Michele dei Leprosetti, in confine della via Vitali a levante, dei Piatesi a mezzodì, dei Vitali a settentrione, e dei dal Medico a occidente. Rogito Girolamo Caccianemici.

1618, 23 luglio. Alessandro Fava comprò da Gio. Battista dal Medico una casa posta in via Vitali, per L.5200. Confinava con detta via, col compratore a mezzodì, con Catterina moglie del fu Domenico Uccellini a settentrione, e col venditore a ponente mediante cloaca. Rogito Andrea Fabri.

1585, 31 maggio. Nicolò Bonfioli comprò da Obice Alidosi due case nella via dei Vitali, sotto la parrocchia di S. Michele dei Leprosetti, per L.5500. Rogito Cornelio Berti.

1589, 24 gennaio. Nicolò Bonfìoli vendette a Pier Antonio Ghelli due case poste in via Vitali sotto la parrocchia di S.Michele dei Leprosetti, per L.2500. Rogito Achille Panzacchia.